Donne ed economia: paura del futuro ma voglia di responsabilità

Le giovani donne hanno paura del futuro e chiedono maggiori servizi.
A costo di dover pagare più tasse.
donnaSono proprio loro, le giovani donne tra i 18 e i 30
anni, che confidano nella forza
della piccola impresa e vogliono rischiare,
vogliono provarci.
Ma, serve uno Stato più attento alla tutela della
persona,
lontano da una logica meramente esistenzialista,
il welfare dovrebbe aiutare le persone
"affinché siano in grado da sole di risolvere
i propri problemi
"

Così, l'indagine promossa dalle Acli - "Donne: uno sguardo diverso sull'economia?"
parla delle donne e del rapporto con la crisi.
Una donna su tre dichiara infatti di temere nel prossimo futuro per il proprio lavoro,
e la percentuale sale quasi al 50% tra le giovani donne.
«Ma allo stesso tempo - spiega Andrea Olivero, presidente Acli - mostrano
le maggiori capacità di tenuta e di uscita dalla crisi, nella la voglia di rischiare
un nuovo protagonismo, fondato sull'auto-imprenditorialità e insieme su una spiccata
sensibilità per le questioni sociali ed ambientali».
Significativa infatti la fiducia delle donne intervistate nell'imprenditorialità diffusa,
le piccole e medie imprese (68%).
E allo stesso tempo la propensione dichiarate per le pratiche di consumo responsabile.

Non è un caso, infatti, che le donne del campione dichiarino di mettere in atto
una serie di pratiche di consumo improntate alla responsabilità:
in particolare, il 65% di costoro ricicla abitualmente i rifiuti,
mentre oltre il 56% produce in casa alimenti (pane, pasta, ecc.) e/o borse e abiti.
Al momento dell’acquisto di un prodotto, la prima attenzione è senz’altro al prezzo (36%),
ma anche al dove e come il prodotto viene fabbricato (23%).
Solo il 9% si dice sedotto dalla marca.

Secondo le donne sarebbe necessaria più informazione sui temi economici (37%)
ma soprattutto (48%) vorrebbero più forme di partecipazione da parte dei cittadini
alle decisioni in materia di economia.


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