INTERVISTA AD ARGENTO

Abbiamo intervistato ARGENTO che ci ha raccontato il suo nuovo singolo dal titolo "Goccia", ci ha svelato un pò della sua personalità musicale, ci ha parlato delle sue influenze musicali, dei suoi progetti futuri e molto altro.
Buona lettura

Copertina Goccia Argento1. Chi è ARGENTO secondo ARGENTO?
ARGENTO è quella cosa che ho sempre sognato di essere sin da quando ero una bambina.

2. Come mai hai scelto questo nome per il tuo progetto musicale?
In realtà non l’ho scelto, è un nome che forse mi ha scelta. Argento infatti mi ricorda i sogni che nonna mi augurava di fare prima di andare a dormire con la frase "Sogni d'argento perché quelli d'oro li farò io sognando te". É una parolina che fa parte della mia vita praticamente da sempre.

3. Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
La mia musica è una continua ricerca in questo momento, sono solo all’inizio. Voglio sperimentare e non bloccarmi o attribuirmi un’etichetta già da subito. I miei tre aggettivi sono: FRESCA, LIBERA E SINCERA

4. Ascoltando il tuo ultimo singolo dal titolo “GOCCIA”, ci si ritrova coinvolti in una piacevole melodia da cui è difficile uscire. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Cosa ti ha spinto alla composizione di questa canzone?
“GOCCIA” intesa come la goccia che fa traboccare il vaso, in questo caso, pieno di noia. Parla di sogni, parla di quando ti svegli la mattina e vorresti picchiare chiunque ma poi ti accorgi che non ne vale la pena, parla di quando sei su Facebook e ti chiedi ma perché? che problemi ha la gente?. Poi alla fine capisci che il tuo contributo lo devi sempre dare per cambiare le cose e una “Goccia” può far traboccare i vasi pieni di noia delle persone, se lo si vuole!

5. Quali sono i tuoi progetti futuri?
La cosa che m’importa fare principalmente ora è iniziare a portare la mia musica dal vivo e raccontarmi attraverso i miei brani. Non so cosa succederà tra due anni o tre, so solo che voglio suonare, con tutto il cuore.

6. Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Questo progetto è una mia rivincita, la mia rinascita. Il mio sogno nel cassetto è quello di arrivare ai cuori di chi mi ascolta e far emozionare con la mia musica.

7. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Levante è l’artista che seguo di più in questo momento, Motta e i TheGiornalisti.

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Intervista con MONICA SHANNON

Abbiamo contattato MONICA SHANNON che ci ha raccontato il suo ultimo lavoro dal titolo "ALI", ci ha parlato delle sue nuove canzoni, ci ha introdotti nel suo mondo musicale e ci ha svelato i suoi progetti futuri.

Buona lettura.


monica shannon 130121Chi è MONICA SHANNON secondo MONICA SHANNON?
Sono io, semplicemente.

Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
La Musica è nata con me, respira con me e con me si assopisce e si risveglia. Mi porto questo dono immenso sin da bambina e se dovessi descriverlo credo che userei gli aggettivi.. ancestrale, ispirato e descrittivo.

Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
E’ parte integrante del mio essere.. Non potrei immaginare nulla senza Musica.

Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo "ALI", ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Ho cercato di raccogliere nove brani che potessero rappresentare al meglio il concept di “ALI”, l’amore. Racconto storie di vita quotidiana che credo ci possano accomunare e il titolo “ALI” è dettato dalle aperture che l’album evoca sia a livello sonoro sia per i concetti dei brani stessi. Infatti alla fine di ogni brano/storia c’è sempre un volo liberatorio, un nuovo orizzonte di colori, luce e sentimento.

Ascoltando le canzoni del disco emergono dei colori vocali molto particolari, molto intensi ed eleganti. Che peso ha la vocalità nei tuoi brani rispetto alla musica o al testo?
Ho lavorato molto sulla mia vocalità, studiando e approfondendo la parte tecnica ed interpretativa per anni sino a trovare la mia voce. E’ una parte importante ma segue di pari passo la musica e i testi. Diciamo che si completano a vicenda.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho preparato insieme a dei bravissimi musicisti la parte live del disco, aggiungendo anche qualche cover a sorpresa e presto organizzeremo dei concerti. Poi c’è sempre il mio sogno nel cassetto a cui lavoro costantemente… :)

Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Da grande appassionata di musica-immagine, amo da sempre descrivere in musica storie, sentimenti ed emozioni proprio come in un film. Pertanto il mio più grande sogno sarebbe proprio che un mio brano possa un giorno accompagnare un film.

Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Senz'altro i Coldplay. Poi come artisti dei nostri giorni direi Bruno Mars e John Legend.

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INTERVISTA CON I VITANOVA

Abbiamo contattato i VITANOVA che ci hanno raccontato il loro nuovo ep dal titolo "CONTROLUCE", ci hanno introdotti nel loro mondo musicale, nelle nuove canzoni, ci hanno parlato del loro futuro, delle loro influenze musicali e molto altro.

Buona lettura.

VITANOVABAND1. Chi sono i VITANOVA secondo i VITANOVA?

I Vitanova sono 3 ragazzi bresciani che hanno scelto la musica come mezzo per raccontare i propri sogni, insieme alle paure e a tutte le emozioni che rendono la vita così difficile ma allo stesso tempo incredibilmente bella.

2. Da dove deriva il nome della vostra band?
Il nome della band vuole rappresentare una rinascita, “una nuova vita”intesa anche come una serie di scelte artistiche che si discostano da tutto ciò che sono le mode e le tendenze attuali.

3. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Definiamo la nostra musica semplicemente Rock; abbiamo influenze punk, pop, alternative e hard  rock, però cerchiamo semplicemente di seguire il nostro istinto senza vincolarci ai canoni di un genere. Possiamo definire la nostra musica così: genuina, diretta, emozionale.

4. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
La musica è la compagna che ci affianca da quando siamo bambini, quella cosa che ci ha aiutato a superare i momenti cupi, la colonna sonora di tutte le esperienze che ci hanno fatto crescere fino a renderci uomini.

5. Ascoltando il vostro nuovo EP dal titolo “CONTROLUCE”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Perchè questo titolo per il vostro EP? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Abbiamo scelto questo titolo perché rappresenta una visione della realtà più complicata, ma allo stesso tempo più affascinante; una visione che può farci scoprire nuove sfumature e regalarci emozioni a noi sconosciute. Il nostro lavoro nasce in sala prove,luogo per noi sacro, dove abbiamo unito le forze e abbiamo all’unisono contribuito alla creazione di riff e melodie sulle quali poi sono nate le parole delle canzoni. L’idea alla base delle canzoni è quella di raccontarci attraverso la musica e raccontare storie sulla quotidianità delle persone comuni attraverso i testi.

6. Quali sono i vostri progetti futuri?
Sicuramente promuovere questo EP attraverso i live; stiamo inoltre componendo pezzi nuovi perché siamo consapevoli che il progetto ha sempre bisogno di materiale fresco.

7. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto? Il sogno del cassetto è semplicemente quello di vivere di musica; stando coi piedi per terra ci accontenteremmo anche di poter andare avanti a proporre la nostra musica e di vivere le emozioni del palco per tanti anni.

8. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste? Sicuramente Queens of the Stone Age, Royal Blood e Biffy Clyro.

GRAZIE MILL

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INTERVISTA CON LO YETI

Abbiamo contattato LO YETI che ci ha raccontato il suo punto di vista sul suo nuovo disco dal titolo "LE MEMORIE DELL'ACQUA", ci ha parlato delle nuove canzoni, delle influenze musicali, dei progetti futuri e molto altro.

Buona lettura.


LO YETI1. Chi è LO YETI secondo LO YETI?
È la parte nascosta di Pierpaolo Marconcini, una delle tante, sicuramente quella che sa parlare con la musica. È la rappresentazione artistica necessaria per riuscire a “portare fuori” tante storie che altrimenti rimarrebbero solo immaginate. Non credo sia tanto un vestito o un costume che mi metto addosso per sentirmi artista, quanto uno che mi tolgo per sentirmi più “reale”; perché lo yeti esiste davvero.

2. Come mai questo nome per il tuo progetto musicale?
Cercavo qualcosa che potesse essere semplice e allo stesso tempo trasmettesse all’ascoltatore una immagine precisa e personale della figura de lo yeti. Lo yeti credo sia questo, un essere che si concretizza sulla base della nostra esperienza, una rappresentazione manifesta della nostra fantasia. Ognuno di noi si figura lo yeti nella mente in un modo personale, secondo sfumature che riguardano il proprio vissuto. Allo stesso modo, vorrei che ciò che faccio venisse fatto proprio da chi ascolta.

3. Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
Un cantautorato contemporaneo, perchè cresciuta fra parole di autori nostrani e musiche e armonie straniere. Se dovessi trovare tre aggettivi direi: Onesta, perché parla di me, senza filtri, raccontando aspetti e storie della mia vita che non ero riuscito a esprimere in altro modo;
Ricercata, perché non si ferma su strutture banali, a discapito anche di un facile riscontro, ma si stratifica su soluzioni e costruzioni musicali più articolate; Crepuscolare, perché si muove fra malinconia e ironia.

4. Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
Una necessità. Ciò che riesce a tenere assieme e a raccontare tutti i miei stati d’animo, che sia mia o di altri artisti; come un portachiavi, tiene assieme sensazioni che aprono diverse parti di me. E la cosa più bella è scoprirne di nuova costantemente. Forse questo è il suo più grande pregio, il riuscire sempre a stupirmi. Oggi abbiamo strumenti che ci permettono di avere un spettro musicale davvero molto più ampio rispetto solo a qualche anno fa, possiamo, per dire, ascoltare una band in tempo reale mentre suona in garage dall’altra parte del globo. Questo è meraviglioso.

5. Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo poetico “LE MEMORIE DELL’ACQUA”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Tutto è nato guardando ciò che avevo fra le mani, le melodie e le parole che stavo raccogliendo; queste non erano altro che un riassunto di un periodo più o meno lungo della mia vita, che non ero riuscito ancora a decodificare a decifrare. è stata una sorta di catarsi domestica; raccolto nella via stanza, sono riuscito a raccontarmi a me stesso e questo ha fatto si che tante esperienze venissero anche accettate e comprese e dunque fossero pronte per essere lasciate andare, agli altri, all’acqua, che si muove e che non ritorna mai nello stesso punto. Ogni  brano è bagnato dall’acqua, che come un leitmotiv silenzioso si muove ogni volta sotto una forma diversa, ora fiume, ora neve, ora lacrime, raccontando i diversi stati d’animo che si susseguono. L’acqua si fa in questo album giudice imparziale, nel suo saper cancellare e allo stesso tempo trasportare le emozioni e i fatti che racconto.

6. Nella tua biografia si legge che la tua musica trae ispirazione da mondi molto distanti (dai Wilco a Battisti, dai Beatles a Umberto Maria Giardini). Come convivono in te così tante e variegate anime? Prendendo in considerazione questi quattro riferimenti musicali, cosa hai “rubato” da ciascuno?
Questi sono solo alcuni dei tanti artisti che si possono definire “distanti” che ascolto. La musica non ha distanze reali, solo culturali, e queste sono l’humus che ne determina la sua costante evoluzione, perché specchio dei differenti contesti sociali in cui viviamo. Negli anni ho sempre cercato nuovi stimoli musicali, senza mai pormi troppi veti nell’ascolto, ma bensì passando attraverso, come credo sia per i più, diversi “periodi musicali”, dal punk al jazz, dal pop al soul e così via. Poi , nello specifico, ci sono artisti, come quelli che hai citato, che risultano per me trasversali, nella mia cultura musicale, che rimangono sempreverdi alle mie orecchie, perché capaci di evolversi costantemente e unici nel loro messaggio artistico. Non so cosa io abbia “rubato” loro, certo, nelle mie canzoni ci sono tanti rimandi e omaggi più o meno consapevoli, perché, appunto, sono artisti ormai radicati in quella che è la mia formazione come musicista e come artista. Sicuramente le melodie dei Beatles, come di Battisti, sono qualcosa che fa parte di me fino da quando ero bambino

7. Quali sono i tuoi progetti futuri?
In questo momento sto cercando di portare in giro, con i live, questo progetto e questo disco, per capirne anche il suo valore artistico. Certamente non è semplice, vista la grande sfaccettatura sonora contenuta nell’album e la necessità spesso logistica nel doverlo proporre in una soluzione più asciutta, voce e chitarra; ma è anche una bella sfida, che mi sta portando in contesti live che ancora non avevo avuto modo di provare, come i Buskers. Vorrei poi riuscire a creare i presupposti per alcune collaborazioni con artisti che stimo, che sono prima di tutto amici, per provare nuove soluzioni musicali, ma credo se ne parlerà il prossimo inverno. Poi, chissà, un altro disco.

8. Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Riuscire a fare un concept album che ho in mente da diverso tempo, da tanti anni direi. Un disco che vada a pescare tanto anche dalle mie esperienze infantili. Ho diverse idee nel cassetto, ma ancora per lo più bozze. ma spero prima o poi di riuscire a portarlo a termine. è qualcosa che mi immagino di poter regalare un giorno ai miei figli, un piccolo, ma importante lascito, che sappia racontare la mia vita attraverso semplici storie.

9. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Per non ripetere nuovamente Umberto Maria Giardini e i Wilco, dico Bon Iver, che ha da poco rilasciato un disco capolavoro, per la raffinatezza e ricercatezza sonora; I Fleet Foxes, per le meravigliose melodie e armonie che riescono ogni volta a creare e per come i loro dischi siano meravigliosi dalla prima all’ultima traccia; Be a Bear e i The hangovers, che oltre a essere bravissimi artisti sono anche cari amici, che come me vengono da Bologna.

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INTERVISTA CON I TENAX

Abbiamo intervistato i TENAX che ci hanno raccontato il loro nuovo ep, ci hanno parlato dei loro progetti futuri, ci hanno introdotti nel loro mondo musicale e ci hanno parlato delle loro influenze musicali.

Buona lettura.


tenax band1. Chi sono i TENAX secondo i TENAX?
1. I TENAX sono un nucleo di persone, prima che musicisti, che cercano di mettere a disposizione la propria esperienza, le passioni, l’amore per la vita, amalgamati a quello che offre quotidianamente questo mondo ormai in declino, tentando con umiltà, nel loro piccolo, per lo meno di fare riflettere e pensare, ovviamente poi ogni singolo individuo è libero di scegliere la propria strada. Concetti e valori come il rispetto, la tolleranza e la pace tra i popoli sono parte integrante della loro natura.

2. Come mai questo nome per la vostra band?
2. Abbiamo scelto il nome TENAX primo perché ci sentiamo tutti caratterialmente tenaci e poi volevamo un nome che avesse un’onomatopea dal richiamo internazionale e se vogliamo il latino è una lingua internazionale, ci sarebbe poi un terzo motivo, ma per ora vogliamo lasciare un alone di mistero.

3. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
3. Se parliamo di genere, il nostro è Hard Rock dalle sonorità aggressive e internazionali, a tratti con sfumature Blues e Heavy Metal, senza perdere mai di vista la melodia non per cercare necessariamente un consenso più ampio di pubblico, ma prettamente per gusto personale, se invece parliamo di attitudine i testi (italiani) sono impegnati, riflessivi e per nulla patinati come imporrebbe il mainstream.
Più che usare tre aggettivi che definiscano i TENAX∞, proveremmo a riassumere in tre parole il concetto di Rock: CONOSCENZA, RIFLESSIONE, REAZIONE, cercando di dare così voce e supporto alle classi sociali più “deboli”.

4. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
4. La Musica è un dono, un privilegio per chi è in grado di farla, mutare le proprie emozioni, sensazioni in qualcosa di magico a disposizione dell’umanità è speciale, la musica è riconoscenza, averne goduto in passato o goderne nel presente ti crea un bisogno interiore, una voce interna che dice: “ ora devi sdebitarti!”, per contraccambiare, quindi, in qualcosa di fantastico. La Musica è un movimento culturale.

5. Ascoltando il vostro nuovo EP, ci si imbatte in un vortice rock di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono? Potreste definire brevemente i 4 brani che compongono l’ep?
5) I rockers, da non confondere che le rockstar, crediamo che abbiano una sensibilità verso le cose e le situazioni più sviluppata rispetto alla media e quindi hanno l’esigenza profonda (oltre che il dovere) di portare alla luce problematiche che affliggono l’uomo che ormai vive nella costrizione a causa delle convenzioni e omologazioni che vuole infliggere questa società moderna ed ecco che è nato “TENAX∞”.
Le tematiche sono variegate e moderne, si parte con Gogna, è una netta presa di posizione contro i talent show che dopano e trasformano la cultura musicale in una gogna mediatica. Club 27 è incursione al passato omaggiando artisti che hanno fatto la Storia della Musica, ma nello stesso tempo il messaggio (sempre applicabile anche in tempi moderni) è una critica contro gli eccessi e la vita dissoluta che hanno portato alla distruzione di questi Talenti del passato. Si passa poi a Virtual Love, ossia la vuota solitudine delle anime perse che si nascondono dietro le chat line perdendo così i reali contatti umani e i rapporti sociali. In fine una botta d’energia con Vivo Libero, un urlo che esige Libertà, una condanna contro l’arroganza, il pregiudizio sommario e contro ogni forma di violenza. L’intero lavoro è un umile tentativo a voler stimolare la mente libera (per lo meno alla nascita) di ogni individuo.

6. Quali sono i vostri progetti futuri?
6. Nei progetti futuri annoveriamo sicuramente la composizione e la pubblicazione di un album intero, il materiale, le idee e le tematiche non mancano e nell’immediato promuovere l’ep TENAX∞ con attività live a partire dal prossimo autunno.

7. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
7. Continuare con impegno, dedizione, tenacia, consapevolezza, umiltà e rispetto a produrre Musica in tutte le sue forme senza porci alcun limite.

8. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
8. Il nostro modo di pensare e di vivere solitamente ha un’attitudine progressista, ma per quanto riguarda l’ascolto della musica e degli artisti siamo molto più tradizionalisti e quindi ci fidiamo “dell’usato sicuro”, quindi se dovessimo consigliare tre band diremmo Guns ‘n Roses, anche se c’è stato un buco temporale ventennale, sono tornati alla grande e ora attendiamo un loro album tosto come i vecchi tempi, per l’Italia diremmo Negrita per la maturità e la versatilità raggiunta negli anni, un rock nostrano sempre apprezzabile, ma i reali padri ispiratori e veri maestri di vita, lo diciamo senza imbarazzo, anzi con stima, rispetto e ammirazione, per noi rimangono i Litfiba, cioè coloro che dopo aver importato la New wave hanno anche sdoganato l’Hard Rock (e non solo…) in Italia, impegnati, privi d’ipocrisia convenzionale e senza compromessi, dobbiamo molto a loro, lunga vita ai Litfiba.

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