INTERVISTA CON I PLEBEI

Abbiamo intervistato I PLEBEI che ci hanno raccontato il nuovo lavoro dal titolo "VELO S VELO", le nuove canzoni, i progetti futuri e molto altro. Buona lettura.

plebei1. Chi sono I PLEBEI secondo I PLEBEI?
I Plebei sono innanzitutto un manipolo di anime volute, trovate e messe assieme da Sua Eccellenza Luccifugo Rofocalae, comunemente conosciuto anche come Lucifuge Rofocal. In un’epoca che si perde nell’oblio del ricordo umano, Sua Eccellenza volle creare una band in grado di influenzare il Folk italiano attingendo dalle culture plebee di tutto il mondo. Non sappiamo se alla fine ci sia riuscito, ma rimane il fatto che I Plebei sono qui dando voce a tutto ciò che è cultura e musica.

2. Come mai avete scelto questo nome che rimanda alla piramide sociale ai tempi dell’antichità?
Tra i tempi dell’antichità e quelli attuali è cambiato ben poco, se non addirittura nulla. Infatti quelli che un tempo erano nomati “plebei”, adesso rispondono ad altri nomi, ma in sostanza siamo sempre lì. A parte questa brevissima premessa, tutto è nato dall’antico soprannome del cantante e fondatore della band. Egli veniva chiamato “Plebe” da un gruppetto di patrizi figli di papà per via dell’economico modo di vestire del
cantante. Quindi facendo di questo scherno un punto di forza, decise di chiamare la neo-band “I Plebei”.

3. Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Popolare, Profonda, Persuasiva. (PPP) insomma.... Plebea.

4. Ascoltando il vostro nuovo ep dal titolo “VELO S VELO”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è stato lavorare a questo ep? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
La vera magia ha preso davvero forma dopo aver conosciuto Massimiliano Lambertini e Michele Guberti di Alka Records Label; infatti lavorare con loro è stata un’esperienza molto positiva e formante. Prima, durante e dopo le registrazioni ci siamo divertiti alla grande come solitamente avviene tra buoni amici e crediamo che lavorare in un clima così bello abbia certamente contribuito a realizzare un buon prodotto. Nell’arco di una settimana abbiamo messo assieme 5 brani ed uno di questi (Giocofuoco) è stato composto per l’occasione. Esisteva già la composizione per fisarmonica di Simon Coppolino, composizione che è piaciuta durante la pre-produzione; allora tra una registrazione e l’altra il cantante si è dato da fare per mettere un testo, una melodia e completare così il quadro. Il tutto in un contesto di allegre vibrazioni conviviali.
Velo S velo è un EP a tema che si propone di accompagnare l’ascoltatore ad avere il coraggio di rimuovere una volta per tutte, il velo che solitamente va a coprire la verità, appannandola d’apparenze verosimili, ma comunque non vere. Quando qualcosa è coperta da un velo, per paura di ciò che cela, si tende a coprirla con un ulteriore velo, magari di colore diverso. Ecco quindi che quella cosa viene ri-velata (Velata due volte). I Plebei invece vogliono s-velare quella cosa, anche se questa potrebbe arrecare un “mal di vivere” rinchiusi in una “realtà che forse realtà non è”. Quando l’ultimo velo sarà finalmente tolto,si potrà sperimentare il “Giocofuoco”, che nell’idioma della grande Trinacria significa “Fuoco d’artificio”, un’esplosione innescata dal contatto tra conoscenza ed essenza, tra coscienza e anima. Alla fine persino il peggiore degli “incubi” potrà essere trasformato in una filastrocca per bambini e non servirà più cercare “canzoni dimenticate in un cassetto”, perché sempre presenti e protette nel cuore e nella mente di chiunque.

5. Quali sono i vostri progetti futuri?
Il progetto magno è quello di continuare ad esistere nel panorama musicale, soprattutto visti i tempi duri che la musica emergente sta vivendo. Conseguenza di questo sarà certamente la pubblicazione di futuri lavori e tantissime esibizioni live. La diffusione del messaggio plebeo è fondamentale per far divertire, pensare e allo stesso tempo gratificare l’orecchio di chi ci apprezza.

6. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Per un musicista, vivere con la musica, per la musica e di musica è il vero sogno. Noi Plebei ce la metteremo tutta perché sappiamo benissimo che un sogno, se rimane troppo tempo nel cassetto, poi il tarlo se lo mangia. Il mezzo per raggiungere l’obiettivo è relativamente sconosciuto, ma forse è proprio questa incognita a rendere un sogno abbastanza desiderabile per cui valga la pena coltivarlo.

7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Scraps Orchestra, Quintorigo e Centro Malessere.