CAPOLAVORO, il nuovo album dei Cibo

CIBO CAPOLAVOROIl 3 febbraio è uscito, per l'etichetta INRI, "Capolavoro", il nuovo album dei Cibo, band torinese che ha registrato allo studio Andromeda di Max Casacci con il fonico Maurizio Borgna.

Il gruppo che viaggia tra Berlino per il mixaggio e la California per il mastering, merita quello che è il suo suono internazionale dalla grana grossa, come fosse la continuazione dell'hardcore della east-cost di nomi come i Black Flag su tutti. La demenzialità cercata nei testi, rifacendosi ai maestri del rock non-sense italiano tra Squallor e Elio e le storie tese, acquista la sua carica con il "peso" del suono. Essa diventa aspra a volte e altre volte spezza il wall of sound spektoriano di una sezione ritmica trash-stoner indiavolata e solo in parte sospesa tra una sottotraccia melodica.

"Il nostro gruppo è morto" è una cavalcata alla Motorhead in cui le voci armonizzano il mantra rauco e catartico di un'ironica vita di un gruppo improvvisato e alla deriva. La forza del quintetto, che suona davvero bene e senza lasciar mollare mai la presa all'ascoltatore, in "Gadro" sembra ricordarci i Faith No More rovesciandoli e ritrovando melodie e cacofonie. Mentre "Io sono stata lasciata" è un blues acido e pestone, "4 amici in piazza" sembra inscenare certo grunge anni novanta di NoGuru maniera misto allo spoken-word felino e sbilenco di Capovilla e compagni.
Il basso distorto dà il cazzutissimo inizio alla math-rock "Valzer del disagio", mentre la divertentissima intro della vintage metal'n'roll "Macchinine" fa il verso alla sigla di Superquark. "Murazzi lato dx" è come se a Torino il vostro navigatore si fosse trasformato in un predicatore invasato vestito da Rob Zombie che, però, ha imparato a suonaredi finalmente. Chiude il lotto "Riporto (quattro amici in piazza reprise)" che rende conferma di tutto ciò che si è ascoltato, ossia divertentismo e tecnicismo assortito ma mai esasperato, tra il duro muro di suono e il riso ghigno lirico, con un urlo in perfetto scream di pochi secondi che sembra provenire da un ecatombe.
Ma per come si è divertiti e eccitati da questo disco, il tutto sembra un ultima grande risata liberatoria. Questo formidabile quintetto, senza prendersi troppo sul serio, ci ha presi tutti per il culo con sacra e profana maestria.    
 

TRACCE


1) Il nostro gruppo è morto
2) Vikingus
3) Gadro  
4) Sono stata lasciata
5) ICSFCLD
6) 4 Amici in piazza  
7) Supermercato
8) Valzer del disagio  
9) Macchinine (miglioreamicodimerda)  
10) Murazzi Lato Dx  
11) Riporto (4 Amici in piazza reprise)

Marco Pancrex