INTERVISTA CON HORUS BLACK

Abbiamo intervistato HORUS BLACK che ci ha raccontato le canzoni del suo nuovo disco dal titolo "SIMPLY", ci ha parlato del suo universo musicale, delle influenze musicali, dei progetti futuri e molto altro.
Buona lettura.

horusbl1)Chi è HORUS BLACK secondo HORUS BLACK?
Horus Black è un cantante rock'n'roll che ama farsi influenzare dalla musica che ascolta per poi creare la propria cercando di renderla il più interessante possibile.

2) Come mai questo nome per il tuo progetto discografico?
Questo nome è stato involontariamente creato da mio nonno materno, il quale offrì una somma in denaro ai miei genitori per chiamarmi Horus come nome di battesimo. Loro rifiutarono, ma io ho riciclato in campo artistico.

3) Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Vivace, avvolgente e calda.

4) Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “SIMPLY”, ci si ritrova al cospetto di belle canzoni rock’n’roll: Come mai, intanto, questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Simply, ossia semplicemente, per far vedere subito chi è Horus Black!
Questo lavoro è nato dopo un lavoro di scrittura di due/tre anni, quando tutto iniziò per gioco.

5) Sei un cantautore giovanissimo: come mai questa passione per la musica rock’n’roll?
È nato tutto dal ritrovamento in auto di un CD di Elvis, da lì poi mi sono appassionato di rock'n'roll.

6) Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ora è fondamentale fare live, poi sto anche continuando a scrivere.

7) Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Greta Van Fleet, Black Keys ed invece di nostrano Elio e le storie tese.

  • Visite: 891

INTERVISTA CON I RATAFIAMM

Abbiamo intervistato i RATAFIAMM che hanno da poco pubblicato il loro nuovo disco dal titolo “TOURIST YOU ARE THE TERRORIST”: ci hanno parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri, delle influenze musicali e molto altro.
Buona lettura.

rsz 1tourist temporary cover1.Chi sono i RATAFIAMM secondo i RATAFIAMM?
Una band che attraverso la musica racconta storie, con qualsiasi strumento necessario.

2.Come mai questo nome per il vostro progetto discografico?
È legato a una canzone, Diavolo Rosso, di Paolo Conte, che si chiude con la frase “E la canzone forse sa di ratafià”. Ratafià, suonava bene, ci piaceva l’idea, il ratafià, un liquore. È scivoloso. Perché no? E da lì, ratafiamm.

3.Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Garage, pop, irrequieta.

4.Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “TOURIST YOU ARE THE TERRORIST”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo provocatorio? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Abbiamo letto Tourist you are the terrorist su un muro a Bologna. Avevamo già scritto le prime canzoni, ci era voluto del tempo, e quel titolo riassumeva esattamente quello che volevamo raccontare. Desideravamo che ogni canzone fosse come la scena di un film, usando però strofe e ritornelli al posto della cinepresa. Tante piccole storie, senza censure né paure. Per raccontare il nostro “turista”. Che viaggia, che arriva, che scappa. Simile a noi, quando non riusciamo a vivere totalmente quello che abbiamo davanti agli occhi. Il nostro turista, a volte, è troppo preoccupato per la meta di domani, ed il suo è un viaggio pieno di rituali. Monumenti, foto e cianfrusaglie. Altre volte invece è capace di sentirsi a casa ovunque “qui e ora”. Tourist you are the terrorist è sì una provocazione ma soprattutto un monito che facciamo a noi stessi.

5.Quali sono i vostri progetti futuri?
Portare il disco dal vivo, a partire da settembre.

6.Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Scrivere un disco calypso, con David Byrne al mixer.

7.Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Superorganism, Father John Misty e Quentin40.

  • Visite: 1097

INTERVISTA CON JEAN-LUC STOTE, DIRETTORE ARTISTICO DELLA FESTA DELLA MUSICA DI BRESCIA

Abbiamo contattato JEAN-LUC STOTE, direttore artistico della Festa della Musica di Brescia che ci ha parlato di questa bella manifestazione che lui organizza da 5 anni.
Buona lettura.


unnamed1. Chi è Jean-Luc Stote secondo Jean-Luc Stote?
Un francese bresciano grande appassionato di musica. Ma non è male neanche il rugby.

2. Come definirebbe la Festa della Musica di Brescia usando tre aggettivi?
Grande, multiforme, entusiasmante.

3. Come mai scelse 5 anni fa di dirigere artisticamente la Festa della Musica di Brescia?
Perché ho sempre trovato che la Festa della Musica “originale”, quella francese, fosse una grande cosa. E allora l'ho proposta all'Amministrazione comunale di Brescia, città che musicalmente frequento da 40 anni. Hanno accettato. Ed eccoci qui.

4. Quali sono le novità dell’edizione 2018 che partirà tra pochi giorni?
Lo spazio per i busker,s dalle 14 alle 16, quando i palchi si fermeranno e suoneranno solo i musicisti di strada. Il Castello elettronico, una grande festa a base di musica elettronica in uno dei più suggestivi spazi di Brescia. E poi la Festa della Musica delle Scuole, che c'è già stata, lo scorso 12 maggio, ed è il nostro orgoglio. Ce ne sono altre di novità, ma dovete venire a scoprirle!

5. Come è avvenuta la scelta del cast artistico della Festa della Musica di Brescia 2018?
Non c'è scelta. Chi si iscrive suona in una delle circa 100 situazioni live di quest'anno. La Festa della Musica non può e non deve fare scelte di
cast, è un evento popolare e “orizzontale”. Che tu sia Bob Dylan o l'ultima band da cantina alla Festa della Musica di Brescia ci sarà spazio per te.

6. In questi 5 anni di direzione artistica della Festa della Musica di Brescia, qual è l’aneddoto che ricorda con più affetto?
Ci sono tanti momenti che ricordo con affetto. Forse la cosa più bella è il giorno dopo, quando tutto è finito e hai visto tante tante persone felici e ti ricordi i volti. Poi cominci a pensare all'edizione successiva.

7. Lavora nel settore della musica da molto tempo: come ha visto cambiare questo settore nel corso degli anni?
I cambiamenti sono stati enormi e non sono ancora finiti. Da appassionato di musica feroce e divoratore di vinili faccio fatica ad approcciarmi alle piattaforme digitali e tutto sommato non ne sento l'esigenza. I cambiamenti tecnologici, di approccio delle band e del pubblico, li conosciamo tutti. Forse non si è ancora abbastanza riflettuto su un aspetto: il desiderio. Avere “tutta” la musica spendendo dieci euro fa diminuire il desiderio. Ricordo perfettamente, perché la vivo ancora oggi, la trepidazione per l'arrivo di un disco nel negozio di fiducia e la gioia di aprire il vinile, guardarlo, toccarlo e poi dare il primo ascolto. Penso che la FdMB, nonostante accada nell'oggi, conservi e promuova un approccio genuino alla musica, fatto di passione, curiosità e voglia di scoprire. Se se ne vanno questi aspetti forse bisogna tirare il freno.

  • Visite: 1724

INTERVISTA CON IL BRANCO BARRACUDA

Il Branco Barracurda foto2Abbiamo intervistato Claudio Romanini de IL BRANCO BARRACUDA in occasione dell'uscita del nuovo singolo dal titolo "Kamikaze".

Buon ascolto

 

 

  • Visite: 1391

INTERVISTA CON I DEVOCKA

Abbiamo intervistato i DEVOCKA che hanno da poco pubblicato il disco dal titolo “MECCANISMI E DESIDERI SEMPLICI”, ci hanno parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri e molto altro.

Buona lettura.

devocka1. Chi sono i DEVOCKA secondo i DEVOCKA?
Siamo una band di Ferrara nata nel 2003 con all'attivo quatto dischi ufficiali, siamo in cinque, io (Igor) voce e synth, Matteo Guandalini e
Stefano Selvatici alle chitarre, Alessandro Graziadei al basso e Ivan Mantovani alla batteria. Non amo particolarmente le etichette, ma la
matrice del nostro suono è prettamente rock. Credo altresì che questa band abbia, nonostante i 15 anni di attività, raccolto troppo poco rispetto
alla dedizione che ha sempre messo nella propria attività.

2. Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Intensa, impegnata, essenziale.

3. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “MECCANISMI E DESIDERI SEMPLICI”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il nuovo disco esce a sei anni di distanza dal suo predecessore ed ha un suono più maturo che svolta con il passato. Se nei precedenti album primeggiavano sonorità e liriche aggressive, in Meccanismi e Desideri Semplici, il suono è più ricercato, grazie anche all'utilizzo di sintetizzatori e drum machine, che si mescolano alla classica potenza nelle ritmiche che ci contraddistinguono da sempre. Nessuna idea in particolare alla base delle canzoni, quello che ne esce è la nostra passione, la nostra espressione, il nostro modo di vedere e vivere le cose. Il nostro punto di vista sul quale ci piace confrontarci anche e soprattutto con persone esterne alla band. Le tematiche del disco parlano della dualità dell'individuo, la sua non separazione, uomo e donna in un’eterna lotta interiore. L'individuo che fugge da sé stesso, che cerca di
ritrovarsi, l'esistenza spesa come ricerca di sé stessi e del proprio ruolo.

4. Quali sono i vostri progetti futuri?
Attualmente vogliamo suonare i nuovi brani il più possibile dal vivo, e poi magari scriverne di nuovi continuando a spostare le nostre coordinate sonore e liriche.

5. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Ho apprezzato moltissimo il nuovo album di Alberto Nemo e quello di Anna Von Hausswolff, che però band non sono. Allora cito chi sa ogni volta sorprendermi con bellissimi testi, Zidima, Il Vuoto Elettrico e i Fasti.

  • Visite: 1727