Intervista a EX Novo sul suo disco "Segnala come spam"

Abbiamo contattato il cantaurore Gian Luca Biasini in arte Ex-Novo che ci ha parlato del suo universo musicale, dei suoi progetti futuri, del suo nuovo album dal titolo "Segnala come spam ", delle influenze che la musica ha sulle sue produzioni, della sua indole artistica e molto altro.

Buona lettura

exnovo1. Se dovessi qualificarti dal punto di vista artistico con tre aggettivi, quali useresti?
-Eclettico, Ironico, spontaneo.
 
2. Anticipato dal singolo “Condividi”, è uscito “SEGNALA COME SPAM” (Self/DeepOut Records), il tuo lavoro d’esordio. Come definiresti questo tuo progetto musicale?
-Non saprei definirlo esattamente. Non si tratta di un concept album perché ogni canzone fa razza per conto suo e sono state scritte in un lungo periodo di tempo. I testi trattano argomenti diversi tra di loro, sia personali sia di attualità. Lo stile passa da acustico con chitarra e voce a electro punk con sintetizzatori e batterie elettroniche.

3. Hai descritto pezzo per pezzo quali temi trattavano le canzoni del disco. Ma se dovessi scegliere le due canzoni che ti rappresentano di più in "Segnala come spam", quali indicheresti?
-Le mie due canzoni preferite sono "Gennaio" e "Condividi", sia per i testi che per le musiche. Non a caso le ho messe proprio all'inizio del disco come tracce 1 e 2. 
 
4. Nelle note stampa si legge: "Gian Luca Biasini vive a contatto con la musica da sempre (registra il suo primo tape all'età di 8 anni), dalle tastiere alla batteria, da chitarrista a percussionista, passando per la computer music quando ancora si programmava su Atari". Alla luce di ciò che hai realizzato oggi potresti parlarci in sintesi di questo lungo "viaggio"?
-Ho avuto la fortuna di avvicinarmi alla musica fin da piccolo perché mio padre suona la chitarra in un gruppo ed è grazie a questa sua grande passione che sono cresciuto tra musicisti, dischi, strumenti musicali e studi di registrazione. Quindi le lezioni di tastiera prima, di chitarra e di batteria poi, passando per corsi di registrazione, più di 10 anni di live, un'etichetta discografica quando avevo 16 anni e tante altre esperienze. La musica mi affascina in ogni sua forma, stile, strumento da sempre ed è da tutto questo background che è nato il mio disco con le sue diverse influenze e sfumature.
 
5. Cosa pensi della scena musicale indipendente e del nuovo cantautorato come il tuo?
-Penso che ci sia molta confusione. Non manca la qualità, ci sono band e artisti validissimi in giro, solo che si perdono nel Matrix del web e dei social e faticano ad emergere. È diventato talmente facile ed economico oggi fare un disco, un video, promuoversi, che lo possono fare e lo fanno davvero tutti, sia chi è capace sia chi non, e se da un lato tutto questo è molto bello, dall'altro finisce sempre che non ascolto più di 2 o 3 pezzi di un artista nuovo che ce n'è già un altro a portata di un click che mi viene segnalato. Mi accorgo che la mia passione per la musica sta lentamente morendo soffocata in mezzo a questa giungla. Luci ed ombre del web.
 
6. Nelle note stampa hai indicato influenze tra le più disparate ma quali sono stati i tre dischi che ti hanno cambiato la visione della musica e portato verso un tuo approccio più maturo ad essa?
-Nel 1991 uscì "Nevermind" dei Nirvana. Non li conoscevo, avevo 9 anni e mi ritrovai quella bomba nelle mani, così, per caso, tramite un amico di mio padre. Da quel disco nacque la mia passione per il punk, sia come musica che come attitudine (non estetica ma mentale: punk nella testa, non nella cresta!!!).
Nel 1997 lessi su Rockerilla un' intervista ai Prodigy (che non conoscevo) in cui si parlava dell'uscita di "The Fat of The Land". L' intervista era talmente interessante che comprai  il disco a scatola chiusa e con quell'album scoprii che si poteva essere punk anche con dei sintetizzatori e con delle batterie elettroniche. 
Nel 2006 vidi per caso su Mtv il video di "Applausi per Fibra". Pochi giorni dopo ero in viaggio per le vacanze e in autogrill comprai "Tradimento" da ascoltare in macchina,  senza neanche sapere chi fosse esattamente Fabri Fibra. Mi era sempre piaciuto il rap italiano ma quel disco è un'altra cosa, un autentico pugno nello stomaco, un album diversamente punk, rivoluzionario, fatto di rime e tematiche più pesanti di una chitarra distorta o di una batteria che pesti di brutto.
 
7. Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro da Ex-Novo?
-Adesso sto lavorando sui live perché vorrei partire al più presto con delle date. Per ora sono ancora nella fase di preparazione dello show dal momento che devo portare sul palco un disco che ho registrato tutto da solo. Perciò ho avviato una preziosa collaborazione con il mio amico musicista e produttore Reno che dal vivo suonerà le tastiere e gestirà le sequenze audio. Al basso invece un altro mio amico: Enrico Brazzi. Invece per quanto riguarda il disco, potrebbe uscire un secondo singolo in autunno. 

Marco Pancrex