IL FUTURO E' NELLA TESTA, il nuovo album de Le Furie

Cover Il futuro e nella testa 768x768Il 22 settembere 2017 è uscito per la label Gelsomina e distribuito da Audioglobe, "Il futuro è nella testa", il nuovo lavoro de Le Furie. Il progetto suona solido come un monolite rock, non nascondendo mai una cura delle linee melodiche. Le influenze vanno dallo shoegaze più vicino ai Metz, alle sonorità punk di band italiane come i Ministri ("Camerieri"), passando per ballate sul filo dell'elettrica attitudine dei Verdena di bellissimi album più "pop" come Il Suicidio del samurai("Il mare"). Si parla di lontananze d'amore che arrivano dritte alla semplicità della creazione delle geometrie del pianto e di nostalgie di tempi come i sessanta di cui si rimpiangono il valore e la necessità pedagogica("Artisti da fast food").

"Questo nostro continente" ha la calligrafia di una autoralità alla Sergio Endrigo citato qui non a caso, e l'ultimo Coez. Ma tutto questo non deve essere oggetto di storture di naso perchè non si può fuggire da una affiliazione ormai necessaria al mondo del pop. Certo si vorrebbero le Furie al posto di Coez ma non so se questo essere-non essere ci può portare a qualcosa. Quindi ce ne svincoliamo con una bella e tiratissima "Siamo messi male" dove Manuel Agnelli ci starebbe alla grande a duetto.

Per quanto riguarda "Cucine finte e telefilm" lasciamo perdere la scontata tematica della presunta schivitù mediatica, come per "Caterina" invece focalizziamoci sul fatto che i ragazzi hanno ascoltato dai Radiohead (l'inizio della traccia) ai Placebo nel resto del pezzo, e infine diamo eco al fatto che al di là delle rimurginazioni sul passato, questa band, se continua con questa spontaneità e eterogeneità lirico-compositiva, il futuro sarà ad un metro dalle nostre teste. Quel metro è il colpo di fortuna che vi auguriamo.
      
Tracce:

1.Artisti da fast food
2.Camerieri
3.Il mare
4.Se non avessimo più tempo
5.Questo nostro continente
6.Siamo messi male
7.Confido in te
8.Cucine finte e telefilm
9.Caterina
10.Il futuro è nella testa

Marco Pancrex