EDDA e GIORGIO CANALI: il rock al Castello Sforzesco

eddacanaliLo scorso sabato 30 giugno le luci del palco dell'Estate Sforzesca 2018 si sono accese su dei assi della musica rock italiana: EDDA e GIORGIO CANALI. La piacevole serata dalla temperatura estiva ha attratto i fans dei due rocker che hanno offerto 4 set distinti (due a testa) in chiave scarna ed essenziale: ciascuno da solo sul palco accompagnato dalla propria chitarra.

Il primo a salire sul palco è l'artista di Predappio che ha infiammato il pubblico sin da subito con dei brani dal suo ampio repertorio: "M.me et Mr. Curie" spiana la strada per una selezione di canzoni cucite su trame sonore basiche, arricchite solo dagli effetti della loop station. "Mostri sotto il letto" alza il tiro verso un piglio più aggressivo che viene acuito in "Tutti gli uomini" e "Come quando fuori piove". "Precipito" è uno di quei brani che i fans attendono e cantano a squarciagola così come "Ci sarà" che chiude la prima tranche di live.

È il turno di Edda che, con un piglio scherzoso ed ironico, interagisce spesso col pubblico che sembra divertito dalle diverse battute del cantante milanese. Si susseguono "Zigulì", la bellissima "Spaziale", "Picchiami", la graffiante "Signora", "Benedicimi", "Argentina" e la stupenda "Mademoiselle". Edda ha regalato un live stupendo, una voce pazzesca che sa dosare e modulare a seconda delle necessità. Su stessa ammissione dell'ex leader dei Ritmo Tribale, la sua preferenza per la melodia va a discapito dei testi: ma vederlo giocare con le parole e cambiare i testi delle canzoni rivela una abilità non comune.

Giorgio Canali si avvicenda ad Edda e regala un secondo set più energico e potente: "Se poi viene il lupo" e "Rossocome" mettono le cose in chiaro e pongono l'accento sull'anima tagliente dell'ex-CSI. "Lezioni di poesia" è una canzone dall'atmosfera unica, capace di suscitare delle emozioni viscerali. L'intensità non cala, anzi. Il trittico che conclude il set è strepitoso: "Controvento", "Nuvole senza Messico" e "Lettera del compagno Lazlo". Una furia rock che scorre nelle vene.

Edda non è da meno e sceglie di chiudere la serata con il meglio della sua produzione: "Stellina", "Piccole isole", la devastante "Pater", la attesissima e richiestissima "Milano", "Brunello" e la chiusura con la dolcissima "L’innamorato". A fine concerto Edda fa anche delle rivelazioni interessanti: sta lavorando sul nuovo disco che dovrebbe vedere la luce a inizio anno prossimo.

Edda e Giorgio Canali hanno dimostrato che si può essere comunicativamente potenti nell'essenzialità, suonando e cantando le canzoni quasi come sono nate. Senza snaturarsi. Anzi, aggiungendo fascino alla magia di canzoni fondamentali per il rock nostrano.