INTERVISTA CON FRANCESCO CAMIN

Abbiamo intervistato FRANCESCO CAMIN che ha da poco pubblicato il suo nuovo disco dal titolo “PALINDROMI”; ci ha parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri, delle influenze musicali e molto altro.

Buona lettura


VnCvdazw1.Chi è FRANCESCO CAMIN secondo FRANCESCO CAMIN?
Francesco Camin secondo Francesco Camin è Francesco Camin! E con questo abbiamo appurato la mia centratura e la mancanza di crisi d'identità. In questa vita mi chiamo così, sono un ragazzo che ama scrivere canzoni e sente una profonda connessione con tutto il mondo verde che ci sta intorno, e che nello specifico prova un forte attaccamento verso gli alberi. Per questo ho deciso di mettere la mia musica al servizio della natura, piantando nuovi alberi nelle zone desertiche della nostra Terra e soprattutto cercando di raccontare quello che vedo e quello che provo quando mi accorgo dei miracoli silenziosi che ogni giorno ci accompagnano.

2.Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Noiosa, brutta, autoreferenziale. No dai, scherzo! Però devo essere sincero: non riesco a descrivere le mie cose. Lascio che sia chi le ascolta a descrivere, se avrà voglia di farlo.

3.Se non avessi scelto la carriera musicale, cosa ti sarebbe piaciuto fare?
Il mio percorso di studi dalle scuole superiori all'università mi ha visto immerso nel campo agrario e soprattutto in quello forestale /ambientale. Avrei potuto lanciarmi nel lavoro come tecnico forestale, ad esempio, ma la cosa non mi ha mai attirato un granchè. Oppure cominciare un percorso nel mondo accademico come ricercatore scientifico, ma anche questa idea non mi ha mai entusiasmato.
Restava la musica, che tra l'altro è l'attività che mi accompagna da più tempo in assoluto, quindi diciamo che non ho mai avuto molti dubbi sulla strada da percorrere. O meglio, non ho mai avuto dubbi sull'idea della strada da percorrere, perchè di dubbi lungo il percorso se ne trovano parecchi, tipo ogni giorno!

4.Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
La musica è la forma d'arte in assoluto più immediata. Ascolti una canzone, una melodia, una composizione classica, e le vibrazioni dell'aria fanno risuonare delle corde dentro di te, delle corde della tua anima nel senso meno melenso che si possa trovare. Si tratta proprio di un avvenimento fisico che poi scatena il corpo emotivo che c'è dentro di noi, per questo credo che per me (come per tutti suppongo) la musica sia qualcosa di magico, talvolta un toccasana che riporta il sorriso, talvolta un qualcosa che ti stringe lo stomaco.
Io scrivo la mia musica e i miei testi perchè non potrei fare altrimenti, nessuno mi obbliga e nessuno me lo vieta, è proprio una cosa che faccio perchè mi riempie il cuore farla, un vero momento di libertà che mi fa sentire leggero.
Ecco diciamo che il momento di stesura di una canzone è proprio un momento di gioia profonda per me.

5.Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “PALINDROMI”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Beh intanto vi ringrazio per queste belle parole riguardo le melodie delle canzoni del disco... :-)
Il titolo, che poi è anche il nome di una traccia all'interno dell'album, mi è stato suggerito da Anna, una persona con cui ho condiviso momenti importanti in questi ultimi due anni. Il concetto è questo: quando due persone (o anche non per forza due persone) sono connesse profondamente, unite da un amore e da una condivisione che possiamo dire “animica”, si fondono dando luce ad una cosa nuova, un nuovo soggetto unico formato da quelle due unità. E questa nuova forma può essere vista come un vero e proprio palindromo, cioè un qualcosa leggibile sia da una parte che dall'altra.
I primi lavori a questo disco sono iniziati ormai più di due anni fa, è stato un percorso creativo abbastanza lungo e articolato! L'anima di tutto il progetto, come ho accennato prima, è la connessione con la natura, infatti parte dei proventi derivati dalla vendita del disco, del merchandising, dei concerti dal vivo, andrà a sostenere la riforestazione di alcune aree desertiche del nostro pianeta. All'interno del packaging poi ci sarà, oltre al disco che suona, il disco che germoglia, cioè un disco di carta intrisa di semi che, se sotterrato in un vaso o in un prato, germoglierà!
Le canzoni di questo lavoro raccontano eventi vissuti direttamente, storie fantasiose, visioni, situazioni ipotetiche... insomma diciamo che provano a raccontare a tutto tondo quello che mi è successo e le emozioni che ho provato nelle mie esperienze vissute finora.

6.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Stiamo finendo di fissare le prime date live in cui presenterò Palindromi e alcune canzoni del vecchio disco, quindi non vedo l'ora di cantare queste nuove storie dal vivo.
Contemporaneamente sto portando avanti la mia attività puramente autorale scrivendo canzoni assieme a Martina Vinci (autrice di Edizioni Curci Music Publishing).

7.Con quale artista ti piacerebbe duettare?
Un artista italiano con cui sogno un duetto o una collaborazione attualmente è Franco Battiato. Se dovessi scegliere invece un artista internazionale direi Justin Vernon (Bon Iver).

8.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
M83, Bon Iver, Alt-J