Intervista con TALIJA

Abbiamo intervistato la cantautrice TALIJA che ci ha raccontato il suo nuovo disco, le nuove canzoni, il suo universo musicale, i progetti futuri e molto altro.
Buona lettura.

Copertina Talija1. Chi è TALIJA secondo TALIJA?
Se si deve dar retta a Talija, Talija è sempre un disastro da sistemare che però non vorrebbe essere nessun altra. Se invece parliamo di cosa fa Talija allora sono una cantautrice che cerca di capirci qualcosa della vita mettendo in musica emozioni, storie, dialoghi. Lo faccio dall'adolescenza, l'ho fatto anche per il teatro.

2. Come mai hai scelto questo nome per il tuo progetto discografico?
Il nome me l'ha dato mio padre guardando una fotografia nella quale sbirciavo da qualche parte. Ho riadattato una parola dialettale che è diventata Talija. In altre lingue ho poi scoperto che significa “vita”.

3. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Immediata, colorata e intima. Almeno spero arrivi così.

4. Ascoltando il tuo ultimo lavoro ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Questo progetto è nato per una mia necessità personale, dovevo fare un po’ di ordine per ripartire dopo qualche anno che non avevo più niente a che fare con la musica. Era destinato a rimanere nel cassetto. Le canzoni sono nate perché avevo bisogno di dialogare soprattutto con me stessa, su temi che riguardavano un fortissimo mal di vivere, situazioni sbagliate e via dicendo. Per farlo ho preso spunto da storie capitate direttamente a me ma anche a persone che avevo attorno. Alla fine peró ognuno è libero di vederci quello che ritiene sia meglio. Grazie anche al lavoro di Michele Guberti che mi ha aiutata a produrre i pezzi, mi sono convinta che magari l'album poteva anche essere accolto. Gli abbiamo dato il mio nome un po’ per semplificarci la vita in fase di debutto e un po’ perché, alla fine, lì dentro c’è la mia visione delle cose.

5. Il singolo “Strong” rivela una Talija forte, appunto, anche come approccio nel videoclip. Come mai hai scelto proprio “Strong” come apripista del disco?
Strong è la canzone più anziana presente nel disco, perciò anche per diritto di precedenza. Tutte le canzoni sono state in realtà scritte nel corso di anni e non apposta per il progetto. Sono state scelte tra tante perché mi rappresentano ora. E Strong forse è quella che lo fa maggiormente, al momento sono in fase di rinascita, ci si lascia alle spalle ciò che ci fa perdere tempo. Nel video, diretto da Ilaria Passiatore, abbiamo scelto di affiancarmi tre protagoniste che hanno poi parlato di ciò che le rende forti in altrettante brevissime clip presenti sul mio canale YouTube Talija Official e sono volutamente delle bellissime donne ma con una loro bellezza assolutamente personale, di quella che non sfiorisce mai.

6. Il disco è caratterizzato da una copertina molto affascinante. Ce ne puoi parlare?
La copertina è un omaggio a mio padre, infatti è un suo quadro. Usava questa tecnica che unisce fotografia e pittura, aveva ritratto tutti in famiglia, mancavo solo io, ma è stato solo un caso. Quando non è più riuscito a realizzare dei nuovi lavori a causa delle sue condizioni di salute, ha deciso di regalarmi questo quadro che rappresenta una donna che cammina in solitudine in riva al mare. Secondo lui mi rappresenta bene e anche io penso sia così: non soffro la solitudine, anzi, se la sai gestire, significa anche parecchia libertà.

7. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Lavoreremo a un nuovo singolo, con relativo video e poi viaggio con la testa già a nuovi pezzi, ma vedremo, sono solo idee. Naturalmente ci stiamo organizzando anche per dei live.

8. Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Fare un pezzo con Moby, stiamo sognando, no?

9. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Moby, Offspring e Argento con cui ho collaborato per il live acustico con cui abbiamo presentato Talija.