"Ascoltateci ad alto volume e con attenzione" : intervista ai NOESìA

Abbiamo contattato i NOESìA, rockband torinese che ha da poco pubblicato il suo ultimo lavoro dal titolo "Ultima Notte In Equilibrio". Stefano Ferrari (voce e chitarra), Diego Mirenghi (batteria), Cosimo Princi (basso e cori) e Nino Azzarà (chitarra e cori) confezionano dieci brani dal forte sapore rock dove dominano melodie orecchiabili (come ad esempio in "Giorno insonne", "La via di mezzo" o in "Danubio") con riff suggestivi e un appeal molto forte.
Abbiamo avuto la possibilità dichiedere loro un pò di cose riguardo la nuova pubblicazione, riguardo i nuovi pezzi, riguardo i progetti futuri, riguardo le loro influenze musicali e molto altro.
Buona lettura.


Noesia Ultima notte in equilibrio-592x5411. Chi sono i Noesìa secondo i Noesìa? Da dove deriva il nome della band?
Secondo noi siamo una band che suona in giro da tanti anni, si è tolta un po' di soddisfazioni e se ne vuole togliere ancora. E ci siamo rimessi in gioco con un disco nuovo, carichi e con tanta voglia di suonare. La storia del nostro nome è un po' antica e travagliata. Semplificando, Noesìa significa rumore e poesia.

 

2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Siamo sempre stati molto istintivi e il nostro nuovo disco per certi versi ha sorpreso anche noi. Abbiamo lavorato per raggiungere un certo livello di raffinatezza, soprattutto sui suoni e sull'arrangiamento. Ci sembrava un passo necessario e fisiologico per la nostra evoluzione e per l'esistenza stessa del progetto. Considerato ciò, direi che i tre aggettivi sono istintivi, intensi e raffinati. O almeno, ci proviamo.


3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Ascoltiamo tanti dischi, suoniamo da sempre. La musica è per noi un enorme amplificatore di stati d'animo ed emozioni, una valvola di sfogo, una vitamina che ci fa sentire vivi. Lo diamo per scontato, invece non è così per tutti. In giro non ci pare ci sia molta voglia di "ascoltare", quindi ci sentiamo fortunati a vivere la musica in maniera così profonda.

 

4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “Ultima notte in equilibrio”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?NOESIA foto band nov 2013
"Ultima Notte In Equilibrio" non è nato come concept album, ma lo è diventato scrivendolo, poco alla volta. Ci sono molti temi ricorrenti. E' come se ogni canzone raccontasse cosa succede dentro una stanza, ognuna diversa. Dialoghi tra persone, interrogativi o infinite attese. Sembra che si aspetti sempre qualcosa ma nessuno sa nè cosa nè se mai arriverà. Ed è tutto molto statico, in equilibrio, appunto, in atmosfere fredde e notturne. Poco movimento e molta riflessione. Ma non ci sono solo sentimenti negativi, percorrendo le stanze si trova anche protezione, speranza e fiducia nelle cose immateriali, cioè le persone.


5. "La collezione dei ricordi” e “Dissenso” sono due brani molto particolari. Nel primo c'è una melodia più morbida, nel secondo l'approccio è più rock. Ce ne volete parlare? Come siete riusciti a far convivere queste due anime nell'album?
E' un disco piuttosto eterogeneo, anche se con tratti comuni in tutti i brani, ed in realtà con un vero, unico, suono. Questo album è stato scritto praticamente insieme: siamo partiti dalla costruzione dell'arrangiamento già mentre scrivevamo le canzoni. Fare convivere anime all'interno di una band è uno dei compiti principali del produttore artistico ed il nostro Nino Azzarà ha potuto farlo seguendoci partendo dalla composizione, quindi nel migliore dei modi possibili, piuttosto raro e prezioso, confezionando il vestito migliore su canzoni ancora in fase embrionale. Ci abbiamo messo tante idee e tanto tempo, ma queste diverse anime dei Noesìa alla fine hanno tirato fuori un album di cui siamo tutti molto orgogliosi.


6. Quali sono i vostri progetti futuri?
Per fare questo disco negli ultimi due anni abbiamo fatto pochissimi concerti. Adesso chiaramente il nostro obiettivo è suonarlo il più possibile in giro per l'Italia. Ci stiamo lavorando, e il 2014 sarà interamente dedicato a questo.


7. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Quando si scrive una canzone è assolutamente automatico avere la volontà di farla ascoltare a più persone possibili ed il sogno è sempre questo. Diciamo che vorremmo che questo album fosse ascoltato tanto, ad alto volume, e con attenzione.


8. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Per creare un suono più "nostro" possibile abbiamo cercato di scrollarci di dosso tutti i nostri riferimenti musicali del momento, e non, e quindi questa domanda è difficilissima. Potrei parlare a titolo personale e fare un sacco di nomi. Cerco di farne almeno uno a nome dei Noesìa e dico Band Of Horses, forse la band contemporana che ci ha messo tutti d'accordo e che, più di tutte, ha accompagnato i Noesìa durante la lavorazione di questo album.

 

Guarda il videoclip di "Sorprendi"


contatti

FB
twitter
youtube
bandcamp

  • Visite: 2745

"Tra irrequietezza e paure, ragione e follia..." : intervista a THE TALKING BUGS

Abbiamo intervistato The Talking Bugs che hanno da poco pubblicato il loro ultimo disco dal titolo "View of a nonsense". Ci hanno raccontato i nuovi pezzi, i loro progetti futuri, i loro gusti musicali e molto altro. Buona lettura!

 

601594 306022282858571 1172167948 n1. Chi sono i The Talking Bugs secondo i The Talking Bugs? Da dove deriva il nome della band?
4 api che dallo stato larvale si nutrono di musica come fosse polline. Laboriosi come formiche, effimeri come farfalle,  disperati come mosche imprigionate nella ragnatela. 4 coleotteri, dai colori molto differenti, che si ritrovano a condividere il carico di ritmi, melodie, armonie accumulate in anni di nomadi saccheggi.
Il nome si rifà a questa immagine con cui ci siamo ironicamente descritti (non ce ne vogliate) ma il riferimento è anche al “bug” inteso come difetto di un software. Dai difetti e dai loro effetti collaterali nascono cose interessanti. I difetti sono differenze. Le differenze sono la base dell’evoluzione…noi ne abbiamo molti di difetti, cerchiamo di correggerli ma anche di capirli e ascoltarli quando parlano nella nostra testa. Un nome dunque, il cui significato è legato ad immagini e che serve anche a non prendersi troppo sul serio.

 

2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
La musica dei Talking Bugs nasce dall’idea di creare rock con connotazioni di indie song utilizzando espressioni musicali non comunemente associate a questo genere. Ripulire il suono dagli effetti tornando a quello degli strumenti classici per poi contaminarlo nuovamente in maniera differente con l’uso di una indietronica delicata. Lo stile compositivo e la tecnica strumentale è abbastanza inconsueta per il genere in cui si colloca ma il punto fermo è quello di non ricadere nella tentazione dei barocchismi strumentali. I brani devono avere melodie coinvolgenti. Questo è il proposito da cui siamo partiti. Quanto vicini ci siamo arrivati non spetta a noi dirlo ma personalmente siamo soddisfatti di quanto ci ritroviamo tra le mani. Tre aggettivi: seducente, malinconica, intensa.

 

3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
La musica è la forma di espressività artistica in cui più ci riconosciamo. Il mezzo che con cui meglio veicoliamo la nostra creatività. Ciascuno di noi, nel suo modo personale, ha una pulsione verso la musica intima e intensa.

 

4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “ViewOfANnonsense”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie accattivanti che catturano l'ascoltatore. Come mai la scelta di questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
La scelta del titolo è strettamente legata ai testi delle canzoni. Si tratta di testi fortemente intimisti. Parlano di  irrequietezza, paure interiori, sentimenti ambivalenti. Raccontano d equilibrii precari tra ragione e follia, di allontanamenti dolorosi e di crescita. Cerchiamo di parlare di questo in modo non didascalico ma attraverso immagini. Questo modo di scrivere i testi può risultare abbastanza ermetico,. Una veduta sul nonsenso che è l’animo umano. Il titolo è scritto senza spazi perché ci piaceva l’idea di giocare su una parola che già di per se è un apparente nonsense. E’ necessario soffermarsi un poco più a lungo e prestare un po’ di attenzione per coglierne il significato. Esattamente come nei nostri testi.

 

5. Quali sono i vostri progetti futuri?1175324 379650395495759 274498905 n
ViewOfAnonsense è un’istantanea dei Talking Bugs in un momento del loro percorso. La nostra intenzione è quella di proseguire questo percorso scrivendo nuovi brani che sviluppino ed elaborino ulteriormente il nostro stile. Nell’immediato futuro faremo questo e contemporaneamente saremo impegnati in numerose date live poiché l’atto del concerto è  il completamento del gesto compositivo.

 

6. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Che questo progetto cresca mantenendo la sua identità personale. Che ci permetta sempre di più di esprimerci e far ascoltare la nostra musica.

 

7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
3 band molte diverse da noi e tra loro: Radio Dept // Balkan Beat Box // Appleseed Cast

  • Visite: 1454

Tutto partì da un concerto degli Statuto : Intervista agli YUGO IN INCOGNITO

Abbiamo intervistato gli YUGO IN INCOGNITO che hanno da poco pubblicato il loro nuovo lavoro dal titolo "Uomini senza gomiti". Ci hanno parlato delle loro canzoni, della loro musica, dei loro progetti futuri, dei loro gusti musicali e molto altro. Buona lettura.

 

uomini-senza-gomiti1. Chi è Yugo in Incognito secondo Yugo in Incognito? Da dove deriva questo bizzarro nome?
Yugo in Incognito secondo Yugo in incognito è un complessino musicale che si diverte ad esser scemo.
Il nome è storia lunga:
l nome originale era Orezero; poi ci offrirono di aprire il concerto degli Statuto, che per noi all'epoca, immersi com'eravamo nel mondo ska e reggae, erano degli dei. Come già sottolineato eravamo delle belle pippe, per cui eravamo terrorizzati di fare una figura pietosa: decidemmo di trovare un nome fasullo per evitare di rovinarci in quanto Orezero, così un po' anche grazie all'assiduo ascolto dei Latte e suoi derivati, anch'essi nostri idoli (tutt'oggi) partimmo da Ugo: “Un' Ugo qalunque, Qualcugo” per arrivare a Yugo, che celava però un'altra identità, da cui In incognito. Il concerto con gli Statuto andò benissimo. Il nome ce lo tenemmo.

 

2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Idiota. Urgente. Ben ragionata/mal eseguita.


3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
La vita. Nel senso che nella e di musica campiamo: chi la insegna, chi la mixa, chi la suona. No music? No sold a fine mese to pay the bollets.


4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “Uomini senza gomiti”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie accattivanti che catturano l'ascoltatore. A cosa si riferisce il titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Domanda complessa. E' nato perchè c'era gran voglia di maternità evidentemente, e qualcuno non ha preso le dovute precauzioni...diciamo che non era voluto. E adesso, poverino ne paga le conseguenze.
Il titolo è la risultante della nostra metaforizzazione di una precisa messa in scena  sociale in voga in questi ultimi tempi. A voi scoprire qual'è; io dico che è abbastanza chiara, ormai siamo circondati, e molti di noi si sono arresi alle sue regole. Le idee derivano dal titolo, per cui..


5. Quali sono i vostri progetti futuri?
Andare a Disneyland.


6. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Andare a Disneyland a suonare.


7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Elio e le storie Tese/L'Orchestra italiana di Renzo Arbore/Tiziano Ferro.

 

Guarda il videoclip di SMART

 

  • Visite: 1528

"La musica è una vita d'uscita" : intervista ai MARYDOLLS

Abbiamo intervistato i MARYDOLLS, rock band bresciana che ha da poco pubblicato il suo nuovo disco dal titolo "La calma"; ci hanno raccontato come sono nate le nuove canzoni, i loro progetti futuri, i loro gusti musicali e molto altro. Buona lettura.

 

Marydolls-La-Calma1. Chi sono i Marydolls secondo i Marydolls?
Secondo noi i Marydolls sono una rock band.


2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Rock (appunto), ma anche “scrausa” o “sgangherata”, ovvero dall’attitudine grunge.

 

3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Credo che la musica rappresenti una “vita d’uscita”, un posto in cui rifugiarsi, un altrove riparato, migliore del mondo reale.


4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “La calma”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. A quale calma si riferisce il titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Ci piaceva l’idea di unire un disco rock e caotico ad una dimensione opposta. La calma rappresenta una situazione, un istante. L’attimo prima e dopo la tempesta e nel disco cerchiamo di raccontare quei momenti: quei brevi tratti di lucidità e di quiete che spezzano la vita accelerata di ogni giorno. La Calma è equilibrio, serenità, meditazione, ascolto dei battiti e controllo dei sensi. Una dimensione dimenticata dalla nostra mente nel mondo contemporaneo, troppo occupata nel cercare parcheggio.  La fine del mondo, la crisi, la terra che si ribella. Forse davvero l’unica cosa da fare è restare calmi.


5. Quali sono i vostri progetti futuri?mrdlls013
Ne abbiamo in cantiere molti, soprattutto rispetto a video e concerti. Il progetto più importante riguarda però il nuovo album o nuovo ep, ora vediamo. Stiamo scrivendo i nuovi pezzi, diversi dal sound che ha caratterizzato i Marydolls nei primi due dischi. Siamo in una fase di sperimentazione e la registrazione di questo nuovo materiale sarà quindi un passaggio fondamentale per noi.


6. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Ognuno di noi ha dei sogni personali. In comune di sicuro abbiamo la voglia di vivere di musica e riuscire in qualche modo a fare qualcosa di importante, di lasciare il segno.


7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Ci sono davvero molte band valide in Italia. Noi siamo bresciani e ultimamente la nostra città è considerata terreno molto fertile per quanto riguarda i nuovi talenti musicali. Se dobbiamo fare tre nomi: Fraulein Rottenmeier, Giuradei e Il Re Tarantola.

  • Visite: 2670

"Sono un martire fisico del rock'n'roll" : intervista a Tonylamuerte

Abbiamo intervistato TONYLAMUERTE che ha da poco pubblicato “Il Tonico Caprone”; ci ha parlato delle nuove canzoni, della sua musica, dei suoi progetti per il futuro, dei suoi gusti musicali e molto altro. Buona lettura.

 

tonylamuerte-onemanband-musica-il-tonico-caproneChi è TonyLaMuerte secondo TonyLaMuerte?

Alcuni mi definiscono un bluesman moderno, altri un performer, chi mi vuol vedere come cantautore rock chi come un noiser. Diciamo che il mio atteggiamento verso il palco mi espone a giudizi e recensioni a caldo di ogni genere. Credo che la definizione più adatta alla mia dimensione, dopo i tanti litri di sudore persi ad ogni live sia: un martire fisico del rock'n'roll.


Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?

Provocatoria, rumorosa, necessaria.


Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?

La musica è sempre stata vista da me come una colonna sonora giornaliera. Le azioni e gli eventi della vita sono sempre contornati da un preciso disco che si ascolta in un preciso momento. E così è sempre stato anche per me. Di pari passo a questa considerazione, io amo parlare di necessità fisiologica. Sento di aver bisogno di creare musica e di portare avanti un progetto, perchè tra le tante caratteristiche che posso avere c'è di sicuro quella di voler comunicare qualcosa, a tutti i costi. A Ivolte comunico qualcosa di utile, a volte no. Sicuramente le comunicazioni più efficaci della mia vita sono avvenute grazie alla musica.


Ascoltando “Il Tonico Caprone” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?1381538 543512809050397 1823491362 n

Il caprone è l'aggettivo che io uso per definire i tastardi in negativo, quelli che perseverano nell'essere ottusi. Ma essere caproni, d'altro canto, può anche voler dire sfondare barriere con le proprie corna. In questo mi sento caprone anch'io e quando lo sono posso usare le mie corna per sfondare barriere create dagli altri (caproni). Se poi aggiungiamo a questo mix di concetti il fatto che nell'immaginario oscuro molto spesso compaiono caproni, sento che il quadro è completo. Ho voluto assemblare un disco di canzoni dall'immaginario tetro, ma allo stesso tempo saturo di energia e di voglia di caos. Mi sento legato ad una forma tradizionale, in quanto suonare tenendo il ritmo con i piedi ha origini che credo si perdano nella notte dei tempi, ma ho reimpostato tutto secondo il mio personale concetto di "Canzone blues post nucleare". In poche parole: blues, caos, rumore, oscurità.


Quali sono i vostri progetti futuri?

E chi lo sa? In musica credo non esista più futuro ora come ora.


923154 597978503559502 1256788552 nMusicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?

Auguro di cuore a me stesso di mantenere lo spirito per creare canzoni fino al giorno della mia morte, indipendentemente dal riscontro di terzi o da legami con etichette.


Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?

Senza ombra di dubbio: Alec Empire (frontman di Atari Teenage Riot), The Black Keys e, per l'Italia, Paolo Benvegnù.

  • Visite: 1721