Marco Parente chiude il suo DISCOPUBBLICOTOUR a Milano con Cristina Dona'

vivalowcost marco parenteLo scorso 28 ottobre, a dieci mesi dal debutto sul palco di Radio Popolare, Marco Parente saluta l’avventura di “Disco Pubblico” con una serata live all’Arci Bellezza di Milano.

“Disco Pubblico” è un progetto musicale che ha creato un legame tra il pubblico presente in sala e gli internauti del mare magnum digitale, un ponte tra l’empatia dello spettacolo live ed il fluire dell’etere. “Disco Pubblico” infatti non è stato inciso se non dagli ascoltatori presenti alle serate dal vivo, che sono stati esortati dalla voce fuori campo ad inizio concerto a registrare e condividere le registrazioni con i propri telefonini. Una public-azione virale che ha reso i 10 brani scritti per l’esperimento materia viva in divenire, veicolata online dall'hashtag #discopubblico. Per la serata di epilogo, Marco Parente (in versione full band) si è accompagnato all’Arci Bellezza ad una guest-star d’eccellenza, nonché partner musicale di vecchia data: la cantautrice Cristina Donà.

La prima parte della serata dà spazio alle canzoni di “Disco Pubblico”: i brani scorrono densi di armonie potenti e parole importanti: “Ma quand'è che si ricomincia da capo?” suona come il desiderio dei presenti di riavvolgere il nastro di una performance live che calamita l’attenzione. A metà serata entra in scena Cristina Donà, in duetto su “Combaciare”, e le luci sul palco diventano fuochi d’artificio. I due artisti raccontano come le loro carriere si siano più volte intrecciate e l’affinità è palpabile ad ogni incastro delle due voci.

Cristina Donà si esibisce in solo acustico nel “Senso delle cose”, prima di essere affiancata da Marco Parente e la band per delle vere e proprie chicche: “Goccia”, “Stelle buone” e “Senza voltarsi”, quest’ultima al decennale dalla sua genesi.
L’emozione è tanta e, dopo la piacevole incursione della cantautrice, Marco Parente torna a regalare qualche perla dal suo scrigno musicale del passato (“La mia rivoluzione” e “Il diavolaccio”) prima dell’applauditissimo bis con “C’era una stessa volta”.

Il pubblico presente ha apprezzato tanto il live e sa di aver assistito ad uno spettacolo raro. La bellezza di questo progetto sta nella magia del concept del disco che, in quanto itinerante, fa sì che lo spettacolo non si esaurisca al termine dai concerti, ma prosegua il suo iter nelle suggestioni degli ascolti futuri, nell’attesa di nuove graditissime performance.