INTERVISTA CON GLI USING BRIDGE

Abbiamo intervistato gli USING BRIDGE che ci hanno raccontato il loro nuovo disco dal titolo "FLOATIN' PIECES", ci hanno parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri, delle influenze musicali e molto altro.

Buona lettura.


floatin pieces1. Chi sono gli USING BRIDGE secondo gli USING BRIDGE?
Gli Using Bridge sono state molte cose, un passatempo giovanile, amicizia, fatica, aspettative, incazzature, delusioni e splendide serate. In un modo o nell'altro lo sono ancora dopo tutti questi anni. È un qualcosa grazie a cui possiamo esprimere una certa parte di noi, trovare il nostro “centro”.

2. Da dove deriva il nome della vostra band?
Si tratta di una traduzione un po’ storpiata del nome della località in cui avevamo la prima sala prove, chiamata Ponte Uso. Ci faceva ridere e sembrava rimanere in testa ai nostri amici, così ci rimase quel nome.

3. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
È certamente viscerale, non siamo adoratori dei tecnicismi e ci affidiamo da sempre più alle sensazioni. C’è una matrice ruvida, grunge, che ci portiamo dietro perché ci siamo cresciuti in quei periodo ed è diventato, in parte, il nostro modo di esprimerci nella musica. Nel corso degli anni si è aggiunta poi una ricerca tra le sonorità granitiche e lisergiche al tempo stesso più tipiche dello stoner.

4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo "FLOATIN' PIECES", ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne.Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Grazie, in alcuni brani l’intento è proprio quello. È un disco composito, un mosaico di brani anche distanti nel tempo, ognuno a sé stante. I brani affrontano tematiche diverse, senza seguire un unico discorso, ma si legano per raccontare un po’ la nostra storia. Penso che il filo conduttore più grosso che ci sia nel disco siamo noi Using Bridge. Nei testi parlo semplicemente del mio modo di vedere la vita, vedere le cose, e di provare emozioni, che cerco di descrivere agli altri, ma prima di tutto a me stesso.

5. Quali sono i vostri progetti futuri?
Suonare, suonare e ancora suonare. Sia sul palco (è per quello che si fanno i dischi, no?) che in sala prove con idee e suoni nuovi. L'importante è mai stare fermi.

6. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Wallace Vanborn; Black Rebel Motorcycle Club; Creature with the atom brain;