A marzo torna lo sciopero dei migranti. "24 ore senza di noi" è lo slogan della manifestazione che, dopo un anno esatto, torna in piazza per ricordare agli italiani: che gli immigrati non sono solo un peso. E la società di domani sarà sempre più "mista e variegata".
Non solo belle parole e facili slogan. Ma, dati in mano!il lavoro degli immigrati rappresenta l'11% del nostro PIL.Il migrante, però, deve essere riconosciuto come persona e non solo come lavoratore!
Noi di www.vivalowcost.com sosteniamo tutti i migranti e le lotte dei lavoratori.Consapevoli di quanto sfruttamento ci sia, sopratutto, nel lavoro nero e sommerso, chiediamo insieme ai migranti UGUAGLIANZA.
"La manifestzione chiederà - riportiamo fedelmente dal sito di bandiera gialla i punti cardine della protesta - l'abolizione della Bossi-Fini alle norme repressive introdotte con il pacchetto sicurezza, fino allo smantellamento dei non-luoghi del confinamento che sono i CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) sono molti i punti su cui agire per costruire un paese più giusto e multiculturale. Legare a filo doppio lavoro e permesso di soggiorno non ha significato di fatto incrementare le possibilità di sfruttamento sul lavoro e offrire braccia clandestine ai caporali, stringere le maglie dei flussi migratori non si è tradotto in un aumento della clandestinità, perché profughi o migranti economici, il sogno di un futuro migliore non si abbatte con norme discriminanti e vessatorie. Centinaia di giovani nati e cresciuti nel nostro territorio, italiani a tutti gli effetti, si vedono negata la cittadinanza dall'unico paese che conoscono.
Per rivendicare l'estensione dell'articolo 18 del Testo unico sull'immigrazione a tutti i migranti, con o senza documenti, affinchè possano reagire allo sfruttamento sul lavoro e per abolire il reato di clandestinità che colpisce non un atto commesso ma uno status, essere cittadini di un altro paese gli immigrati saranno visibili negli spazi pubblici delle nostre città.
In questo momento, in cui rivoluzioni di piazza stanno attraversando il Nord-Africa dimostrando una decisa aspirazione alla libertà le norme repressive si rivelano del tutto inadeguate, dimostrando la vulnerabilità della Fortezza Europa costretta a dichiarare sempre "nuovi stati di emergenza".