Abbiamo intervistato i LATERAL BLAST che hanno da poco pubblicato il loro nuovo lavoro; ce ne hanno parlato introducendoci al loro universo musicale, ci hanno parlato delle loro influenze musicali, dei loro progetti futuri e molto altro.
Buona lettura.
1.Chi sono i LATERAL BLAST secondo LATERAL BLAST?
I Lateral Blast sono 6 persone che riescono a mettere d’accordo e a far sposare le più disparate influenze musicali. Venendo tutti da mondi musicalmente molto diversi sembrerebbe quasi impossibile creare insieme una musica molto variegata senza cadere nel caos, eppure, non si sa come, ci riusciamo (non senza difficoltà ovviamente).
2.Da dove deriva il nome della vostra band?
Leo (chitarra e voce) e Andrea (ex batterista) studiavano geologia all’università. Lateral Blast è un termine che hanno preso da qualche lezione o qualche libro, significa “eruzione laterale”, o “esplosione laterale”. E’ un’eruzione che non avviene dal condotto centrale di un vulcano, e proprio per questo è ancora più distruttiva e violenta. Col tempo poi abbiamo scoperto che “blast”, nello slang di non si sa quale parte degli Stati Uniti d’America, significa “grande divertimento”. Diciamo che descrive appieno la nostra musica, un’esplosione aggressiva ma allo stesso tempo esaltante!
3.Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Sicuramente ECLETTICA. Come dicevamo, mescoliamo parecchie influenze e stili musicali diversi, ma il risultato non si può dire che non sia in qualche modo ordinato. E infatti, proprio perché in ogni brano c’è molta carne al fuoco, ogni nota deve essere PONDERATA insieme. Questo finto caos si nota anche se si analizzano i testi di ogni brano, ma un occhio più attento noterà che il filo conduttore sta nell’ambiente fantastico creato per raccontare in maniera più “appetibile” ciò che abbiamo da dire. Il terzo aggettivo quindi è sicuramente ALLEGORICA.
4.Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Al di là del fatto che siamo in sei, le risposte a questa domanda sarebbero infinite. Possiamo però dire cosa è la musica vissuta e creata insieme: è un costante allenamento nell’amare e fare propria l’idea di un’altra persona. Dovreste vedere le nostre prove: a volte sono veramente estenuanti! Mille idee diverse che si mettono a confronto. Eppure alla base c’è sempre il rispetto, da parte di ogni membro del gruppo, verso le idee degli altri. E’ grazie questa attitudine che arrivano i risultati concreti. Lo stesso vale per la musica ascoltata insieme. Tra di noi c’è chi della musica ha fatto il proprio percorso di studi e chi invece la vive più “di pancia”. Nell’ascolto queste cose vengono fuori, ed è sempre interessante confrontare le opinioni di ognuno su uno stesso brano, anche se a volte i giudizi di uno sono da mani nei capelli per gli altri!
5.Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “LA LUNA NEL POZZO” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: A cosa si riferisce il titolo del disco? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il titolo del disco si riferisce al quadro che abbiamo usato come copertina. Vito Giarrizzo, l’autore dell’opera, ci aveva concesso un altro suo dipinto (Evoluzione antioraria) per il nostro primo album, I Am Free. Osservando il suo diretto seguito ci è venuta l’ispirazione per la stesura di gran parte dei brani e ovviamente per la title-track. Alla base delle canzoni c’è quindi quel panorama fantasioso e surreale che si scorge nel dipinto, a tratti fantasioso e “aperto”, a tratti più cupo e crudo. Però abbiamo sempre mantenuto una certa attenzione verso l’equilibrio tra questi due aspetti, equilibrio che ha trovato il suo massimo splendore in studio di registrazione grazie anche agli illustri musicisti che abbiamo ospitato, come ad esempio Daniele Coccia (Il Muro del Canto, Surgery), Sandro Travarelli (Banda Bassotti, Radici nel Cemento, ecc…) e Alessandro Monzi (Area 765, ex Ratti della Sabina).
6.Quali sono i vostri progetti futuri?
Di colpo, ci siamo ritrovati già a lavorare sul materiale per il prossimo disco. Prima di questo però ci sarà senz’altro un tour promozionale della Luna che ci vedrà in diverse città laziali e italiane durante quest’estate. E, ciliegina sulla torta, il 10 settembre saremo a Dachau per un meraviglioso festival, ospiti della Bigband Dachau!
7.Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Sarebbe meraviglioso vedere le persone che suonano per suonare, e non per forza per apparire di fronte al grande pubblico. Oggi c’è solamente la concezione del musicista famoso. Molte persone non conoscono il musicista vero, quello che la musica la fa in maniera autentica. Anche da questo deriva la crisi del settore musicale ad ogni livello. Noi stiamo cercando in tutti i modi, nel nostro piccolo, di riportare l’attenzione sulla musica suonata e genuina. Siamo persone che fanno i concerti per il vero piacere di suonare, non per raggiungere chissà quale notorietà.
8.Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Per il folk rock romano sicuramente Il Muro del Canto. Per quanto riguarda la musica di stampo più cantautorale, un artista emblematico è gaLoni. E La Batteria è uno spettacolo! Potevamo forse non apprezzare una band che fa cinematic prog-funk?