Intervista con Alessia Ramusino

Abbiamo contattato ALESSIA RAMUSINO che ci ha parlato di “An incurable romantic”, del suo universo musiclae, dei suoi progetti futuri, del suo nuovo singolo dal titolo "I had a wood", delle influenze che la musica ha sulle sue produzioni, della sua indole artistica e molto altro.
Buona lettura!

ALESSIA cover albumChi è ALESSIA RAMUSINO secondo ALESSIA RAMUSINO?
Una sanguisuga! Ahahahahah, mi spiego meglio… l’artista si nutre delle emozioni, sensazioni, vibrazioni, stati d’animo, dei dolori, dei piaceri, delle illusioni, delusioni che l’Alessia Ramusino quotidiana vive sulla sua pelle, sperimenta ogni giorno della sua esistenza. L’artista è vorace, famelica, succhia energie di continuo e le traduce in musica, versi, parole…
L’artista spesso non mi lascia dormire, mi sveglia di notte perché ha bisogno di suonare, mi allontana da tutto e tutti quando ha bisogno di sfogare la propria inquietudine… è difficile il rapporto con lei ma… non potrei vivere senza.

Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
Musica=Vita, quindi la mia musica è la mia vita. I tre aggettivi sono, ovvero la mia musica è: magica, magnetica, atemporale.

Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
Sono fatta di musica, in tutti i sensi… nel senso che la composizione chimica dei tessuti del mio corpo è di musica, i battiti del mio cuore sono i ritmi e le battute, i globuli bianchi e rossi sono le note che si dispongono lungo i pentagrammi delle mie vene e delle mie arterie vibrando e fluendo nelle fibre della mia anima: MUSICA. Quella che ascolto è la mia droga: non c’è mattina in cui non mi svegli ed ascolti … in preferenza quella classica: Gustav Malher, Rachmaninoff, Chopin, Mozart e i grandi artisti che hanno fatto la storia della musica classica. Quando vado in overdose in realtà ascolto la musica della natura, prendo il mio cavallo e mi perdo nei boschi, oppure faccio una passeggiata in riva al mare, o mi stappo una bottiglia di un grande vino e ne ascolto le armonie, confesso che sono un’appassionata sommelier oltre che un’incurabile romantica, e, quando arriva l’estate, mi sdraio in campagna ed ascolto le cicale… sono sicuramente più brave di me a cantare.

Ascoltando il tuo ultimo lavoro “An incurable romantic”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il titolo lo ha scelto il mio produttore, Giorgio Tani patron dell’etichetta discografica BMAmusic. Appena ha ascoltato il pezzo
mi disse: “ecco questa sei tu, un’incurabile romantica”. L’album è nato per il piacere di fare musica, realizzato con l’aiuto del M° Beppe Lombardi che ne ha curati gli arrangiamenti insieme a me. E’ stato davvero un viaggio, nel senso che non lo abbiamo deciso a tavolino cioè non nasce dall’idea: “adesso facciamo un album!” Ho inviato dal mio i-phone, il primo pezzo al mio produttore, A MAP OF YOU e lui rispose: ”facciamolo!" poi il secondo, NON MANGIO FRAGOLE: “bello questo!” poi il terzo, GIBIGIANNA e lui:“Divertente!” insomma un pezzo dopo l’altro e poi… An Incurable Romantic. Mi chiedi le idee alla base delle canzoni?! Le idee prendono vita dalla pura ispirazione, ogni canzone è un pezzetto di vita vissuta, di sensazione provata, di fotografia scattata.

Quali sono i tuoi progetti futuri? 03 Backstage IHAW DT0A2500
Il futuro si costruisce nel presente, abbiamo appena terminato il nuovo singolo: I HAD A WOOD, di cui in anteprima ti mando l’immagine di copertina! Per questa song il mio produttore ha scelto un noto arrangiatore il M° Mario Natale. In Italia esce l’11 aprile anche con il video su You Tube, è già uscito in Russia dove, da un paio di settimane, è in programmazione sui maggiori network. Stiamo terminando anche la riedizione di un mio precedente lavoro dal titolo Iris Fields che a breve pubblicheremo.

Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Nel cassetto c’è un concerto alla Royal Albert Hall di Londra… Voglio restituire a quel mondo che ho girato in lungo e in largo e che mi ha dato la mia musica, la musica che mi ha dato.

Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
I Kettle of kites, per ora sono praticamente sconosciuti, ma hanno davvero molto talento e faranno strada. I Muse, questo terzetto britannico di cui apprezzo il gusto per gli arrangiamenti, condivido e stimo la loro capacità di saltare da un genere all’altro con disinvoltura, adoro la loro passione per le orchestrazioni e mi diverte questa fusione con l’alternative rock…
Ho già il biglietto per il loro concerto di maggio al Forum di Assago. E poi, i più grandi… I Beatles, non so se li conosci, ma la loro magia è che sono sempre contemporanei ;-)