I ByMyside tornano con AFFOGARE, RISALIRE, RICADERE

AFFOGARE RICADEREI ByMyside pubblicano venerdi 15 luglio il loro nuovo disco dal titolo "Affogare, risalire, ricadere"; dopo l'ep “La Negazione Della Realtà”, il loro primo album esce per una cordata di etichette: Dreamingorilla Records, Blessed Hands Records, Allende Records, Entes Anomicos, Tadzio Records, Samegrey Records, Santapogue Media, Pundonor Records.

La band romagnola composta da Filippo Cinotti, Francesco Antonelli, Michele Ambroni, Nicolò Borgognoni e Michele Alessandri presenta un lotto di otto brani di un sincero punk/hardcore con voce in modalità screamo.
Dall'inizio fino alla fine, il disco procede con un ritmo incalzante che fa venire alla mente le produzioni americane più intransigenti di band come gli MC5, Black Flag, Husker Du, le leggendarie fanzine californiane anni Ottanta e i kids indiavolati che imitavano la flessione totale del corpo da contorsionista di Iggy Pop nei suoi show al vetriolo con gli Stooges.

Questo "tutto" che succedeva con i ByMyside si ripete oggi in un territorio poco avvezzo ad album così diretti e, anche se non c'è proprio quel "tutto intero", rimane residua la voglia di trovare una patria nuova, europea, ma soprattutto italiana in questo marasma di canzonettarismo.
Ci avevano provato gruppi come i Super Elastic Bubble Plastic di Gionata Mirai che nel Teatro Degli Orrori ha poi riadattato questo piglio più spinto in una formula più soft e cantautorale. Questo "Affogare, risalire, ricadere" però pur proseguendo sulle orme dei citati due gruppi seminali per quanto riguarda questo immaginario di genere, non ha assunto sfumature al ribasso o compromessi di sorta.
Ecco infatti che le chitarre della prima traccia proseguono fino all'ultima come fosse un monolite sonoro dove le sfumature stanno non tanto nel suono, che risulta quindi lineare e compatto (punto a favore della band), quanto nella dinamica dei pezzi. È così che il contorcersi delle chitarre ora propendono verso una labile ariosità melodica, ora verso un incastro degli screaming vocali che potenziano la spina dorsale del disco.
A volte infatti sembra di riascoltare "Sfortuna" dei Fine Before You Came che prendono lezioni di hardcore dagli Unsane col risultato che anche quella che potrebbe sembrare una parentesi armonica subito dopo involve nel riff di una chitarra in spasmo muscolare o di uno sfogo screamoide.

Lodevole il loro intento di fare un album dal suono "straniero" in lingua italiana, sintomo che si sentono parte di quella scena di cui parlavamo e ne riconoscono la necessità di ispirazione.
Il disco, come il genere che professa, è incentrato su la ciclicità della resa e della reazione sia a livello testuale e anche come caratteristica tipica del tipo di musica di cui si fa portavoce quale è appunto il punk-hardcore qui arricchito da un intenso e tecnicissimo canto screamo.
Il disco ha vita dalla lotta dei contrari e da otto etichette di nazionalità diverse: dall'Italia all'Ucraina passando per gli Stati Uniti. Un disco europeo con fondamenta nella storia del punk-harcore old-school. Un disco che si candida ad essere il disco screamo dell'anno.

TRACCE

01. E Ancora... Quanto Vorrei Odiarti
02. Convinzioni Che Crollano
03. Non Siamo Più Ciò Che Eravamo
04. Forme Geometriche Nel Buio Che Ci Circonda
05. Aurora
06. Tutto Resta Uguale
07. Utopia Di Ogni Giorno
08. Come Dovrei Oppormi

MARCO PANCREX