"Adoro stare sul palco" - INTERVISTA A LARA MARTELLI -

 

 DSC8029_opt1. Cosa dobbiamo aspettarci dopo CERRIDWEN, album pubblicato nel 2007? Ci sono informazioni sul nuovo album in lavorazione? Titolo? Periodo d'uscita? Influenze? Tipo di sound? Eventuali ospiti nel disco?

LARA: Se dovessi raccontarti per filo e per segno il percorso che ci ha portato alla composizione e alle realizzazione di “Electri-city” (il mio quarto album-ancora in lavorazione peraltro) passerei giorni e giorni a scrivere..in verità, ho avuto bisogno di momenti di silenzio dopo Cerridwen..mi era successo anche con Orchidea, subito dopo il live…Dopo aver vinto il M.E.I avrei dovuto andar via, per un po’..in effetti così è stato. Ho vagabondato qui e lì , ho cercato ispirazione dalla natura prevalentemente…ho lavorato a diverse colonne sonore,ho prodotto un brano ispirato ai lavori di Lars Von Trier, intitolato “White Roses”(lo puoi sentire su www.laramartelli.it).  Poi ad un certo punto, scavato a fondo, ho cominciato a sentire entusiasmo per il vecchio soul e r ‘n ‘b..sono cominciate le prime idee, lavorando in studio con Pierfrancesco Aliotta..qualcosa che unisse il mio amore per il soul alle contaminazioni elettroniche..è un po’ questo quello che si ascolterà in “Electri-city”, un po’ di giungla urbana di Spike Lee misto ad un incontro tra Erikah Badu e Sparkle Horse…Siamo ancora alla ricerca dell’etichetta giusta, ci siamo presi il tempo per valutare le proposte..non sono poi molte in fondo, poca gente ha voglia di rischiare. Per gli ospiti ancora non mi pronuncio, ho chiesto a un po’ di “amici “di collaborare…Se ti dico tutto ora poi che gusto c’è?; ) 

 

2. Qual è il tuo rapporto con la musica? Cos'è per te la musica? Cosa significa per te fare musica? 

LARA:Il mio rapporto con la musica è sempre stato conflittuale,forte,emozionante…Non sono una di quelle artiste che passa il suo tempo sostanzialmente a comporre,cantare o parlare di strumenti…abbiamo il rapporto di due amanti che si vedono e si amano da sempre,ma non finiscono per annoiarsi perché non si vedono tutti i giorni…quando la Musica vuole parlarmi,cerco di essere abbastanza ricettiva e di ascoltare..quando sono io a voler parlare con lei, sa essere anche capricciosa….fare musica mi consente di sentirmi un essere umano con un senso…io so esprimermi così,con la voce,il corpo,le melodie…mi sento vibrare,sono capace di pensieri puri ed altissimi ,sento le mie radici,so dove vado…mi sento una persona normale,la musica è il contenitore buono della mia follia. DSC7991-2_opt_2

 

3. Quanto sei cambiata dagli inizi? Quanto e cosa è rimasto oggi della Lara che andava ospite al Roxy Bar e Help?

LARA:Io sono cambiata tantissimo ma questo non è speciale…piuttosto è stato speciale vedere come la mia voce,attraverso percorsi  di vita,dolore,noia e paura sia riuscita ed ergersi nella sua vera natura..cantare è una cosa,trovare la propria voce tutt’altra..ed io in questi anni credo di essermi avvicinata tantissimo..e quest’anno ho composto per colonne sonore,ho lavorato con dj berlinesi e ho scritto una sceneggiatura …insomma,ho cercato di spaziare ulteriormente…quando guardo indietro non mi identifico mai con un momento della mia vita piuttosto che un altro…sono in evoluzione,come tutti..certo,se poi mi chiedi se musicalmente mi riconosco in questo periodo o nel mio primo disco ti dico senz’altro che penso a me stessa come musicista solo dopo aver scritto Orchidea Porpora..è stato un lavoro sofferto,ambizioso,folle…sono incazzata perché meritava davvero un esposizione maggiore..è un disco grunge eccezionale,registrato al Southern Tracks di Atlanta,con musicisti straordinari…diciamo che abbiamo sempre anticipato i tempi. Poi è stato il turno di Cerridwen,nuovo cambio,lingua inglese,sonorità nordiche- molto delle mie radici finnico/svedesi…Sono rimasta sorpresa quando abbiamo vinto il Mei.  Ho pensato non avrebbe capito nessuno e invece Stupid Desires ha ricevuto molti riconoscimenti ed anche il video ha vinto diversi premi..lavorare con Pierfrancesco Aliotta è un privilegio,perché oltre ad essere un grande musicista è anche il mio più caro amico…Ci siamo trovati molto con questo disco..e adesso,con il quarto,ci stiamo proprio divertendo!!

 

4. Nel corso della tua carriera artistica c'è stata una continua crescita dovuta al fatto, secondo me, che non credo tu sia una cantante che vuol rimanere uguale a se stessa. Nella musica oggi è più rischioso cambiare per soddisfare la voglia di esplorare o restare ancorati a uno standard che non destabilizza i fans?

 DSC8064_optLARA:Vedi,se come me segui l’istinto e credi nell’arte come forma di espressione che non può essere incanalata o trattenuta,se immagini l’arte come una corso d’acqua che scorre e non trattenuto da dighe,allora il tuo rischio è quello di vivere di stenti e di non avere riconoscimenti economici in grado di sostentarti in questo percorso..è un rischio ma io personalmente non  passerei mai dall’altra parte,dove tutto all’esterno brilla ma all’interno imputridisce…io ho paura di diventare un artista alla quale non assomiglio. Non voglio diventare un’impiegata della musica. Ma tutto il mondo funziona nella direzione opposta. Io preferisco la verità all’oblio. Certo è che guardare e vivere con questo intento porta anche molto dolore. Io ho perso molti fans per i miei cambiamenti,e anche sostegni dai professionisti del mestiere. Se entrambi devono diventare catene,meglio lasciarle indietro,non ti pare?Diciamo che mi piacciono le persone aperte,che riescono anche a condividere visioni e pensieri,mi piace definire chi mi segue non fan,ma intenditore.

 

5. Durante il live a cosa pensi? 

LARA:“Speriamo duri il più a lungo possibile”….;) Adoro stare sul palco. Mi perdo,e tutto quello di cui normalmente non parlerei esce fuori..Divento indomabile, improvviso spesso, coinvolgo tutti i presenti..mi piace pensare che l’esperienza pazzesca che provo in quel momento la provino fino all’ultima fila…coinvolgere e stravolgere i sensi non solo tuoi,ma di tutti i presenti.

 

6. In passato sei stata l'unica artista italiana a partecipare al Tributo Ufficiale a Jeff Buckley a Chicago. Cosa rappresenta per te Jeff Buckley e la sua musica?

LARA:Per me Jeff ha rappresentato il momento in cui capisci chi vuoi essere,cosa vuoi dire,dove vuoi andare..è stato ritrovare la strada di casa,qualcosa di familiare che già mi apparteneva..ho condiviso molto con Jeff, l’ho lasciato vagare libero per i miei pensieri e gli ho permesso di colorare molte pareti della mia anima..gli devo molto. Così come devo molto a Debussy, Billie Holiday, Kurt Cobain, Thom York, Polly Jean…Ricordo quando conducevo Colorage per TMC2 e stavo a Firenze..finita la diretta camminavo da sola fino a Ponte Vecchio  ascoltando Buckley fino all’alba..

 

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7. Qual è il tuo rapporto con Roma, tua città natale ed attuale?

LARA:Amo e odio questa città di vizi,viziosi e circoli chiusi…è molto selettiva,e spesso comunica poco..ha un fascino unico,ma ora è piegata su se stessa,come un universo in panne…amo i suoi  tramonti,all’imbrunire, sono schiava della sua primavera, ma è troppo difficile lavorarci..e poi la cricca dei musicisti romani non la sopporto..tutta gente che se la tira a dismisura,ti guarda dall’alto al basso..gente che non deve lavorare per sopravvivere…gente che ha due o tre case di proprietà che affitta e poi campa di rendita..bella la vita eh? Anche io sono stata viziata, ma ho sempre lavorato nei momenti di stallo… lavori normali,anche durissimi,come operatrice sociale nei campi rom..non mi lamento,mi ritengo comunque una privilegiata però non ho l’atteggiamento che ho visto avere da molte persone che stampano un disco e poi cominciano ad avere quell’arietta sofisticata,frequentano i soliti posti dove si danno tra di loro grandi pacche sulle spalle…..mi fanno così ridere certe volte. 

 

8. Quali sono per te in Italia oggi 3 artisti (di qualunque campo artistico) che vale la pena seguire?

LARA:MMMMM…che domandona. Non saprei,mi sono un po’ isolata negli ultimi anni…ho visto molte realtà che non sembrano neanche italiane e con cui ho collaborato..band come gli Hollow Blue,che hanno davvero qualcosa di interessante da dire,fino alle realtà italiane tecno minimal,come il duo We-Reset…Anche il duo folk  Francesco Forni-Ilaria Graziano e la fotografia di Arash Radpour,  la poesia di Massimiliano Bardotti. Come vedi più di 3!!

 

9. Con chi ti piacerebbe collaborare oggi? 

LARA:Mi piacerebbe collaborare con Spike Lee…il mio quarto album sembra una colonna sonora perfetta per i suoi film..E naturalmente Thom York. Quando ho sentito Kid A ho pensato:io questo tizio lo capisco alla perfezione. Magari sono sogni impossibili:però se devi sparare tanto vale che spari in alto.

 

-TUTTE LE FOTO SONO DI Olimpia Cavriani-

 

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