LE STRADE POPOLARI : Michelangelo Giordano abbraccia presente, passato e futuro

michelangelo giordano le strade popolari 1fbe8290 michelangelogiordanolestradepopolari"LE STRADE POPOLARI" è il primo disco di Michelangelo Giordano, talentuoso cantautore calabrese che si affaccia al panorama musicale con una determinazione e una voglia di comunicare che incuriosiscono e lasciano ben sperare. Si tratta di una sorta di ponte immaginario tra il passato e il presente, tra il noto e l'ignoto, tra la tradizione e la modernità; la bellezza di queste canzoni sta nella freschezza e nella delicatezza che ogni singola nota emana.

Il disco prende spunto da una terra ricca di ispirazioni, di storie, di atmosfere che sono state prese in prestito per realizzare un lavoro interessante e suggestivo da cui si percecisce una grande passione dell'artista innanzitutto per la sua terra e poi per la musica dalle influenze prettamente folk a quelle del cantautorato classico prestando sempre molta attenzione a mantenere vive le radici, il vero narrativo e la potenza comunicativa dei suoi racconti. Ed è per questo che i brani di Michelangelo Giordano arrivano in modo diretto ed autentico, senza artefici e senza sovrastrutture; si aggiungano poi delle sfumature etniche proprie della musica mediterranea e si capisce che aumenta la bellezza di ogni singolo brano.

Addentrandoci nel disco ci ritroviamo a inizio album con "Chi bussa alla porta" che tratta leMGIORDANO crisi di panico tra ironia e consapevolezza in un costante alternarsi di emozionante musica di impronta folk oldstyle con sonorità più moderne. Un brano particolarmente intenso e riuscito è "Lungo il cornicione" che vuole essere una polaroid scattata dall'alto di un cornicione, appunto: l'artista vuole catturare ciò che succede nella società dall'alto parlando degli aspetti (positivi e negativi) che la caratterizzano. "L’amore ci chiede amore" è una canzone sull'amore universale, vissuto dal profondo, senza discriminazioni e senza impedimenti, un amore sincero, infinito e vero. "Luna" invece parla del più antico mestiere al mondo, di una ragazza che diventa il desiderio degli uomini e che si offre. La tradizione ritorna prepotente in "Nun cangiuanu li cosi", brano di forte denuncia che, come suggerisce il titolo, si scaglia contro un'immbolità che penalizza e lascia morire lentamente. Un altro brano che vede una forte componente dialettale è "Nun pozzu campari" che parla proprio dell'impossibilità di vivere alle regole di un mondo che crea e disfa in maniera veloce ed irrazionale.

"Le strade popolari" è un lavoro meritevole di lode perchè Michelangelo Giordano è riuscito a portare alla mente il ricordo: ricordare è importante perchè, se si cede all'oblio, vengono perse immagini, sapori, profumi, esperienze, storie, usi, visi, melodie che poi diventa impossibile far rivivere. L'abilità del cantautore calabrese è stata quella di aver attualizzato la musica del sud attraverso contaminazioni ed influenze moderne, mantenendo ben piantati i piedi nel prolifico terreno mediterraneo.


1. Chi bussa alla porta
2. Lungo il cornicione
3. L’amore ci chiede amore
4. Luna
5. Il paesino di periferia
6. Nun cangiunu li cosi
7. Nella stanza chiusa a chiave
8. Sutta a luna
9. Dolce e amara
10. Io vorrei
11. Non pozzu campari