"Ci piacerebbe aprire un concerto di Iggy Pop" : intervista ai Pig Tails

Abbiamo intervistato i Pig Tails che hanno da poco pubblicato il loro nuovo lavoro dal titolo "So what?". Ci hanno raccontato un pò come sono nate le nuove canzoni, ci hanno parlato dei loro progetti futuri, dei loro gusti musicali e molto altro. Buona lettura.

 

pig-tails-musica-streaming-so-what1.Chi sono i Pig-Tails secondo i Pig-Tails?
I Pig-Tails sono prima di tutto due amici da tanti anni, e poi un duo rock da Mantova con all'attivo qualche disco e circa 450 concerti dal vivo dal 2001 ad oggi.

 

2.Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
La nostra musica è rock. Abbiamo tante influenze, specialmente dal passato, che cerchiamo di mescolare con sonorità più moderne e possibilmente originali. Ci piace pensare di poter creare un sound potente, libero da schemi ma che chiunque possa ascoltare e fare proprio.

 

3.Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Per noi da sempre rappresenta una occasione per vedere le cose da punti di vista differenti. Una specie di pretesto per conoscere quello che senza la musica non avremmo potuto vedere da vicino probabilmente.. persone strane, locali assurdi, situazioni incredibili, incidenti di percorso, stimoli… È un continuo scavare dentro se stessi e gli altri che ci rende in un certo senso migliori e più preparati verso ciò che accade. È una scuola che non finisce mai.

 

4.Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “So What?”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?1157673 720256277989432 867230619 n
beh grazie… Il titolo significa "e allora?"… Suona un po' come il verso all'indifferenza che mediamente circonda qualsiasi prodotto discografico che non proviene dal mainstream. La musica indipendente si ritrova quasi sempre a sgomitare per poter uscire dal nulla e sembra quasi che poche persone possano essere toccate per davvero dal sound e dal messaggio che tante buone band propongono. Ma prendendo le cose con filosofia, pazienza e soprattutto autoironia pensiamo sia possibile trovare una chiave per farsi ascoltare, almeno ogni tanto. Il lavoro è stato frutto di una continua sperimentazione di arrangiamenti a due, chitarra e batteria. Un lavoro difficile all'inizio, ma che via via è diventato sempre più fluido portandoci a quello che poi è il risultato finale. Dieci pezzi che ci rappresentano, senza forzature, nel modo più naturale possibile. Siamo noi in musica...


5.Quali sono i vostri progetti futuri?
Lo diciamo da sempre… Per noi la cosa più importante è suonare dal vivo. E questo è ciò che cerchiamo di fare. È il nostro obiettivo primario… Poi penso faremo altri dischi, ma per ora siamo concentrati sul tour e su "So What?"...


6.Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Difficile… Probabilmente aprire un concerto di Iggy Pop!


7.Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
4 Axid Butchers, The Sick Rose e Quarter Past One. Band italiane che cantano in inglese come noi e che propongono musica davvero bellissima che non teme confronti con l'estero.

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"Musica oscura, ipnotica e drogata" : intervista ai WON

Abbiamo intervistato i WON sul loro nuovo disco dal titolo "ISOLUTION"; abbiamo parlato con loro delle nuove canzoni, della loro musica, dei loro gusti musicali e dei loro progetti futuri. Buona lettura

 

wonChi sono i Won secondo i Won? Da dove deriva il nome della vostra band?
Won sono io, Marco Ricci, già membro dei Casa del Mirto. Il nome è stato scelto solo per motivi grafici, non ha alcun significato per me e soprattutto non ho mai "vinto" nulla.


Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Penso che direi: oscura, ipnotica e drogata.


Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
La musica per me è tutto, rappresenta un buon 80% di me stesso. Per quanto riguarda il progetto Won posso dirti che mi è servito a capire meglio il mio lato oscuro, ma c'è ancora molto lavoro da fare. Ovviamente devo alternare Won ad altra musica, altrimenti corro il rischio di alienarmi troppo.

 

Ascoltando il tuo nuovo lavoro dal titolo “ISOLUTION”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Per questo disco ho lavorato in modo differente rispetto al passato. Ho creato una banca di campioni, facendo anche field recording. La struttura che compone i brani è stata fatta in tempo reale, usando Ableton Live e un controller midi. La parte più difficile è stata l'elaborazione dei campioni e dei synth, spesso sporcati appositamente con dei registratori a nastro. Naturalmente la parte più divertente è stata la stesura dei brani in tempo reale, era come suonare dal vivo.


Quali sono i tuoi progetti futuri?1000299 482428225179966 1048841904 n
Ho appena ultimato un ep di 4 brani per Won, ora si deciderà come farlo uscire. Nel frattempo stiamo ultimando il nuovo album di Casa del Mirto, nel quale stiamo incanalando tutte le nostre energie.


Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Non mi dispiacerebbe dedicarmi alla registrazione e alla produzione di altre band. È una cosa che ho sempre voluto fare.

 

Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Rimanendo nel mood di Won consiglierei:
Marcel Dettmann, Shifted e Forward Strategy Group

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"Siamo 3 cyborgs umanoidi" : INTERVISTA a LES FLEURS DES MALADIVES

Abbiamo intervistato LES FLEURS DES MALADIVES che hanno da poco pubblicato il loro "Medioevo". Ci hanno raccontato in modo divertente e simpatico la loro musica, le nuove canzoni, i loro progetti futuri, i loro gusti musicali e molto altro. Buona lettura.

 

559860 10153323140140581 991646608 n1. Chi sono LES FLEURS DES MALADIVES secondo LES FLEURS DES MALADIVES?
I LES FLEURS DES MALADIVES [pronuncia: le flœR de ma-la-dìv] sono 3 cyborg umanoidi inviati indietro nel tempo da un (neanche troppo) remoto futuro dominato da vuoti talent-show ed anonima musica pop da classifica per salvare lo spirito del rock’n’roll dalla terminazione e dal totale oblio.
I loro nomi in codice e le loro funzioni primarie sono:
Dav: voce, chitarre, testi e melodie.
Canitano: basso e cori.
Riki: batteria e percussioni.


2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
La nostra musica è un Rock Alternativo d’Autore (ed eccovi serviti i 3 aggettivi) cantato, e a tratti recitato, in un viscerale italiano. Siamo pur sempre figli della scena alternative rock anni ’90, così le nostre sonorità sono naturalmente contaminate dalle leggendarie atmosfere di quei gloriosi anni: cavalcate stoner, esplosioni grunge e contaminazioni noise modulate e reinterpretate sempre da una spiccata vena cantautorale.
Ci teniamo a sottolineare che però non facciamo “canzoni nostalgiche per chi rimpiange i bei tempi andati”: il rock e più in generale la musica hanno ancora molto da dire e crediamo che qualsiasi forma di espressione artistica debba sì da un lato pagare pegno al passato da cui attinge, ma anche e soprattutto rapportarsi con l’attualità e le cose che accadono oggi e non 20, 30 o 60 anni fa. In questo senso pensiamo che il nostro sound sia molto attuale oltre che estremamente personale.


3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
In parte vi abbiamo già risposto nella domanda precedente, ma parlando ancora più in generale la Musica (con la “M” maiuscola) nella sua forma più pura per noi rappresenta un fortissimo ed inestinguibile bisogno di comunicare con gli esseri senzienti che ci circondano, cercando ognuno di fare arrivare il proprio “messaggio” al mondo esterno al meglio delle sue capacità, potenzialità e volontà. Come tutte le forme di espressione artistica è un vero e proprio meta-linguaggio che riesce a parlarci non solo attraverso gli elementi strutturali che lo compongono (i suoni per la musica, i colori per la pittura, le parole per la poesia) ma anche e soprattutto instaurando un collegamento diretto e profondo tra l’emozione di chi “parla” e l’emozione di chi “ascolta”. ...Insomma: gran bella cosa! :)

 

4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “Medioevo”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. A cosa si riferisce il titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il Medioevo viene storicamente fatto iniziare nel 476 d.C.: l’anno del crollo dell’impero romano d’Occidente. All’inizio infatti il titolo dell’album doveva essere proprio “Il crollo dell’Impero Occidentale” dato che esprimeva molto bene immaginificamente l’atmosfera che attraversa l’intero disco e che abbiamo reso esplicita nella seconda parte della traccia n. 11 “Abbandono d’Oriente” che non a caso si intitola proprio così.
Durante l’ascolto dell’album infatti si assiste allo scontro e alla compenetrazione di due macro-figure tematiche: “Oriente” e “Occidente”: la prima rappresenta l’incipiente crisi di valori, la mancanza di certezze, la continua ricerca dell’avere più che dell’essere; la seconda invece la dimensione umana più metafisica: il processo catartico del viaggio attraverso un percorso di ricerca che ha come strumento fondamentale la nuda conoscenza, prima di tutto, di sé stessi.
Il disco, molto umilmente e per quanto le nostre capacità di semplici rockers ci permettono, vuole essere un accorato invito che rivolgiamo a chi ci ascolta ad esercitarsi nella mai troppo abusata pratica del “dubbio” e a non accettare per comodità o pigrizia ciò che ci viene imposto o servito “pronto da consumarsi” su di un invitante cabaret di concetti, fatti e ovvietà da supermercato.
Ovviamente potete (e anzi dovete) dubitare anche di ciò che vi stiamo dicendo.

 

5. Quali sono i vostri progetti futuri?563583 10153272141655581 335597642 n
Al momento vogliamo concentrarci al meglio per il tour e la promozione del disco che partiranno dopo la presentazione ufficiale di sabato 9 novembre all’ARCI L’Impegno di Milano. Ci auguriamo davvero che il nostro lavoro possa avere un buon riscontro e che cominci a girare il più possibile.

 

6. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Anche questa domanda si collega abbastanza alle precedenti: crediamo nella filosofia del “un passo alla volta ma fatto bene” quindi per cominciare ci “accontenteremmo” che il nostro disco avesse la più ampia diffusione possibile rapportata ovviamente alle nostre attuali possibilità. Come detto prima, la musica è innanzi tutto una necessità di comunicare che per realizzarsi in pieno deve giocoforza raggiungere tante persone, tante teste e tante coscienze in modo da riuscire ad arrivare e “consegnare il proprio messaggio” a coloro i quali condividono con essa sensazioni, esperienze, pensieri ed emozioni.
Quello che possiamo dire noi, in qualità di band, è che su questo album ci abbiamo lavorato in modo instancabile per tre anni cercando di “dire tutto e dirlo bene” e curando tutto nei minimi dettagli. Siamo certi di aver dato il massimo realizzando un prodotto interessante, attuale (ancora una volta), con una sua identità artistica e che rispecchia al 101% la nostra personale visione del mondo e della musica. Per il resto sta a chi ci ascolta giudicare.

 

7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Queens of the Stone Age, Mastodon, Motorpsycho

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"La nostra musica sognante, diretta e solida" : INTERVISTA ai FAKE HEROES

Abbiamo intervistato i FAKE HEROES, che ci hanno parlato del loro nuovo "Divide and rule", delle nuove canzoni, di quello che sognano per il futuro, ci hanno consigliato un pò di band sontuose... Buona lettura

 

9065 353359904784335 2049819748 n1. Chi sono i FAKE HEROES secondo i FAKE HEROES?

I Fake Heroes sono una band rock autentica, priva di qualsivoglia stereotipo o preconcetto. Sono una sfida in una società basata sull’immagine e sui personaggi, in un mondo (compreso quello musicale) molto spesso privo di qualità ma ricco di prodotti preconfezionati e pronti per essere venduti.

 

2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
La nostra musica è diretta, sognante e solida. Abbiamo tanta carica e grinta ma cerchiamo di convogliarla in qualcosa di melodico per stamparla bene in mente, come una di quelle belle esperienze che non si dimenticano mai.

 

3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
La musica per noi è innanzitutto condivisione. Stare su un palco e regalarsi a vicenda qualcosa di unico è il massimo che un musicista possa desiderare. Potremmo sembrare retorici o qualunquisti ma non ha nulla a che vedere col successo, altrimenti non avremmo scelto la difficile strada di un genere poco considerato in Italia (e non solo)

 

4. Ascoltando il vostro album “Divide and Rule”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Perché questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
“Divide and Rule”è ispirato alla locuzione latina “Divide et Impera” che secondo noi rappresenta ancora oggi (e forse in maniera più subdola) la tecnica con la quale viene perpetrata la più grande forma di schiavitù esistente.
Questo lavoro è nato in un momento particolare delle vite di ognuno di noi, incasinate come tante tra mezzi lavori e sogni nel cassetto. Nell’album vengono descritti stati d’animo e sensazioni che si provano guardando al mondo con occhi diversi, dimenticando per qualche istante tutte le regole alle quali siamo soggetti da quando nasciamo a quando moriamo. Decadenza morale, profitto, finzione: c’è di tutto alla base dell’infelicità che contraddistingue una società triste e divisa.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Pensavamo a breve di girare un secondo video e stiamo valutando proprio in questi giorni il da farsi. Nel frattempo stiamo lavorando al prossimo disco, cercando stimoli e fonti di ispirazioni diverse,  provando a correggere quelli che secondo ascoltatori e critica sono stati punti deboli del nostro primo lavoro insieme.

 

5. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?555
Il nostro sogno nel cassetto è vivere di musica, forse “campare” è più adeguato come termine. Avere la possibilità di dedicare alla musica il tempo che necessita, vivere e viaggiare per poterla condividere con tutti coloro che hanno voglia e bisogno di recepirla: crediamo sia l’essenza della musica stessa.

 

6. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Abbiamo gusti abbastanza diversi tra noi e le band nelle quali i nostri gusti convergono probabilmente  sono Alter Bridge, Dream Theater e Disturbed. In realtà ci stiamo spostando su qualcosa di più “innovativo” (termine da utilizzare con le pinze) e moderno, quindi per i meno nostalgici consigliamo Periphery, Sky Harbor e Dead Letter Circus.

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"La nostra musica è eccitazione, solitudine, adrenalina, sensualità..." : intervista agli CHARME

Abbiamo intervistato gli CHARME, freschi di uscita discografica con il loro “Modern Times”. Ci hanno raccontato la genesi del loro nuovo lavoro, le nuove canzoni, i loro progetti futuri e i loro gusti musicali. Buona lettura!

 

972363 10151794499703886 1408173067 n1. Chi sono gli Charme secondo gli Charme?
Gli Charme per gli Charme sono un'ossessione, una sigaretta infinita, la sensazione di quando ti svegli al mattino dopo una sbornia…  un'emicrania ossessiva … ma sono anche Ian Curtis, i Verve e gli Stone Roses, la solitudine, l’eccitazione…la depressione, l’adrenalina….la sensualità, il sesso in una giornata di pioggia…rappresentano la distanza, l’importanza di stare dentro ad una famiglia, i film di Fellini, un aeroplano, Londra, la chitarra di Nick McCabe,  passato e passato prossimo. Lunghe passeggiate in macchina e la spiaggia d’inverno… ma piu in generale le nostre sensazioni di questi ultimi anni al giro di boa dei trent’anni.


2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Invernale , Notturna, Bipolare


3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Quando leggi un libro, una poesia o letteratura, solitamente ci si immerge per provare sensazioni, immaginare paesaggi o volti  o piu semplicemente provare nuove sensazioni.
Ecco pensiamo che la musica sia un linguaggio per non vedenti capace di sintonizzarsi sulla sensibilità personale.


4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “Modern Times”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. A cosa si riferisce il titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Modern Times è nato all’inizio di primavera, ma abbiamo iniziato a lavorarci all’inizio dell’ inverno precedente. È  sicuramente un album pieno di sensazioni. E questo è dovuto a ciò che è successo nei due anni precedenti, sia nella vita personale di ogni componente e sia al mondo che ci circonda di questi tempi. Onestamente non è abbiamo mai parlato, ma tra di noi ci stava un rapporto talmente stretto che non ne avevamo bisogno. Ognuno col proprio strumento comunicava all’altro le proprie sensazioni, fu cosi che scolpimmo ‘Modern Times’ su lunghe jam session invernali su una casa letteralmente sulla spiaggia ( la spiaggia di Montalbano, per essere precisi, a Punta Secca). Il titolo Modern Times è  il titolo della single track dell’album. Quella traccia fu anche l’ultima canzone dell’album che partorimmo dopo quel lungo e difficile inverno, con la testa piena vita personale..e la consapevolezza di vivere in una regione ed in un paese pieno di problemi.  Decidemmo di dedicare quei due anni di emozioni col titolo della single track. Effettivamente rappresentava alla perfezione i nostri tempi moderni.


5. Quali sono i vostri progetti futuri?charme-foto-300x180
Altre due, tre date a Dicembre a Londra. E tour europeo primavera 2014. Finger crossed!!


6. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Ci rendiamo conto che il mondo discografico è incasinato ed ingiusto a dare visibilità e notorietà a chi proprio non se lo merita. Ci siamo sempre chiesti chi è  quello stronzo che fa le regole del cosiddetto “mercato musicale”. Se per ipotesi mettessimo in radio quattrocento volte al giorno un singolo come ‘Modern Times’ sono sicuro che la gente non solo lo comprerebbe ma ci farebbe diventare famosi, ma cosi noi come tantissime validissime band. Quindi il nostro sogno nel cassetto è che un giorno spero non lontano possano nascere in Italia personaggi che pensino che la buona musica sia vendibile. E che possano morire con atroci incidenti tutti i “Talent” show di merda. Detto questo ovviamente con ironia e non terroristiche previsioni,
Il sogno degli Charme è di diventare, ovviamente, la band più famosa al mondo, con più fans al mondo ed un giorno suonare al Wembley stadium, Hehehehehe ovviamente non scherzo.

 

7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Prossima domanda….?
Scherzo… gli Charme ovviamente.

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