KING OF THE MINIBAR, il nuovo album dei Marti

MARTI KINGÈ uscito il 3 febbraio il nuovo album, "King of the minibar", dei Marti, formazione che ha già all'attivo due bellissimi lavori come il primo "The unmade beds" e il successivo "Better mistakes". Anche in questo progetto musicale, i Marti si confermano in grado di rielaborare la solita formula del cantautorato arricchendolo di sfumature letterarie. Esse evocano, all'interno di un vero e proprio concept-album, mondi storico-leggendari come quelli che ruotano attorno ad un minibar di Berlino dove personaggi quasi mitologici si alternano a raccontare le loro dieci storie, ognuna ambientata in una stanza del suddetto locale.

Un album, questo "King of the minibar", internazionale nel midollo: concepito a Berlino, affinato a Vienna e Praga, registrato tra Londra, Berlino e la Liguria con la produzione artistica di James Cook e l’ausilio in studio dei musicisti Simone Maggi e Claudia Natili che danno vita al sogno sonoro del titolare del progetto: Andrea Bruschi.
Questo lavoro inoltre chiude una trilogia che insieme agli altri due suddetti dischi indaga l'esistenzialismo Sartiano dell'"ora siamo qui tra realtà onirica e reazione vitalistica al ricordo e alla malinconia".

"Don't be afraid in the dark...." è infatti l'incipit della intensissima torch-song "In my garden" che sembra uscita da "I am a bird now" dell' amatissimo Anthony Hegarty. La doorsiana title track si rivela in un up-tempo alla "Soft parade", con Andrea Bruschi che fa bene il verso di un Morrison in forma smagliante. Sembra accompagnato poi, dai Bad Seeds di mr.Cave in "You came,you hurt" con un violino rubato nella cantina polverosa dei Dirty Three. Il motivo da accolita di rancorosi marinai-galeotti ha la fisarmonica a soffiare il tempo al valzer nero di "Black Waltz".
"Vicious game" è un pò tossico songwriting alla Lou Reed e il resto è fisicità-viscerale depechemodiana. "Offer you a secret" è la "life on mars" dei Marti. C’è "Mr Sophistication", in cui si allude al personaggio del film culto Assassinio di un allibratore cinese di John Cassavetes come simbolo di una generazione degli esclusi d'America davanti ai bicchieri di whisky, visti sempre mezzi vuoti. I quasi tre minuti di "A cross to be nailed on" rimettono la cazzima soft-rock al centro del disco che predilige luci soffuse e tanto piano da camera.
In questo ricco viaggio concettuale, dove da Cassavetes e il suo iperrealismo del perdente si passa a leggende e miti come Evatima Tardo, un’artista fachiro di Vaudeville descritta da Houdini come una delle donne più belle del mondo e resa immune al dolore dal morso di un serpente letale, si capisce subito che non poteva mancare a completare la mano di Igort, illustratore-fumettista sopraffino che ha disegnato la cover, il libretto e l’intero artwork del disco. quindi ci resta di dirvi solo buon ascolto.

TRACCE

1. King of the minibar
2. You came you hurt
3. Black waltz
4. Vicious Game
5. Offer you a secret
6. Mr Sophistication
7. A cross to be nailed on
8. Husband lost at sea
9. End in tears
10. In my garden