INTERVISTA CON MASSIMO PRIVIERO

Abbiamo contattato MASSIMO PRIVIERO che ci ha raccontato il suo nuovo disco dal titolo "ALL'ITALIA", le sue nuove canzoni, i progetti futuri, le sue influenze e molto altro.
Buona lettura.

priviero1.Chi è MASSIMO PRIVIERO secondo MASSIMO PRIVIERO?
Sono un musicista. Sono le parole delle canzoni che scrivo. Sono un uomo che ha trasformato il suo sogno di ventenne di tanti anni fa nel suo mestiere. Sono un padre. Sono un uomo vivo che difende ogni giorno i valori in cui crede.

2.Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
Se ha senso dare definizioni quel che faccio è comunemente definibile come rock d’autore. Se devo scegliere 3 aggettivi direi: forte, emotiva e vera.

3.Sei al tuo sedicesimo disco: è cambiata la tua musica in questi anni? Come è cambiato il panorama musicale intorno a te in questo tempo?
La mia musica ha un filo rosso che lega tutti gli album che ho fatto e che potresti trovare nel bisogno di forza esistenziale da far arrivare a chi mi ascolta. Poi, chiaro che c’è stata evoluzione e pure cambiamento, credo soprattutto nella sempre maggiore identificazione della scrittura, della poetica, della vocalità. Il panorama musicale è cambiato parecchio anche se non nella direzione che avrei potuto augurarmi. Tuttavia anche la musica traduce i tempi che vivi. A mondo mediocre corrisponde musica mediocre intendo dire. Ma se scavi dentro certe nicchie, in ogni campo e non solo nella musica ovviamente, puoi sempre trovare cose davvero speciali.

4.Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “ALL’ ITALIA”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo?
“All’Italia” parla di migrazioni italiane tra ieri ed oggi seguendo dei capitoli successivi che si dipanano nel tempo. Sono degli scatti di fotografie, dei racconti dove c’è profonda adesione emotiva da parte mia con i protagonisti delle canzoni. In tutto questo, sono storie di italiani ed anzi di quelli che in qualche modo considero come italiani spesso migliori in termini di scelta e di coraggio di vita. Dunque diventa un atto d’amore che faccio alla fine verso una certa Italia e lo stesso titolo vuole significare questo atto d’amore. Quando scrissi le prime due canzoni mi accorsi rapidamente di quanto il tema poteva essere sviluppato per tappe successive e così continuai con una scrittura che avrebbe potuto proseguire ancora per un bel pezzo visto il mare di storie che un tema del genere può farti arrivare. Il concept mi è stato però subito chiaro ma quel che mi era soprattutto necessario era fare in modo che l’album non rimanesse legato al passato. Parlare di ieri doveva tradursi nell’arrivare all’oggi. Il mondo è cambiato, ma la ragione fondamentale per una particolare scelta di vita probabilmente no e il coraggio di mettersi in gioco e il bisogno di cambiamento sono alla base di tutte le canzoni che ho scritto per questo album.      
Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?

5.Ascoltando le canzoni del disco emerge la tua intensità nell’interpretazione vocale. Che peso ha la vocalità nei tuoi brani rispetto alla musica o al testo?
E’ un album molto essenziale. Del tutto acustico e parecchio scarno come sai. Dunque ancora di più la vocalità diventa fondamentale. La forza emotiva che può avere la mia voce è al servizio delle storie che canto e racconto che soprattutto in questo album hanno loro stesse questa cifra. Sai, potrei poi dirti magari banalmente che canto delle canzoni e che se ho forza vocale per reggerle in maniera importante c’è di che esserne felici. E il peso di una vocalità “importante”, messo al servizio di certe canzoni, non può che essere un valore aggiunto da curare sempre al meglio. Sta a te giudicare quanto ci sono riuscito.  

6.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto scrivendo un libro e vediamo se stavolta mi riesce di arrivare fino in fondo. Poi penso che prepareremo a un grande evento legato ai miei trent’anni di carriera a fine 2018 al quale conto di legare anche una particolare uscita discografica. Questa è la mia vita, a cui però spero di aggiungere anche cose diciamo “diverse” da quella che è la mia strada maestra da trent’anni ormai. Ma credo che si capiranno meglio tra qualche mese.    
       

7.Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Mah, ce ne sono sempre tanti come è giusto che sia. E spesso cambiano. Mi piacerebbe moltissimo suonare le mie canzoni migliori insieme a una grande orchestra sinfonica in un bellissimo teatro. Chissà. Magari mi riuscirà di tradurre anche questa idea in realtà!

8.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Finirei col dirti di band che esistono da tanti anni ma che ancora sono la cosa migliore che sento e che certo rimangono contemporanee. Rolling Stones e Pearl Jam sono i primi nomi che mi vengono in mente.