Intervista con ALEA

Abbiamo intervistato ALEA che ci ha raccontato il nuovo disco dal titolo "SPLEENLESS", le nuove canzoni, ci ha introdotti nel suo universo musicale e ci ha parlato dei suoi progetti futuri.

Buona lettura

talea spleenless cover album1. Chi è ALEA secondo ALEA?
Alea è una persona che ama,soffre, sa divertirsi,si emoziona, piange, ride di gusto, pensa (anche troppo), ama l'arte e la bellezza, e scrive canzoni e lo fa per se stessa ma anche per sentirsi più vicina agli altri, per non sentirsi sola ma parte di un tutto che è in continua evoluzione. Alea è una donna e una bambina ed il suo habitat naturale è la musica. Peró sostanzialmente la prima cosa che si nota di me è che sono una simpaticona!

2. Come mai la scelta di questo nome d’arte?
Mi piaceva il significato di " sorte incerta". Chi conosce quale sarà il proprio destino?! La paura e l'ansia del futuro è sempre stata un mio mostro nero, e ne parlo anche in una mia canzone contenuta nel disco, così per esorcizzare questa mia paura , l ho resa parte di me trasformandola nel mio nome d'arte. Aggiungeteci l'assonanza con il mio vero nome ed il gioco è fatto.

3. Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
Quando mi chiedono quale sia il mio genere musicale entro in crisi, perchè non lo so nemmeno io! Oramai le linee di confine tra i generi musicali sono molto sfumate, e la musica non è altro che sperimentazione, creazione e divertimento. La mia musica spazia tra soul, pop,jazz, blues e swing, dove ogni testo è spesso nato già con quel determinato vestito o viceversa. È lei a portarmi dove vuole ed io non pongo paletti di limitazione se non quello di emozionarmi e mettere tutta me stessa nel momento della composizione. Credo che i tre aggettivi accostati alla mia musica potrebbero essere: spontanea, reale e blu.


4. Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
Credo di non essere l'unica al mondo ad avere una canzone che risuona nella testa per ogni fase della vita, o momento particolare che viviamo. Ci svegliamo allegri e pensiamo per esempio a " buongiorno a te" di Pavarotti, sei in ritardo e pensi a " Don't stop me now" dei Queen, passa accanto a noi un bellissimo ragazzo e risuona "take my breath away" di Berlin. Questo per dire scherzosamente che la musica ci accompagna quotidianamente  in ogni momento della giornata anche se non si è musicisti, perchè la musica fa parte di noi. Per me la musica è condivisione, è conoscenza, è creazione, è unione con gli altri, è saper improvvisare se ci si trova in difficoltà, è sapersi emozionare. Oggi purtroppo la vera buona musica bisogna andarla a ricercare, esiste un sottobosco di veri talenti, nazionali ed internazionale che hanno solo bisogno di essere messi in luce e valorizzati.


5. Ascoltando il tuo nuovo lavoro dal titolo “SPLEENLESS” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: a cosa si riferisce il titolo del disco? Come definiresti il tuo rapporto con lo spleen baudelairiano?
Grazie! Ho dato questo titolo al disco perché credo che rappresenti a pieno ciò che vorrei riuscire ad ottenere per me stessa e per gli altri attraverso la musica. In realtà ho appositamente creato una contraddizione tra quello che provo a fare ogni giorno e quello che sono realmente, infatti all'interno del disco ci sono dei brani che rappresentano il mio Spleen come " Non c'è pace" ma ne sono presenti anche altri che invece sono un evasione ad esso. Per il resto mi piace pensare che chi ascolterà il mio disco, i miei testi in quella musica, possa da se rispondersi e chiudere io cerchio.


6. Sei al tuo esordio discografico: come mai hai scelto di entrare nel mondo della musica? Come è stato concepire e realizzare un disco?
Sono una figlia d'arte quindi forse era già nel mio DNA, un'evoluzione naturale credo. Il mondo della musica è difficile se si ha l'obiettivo di diventare famosi a tutti i costi ed entrare nelle classifiche top, ci sono un sacco di meccanismi strani, di imposizioni e altre situazioni che con la musica c'entrano ben poco. Delle volte è facile buttarsi giu, ma l'amore per la musica è piu forte, è un esigenza naturale, ed è proprio per questa esigenza naturale che ho fatto il disco. Un bisogno di esprimersi, di mettere insieme ció che ho fatto sino ad ora per poter mettere una virgola ed andare avanti. Necessità di comunicare attraverso la musica delle esigenze, delle emozioni, dei malcontenti che può provare una persona della mia età in questo contesto storico.

7. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sicuramente suonare , suonare tanto. Dopo la bellissima esperienza, per il secondo anno consecutivo, fatta a casa Sanremo, ad accompagnare grandi della musica Italiana, ora mi rimetto a lavorare sul mio progetto , sui miei live un po' in giro per l'italia (a breve pubblicheremo un po' di date sulla pagina Facebook) e poi non nego che sono già a lavoro su nuovi brani.

8. Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Mi sarebbe piaciuto duettare con alcuni tra i grandi della musica afroamericana, ma i miei preferiti ormai non ci sono più come Ray Charles o Ella Fitzgerald :) peró mi piacerebbe tantissimo fare un bel tour americano!

9. Se dovessi consigliare tre artisti contemporanei, quali sceglieresti?
Esperanza Spalding, Josè James ed i La Rua, una band che ho conosciuto a Sanremo, esclusi per un pelo dal festival ma sono sicura che faranno strada, sono molto bravi!