Parto per poi ripartire. E di nuovo tornare

 

Chitarra, ampli, carrello, corde, asta, microfono, cavi, plettri, fermatasto, muovitasto, corde, custodia, custodia vecchia butta cassonetto. Batterie, celofan, locandina, voce, acqua, voce, pane, vino e fantasia. Strada, treno, stazione, partenza, ritorno, orario, barbone, libro, storie, penna, taccuino, borsa, borsa, borsa, pesante, spread, alberi, fiumi, ponti, sotto, sopra, ponti, letti, comodo, scomodo, cuscino.

fabio-de-matteis

Vincenzo, spazzolino, dentifricio, deodorante, calzini, mutande, maglie, felpa, pantaloni, parto, scale, metro, traffico, smog, pesante, donne, uomini, corsa, veloce, rotto, rotta, sudato, stanco, felice. Colazione, caffè, cornetto, corretto, sbagliato, barista, seducente, vecchia, giovane, santa, prostituta, don giovanni, san giovanni, maiale, vecchio, strappato, rattoppato, cellulare, chiamata, ciao, come, stai, grazie, sto, bene, abbastanza.Accendi sigaretta, cartina, tabacco, filtro, accendino, cazzo il vento, giro, mi fermo, rollo, lecco, chiudo, accendo...tiro, finalmente.

Fratello, sorella, nero, bianco, rosso, verdone, mutandine, minigonna, primavera, ormone, pazzo, impegno, amore, fiore, cuore, la, fine, di, valeria, rossi. Scopa, spazza, lava, cammina, saluta, bacia, lacrime, sorrisi, abbracci, arrivederci, io, tu, noi, esserci, bene, quando, volentieri, chissà. Musica, persone, parole, sul, niente, di, una, foglia, non, è, la, mia, non, ti, fidare. Acido, latta, sigillata, internet, scrivere, diario, raffaele, antonio gi, viva, low, cost. Foto, foto, foto, giapponesi, gambe, storte, flash, code, infinite, code, san pietrini, marciapiedi, panchine, chilometri, freddo, caldo, insieme, solo.

Emozioni, sensazioni, pensieri, immagini, ciabatte, autorizzazioni, sedici, euro, e, ottanta, Francesco, Garito, artista, di, strada, guerra, tra, poveri. Divieto, concedo, polizia, municipale, documenti, prego, tenga, grazie, complimenti. Piazza, notte, piazza, mattina, piazza, pomeriggio, insomma, piazza. Macchina, passaggio, ti, chiedo, salvatore, figlio, ironia, piacere, dolcezza, mamma, padre, nipote, pensiero. Panino, panino, panino, basta, voglio, pasta, voglio, carne, voglio, riposo. La, pasqua, la, pace, un, cristo, sangue, muoio, risorgo, speranza. Due, aprile, auguri, grazie, in, bocca, al, lupo, buon, tour.

Parto, parto, parto, torno, torno, torno. Parto, per, poi, ritornare, torno, per poi, ripartire. Io, Fabio, Tu, Mondo. 

Arrivederci.

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Chillè codesto bischero? Piacere, sono Fabio De Matteis

 

Machiavelli mi guarda, mi fissa, mi sento agitato, inizialmente. Dove mi trovo? Immerso nella storia, con Francesco Redi alle spalle. Oggi sono fortunato, questo è il mio pubblico.

Mano nella_mano

Mi dico, L'Italia poggia ancora il suo splendore sulle imprese di questi uomini, ed io, oggi canto e suono per loro, con loro. Chiudo gli occhi e mentre la melodia si diffonde sotto i portici degli Uffizi, rivedo il tempo in cui l'arte e gli artisti rendevano questo nostro bel paese, immortale, eterno. Poi ripenso agli attentati di Firenze e a quanto l'essere umano sia preda di un sistema fondato sul Potere. A questo punto, potrebbero sostituire il primo articolo della costituzione "L’Italia è una Repubblica apparentemente democratica, fondata sul Potere".

e ancora: "La sovranità appartiene al popolo, che si illude di poterla esercitare nelle forme e nei limiti della Costituzione».

E poi i pittori, quelli che da sempre sono qui, su queste pietre, giorno dopo giorno, anno dopo anno. I pittori di Firenze, Ah, Firenze..

E puntuale arriva il senso di libertà che continuo a provare ogni volta che accendo l'ampli e suono, e canto, e grido, e sono follemente io, un anonimo al centro dell'universo. In tanti si fermano, guardano la locandina, mi sorridono. Un'intera famiglia con due bambini balla, si diverte e lascia che i pargoli vengano all'espressione, senza bloccare il libero processo creativo...Una donna fa per andare, poi, come rapita da non so cosa, torna indietro e mi chiede di dedicarle una canzone di De Andrè. E io sono felice perchè ora so che non posso essere nient'altro di quel che sono e non voglio essere in nessun altro posto, se non qui...

Poi una voce: 

"Chillè codesto bischero?"

"Uhmmmm...Io, Fabio De Matteis"

"Ah, piacere, Dante Alighieri"........

Ci vediamo, stasera alle 21.30 in piazza della Repubblica... apparentemente democratica...

Fabio

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E con me percorrerete le vie delle barriere architettoniche

Oggi mi sento un disabile, passatemi il termine, passatemi l'esagerazione, passatemi delle pinze con le quali voglio fare questa affermazione.

firenze ponte_vecchio

E voglio dirlo, si, perchè il mio busker tour non è fatto solo di musica, è fatto di cammino, di viaggi, di incontri, di scale mobili rotte, di marciapiedi senza scivoli, è fatto di osservazioni, di ore fermo a guardare cosa mi circonda, fermo a farmi un'idea di questa nostra penisola, il bel paese, che nel complesso poi, tanto bello a me non pare...

Le mie affermazioni sono vissute, posso prendervi per mano uno alla volta e con me percorrerete le vie delle barriere architettoniche.. E' da tempo che ci faccio caso, ma questa volta, in questi giorni sto facendo esperienza di quanto sia difficile camminare con una "carrozzella" da bologna al sud. Io fortunatamente cammino con le mie gambe, e al posto di quattro ruote ho un carrello sul quale porto il mio apli di diciassette chili. Che fatica. Mi dico: "tanto ci sono le scale mobili", si peccato che sono rotte. Poi mi dico: "tanto ci sono gli scivoli sui marciapiedi", Si ma sono bloccati dai tavoli e dalle sedie dei bar.

Ecco, e allora torno con la mente al mio piccolo paese, Lesina. Allo stesso modo, si parla, si parla, si parla, ma non si fa e non si fa perchè io amministratore non posso mica andare dal conoscente e dire: "per piacere non puoi tenere i tavoli e le sedie ostacolando il passaggio eventuale di un disabile"... E allora tutto resta uguale, tutto resta senza via d'uscita. Per fortuna che c'è il rinascimento, ed è lì che mi fermo. Mi si inebriano gli occhi. Percorro Firenze, tutto il centro e il fuori centro. Rivedo gli amici di sempre, le persone con le quali tolgo e rimetto la maschera, sorrido e dico: "sono felice di vederti, mi sei mancato e va bene così"..Rivedo Ibou che mi parla della difficoltà sempre maggiore a costruirsi una vita con la famiglia qui in Italia, rivedo Vincenzo che mi parla delle difficoltà a lavorare tutto il giorno guadagnando 800 euro. Rivedo il David, ma lui problemi non ne ha, se non i flash incessanti dei giapponesi.. Tra qualche ora suonerò all'eskimo, questa è la cosa importante, perchè poi, fondamentalmente... riapro gli occhi e continuo a credere, fingendo, che sia tutto perfetto...

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E l'uomo che regala portafortuna, fortuna non ne ha....

firenzeDomani si riparte, con la voglia di partire. Torno a Firenze, città nella quale ho vissuto per nove anni. Tanti i ricordi, tante le emozioni che si intrecciano come fili di lana dove al capolinea trovano sempre e comunque l'entusiasmo di esserci in quello che accadrà. Niente aspettative, solo la predisposizione ad accogliere ciò che ho già vissuto, e che sarà diverso, e ciò che ancora non ho vissuto e che vivrò. Mi sento eccitato all'idea di suonare agli uffizi, in piazza della repubblica, e sento di ringraziare ogni singolo pezzo di marmo poichè in un certo senso, è da qui che il mio cammino è iniziato. E allora mi chiedo se ancora ci saranno le mani di orientali a partorire i grilli, il quartetto blues, o il pennello di un pittore sconosciuto che scaltro dipinse ironicamente la mia faccia...
E poi suonerò all'eskimo, il posto che dal 1989 accoglie la musica di cantautori, il posto nato dopo che le istituzioni vietarono i concerti agli artisti di strada, in strada. L'eskimo, il primo posto in cui la mia musica trovò orecchie attente. Non mi aspetto niente e al tempo stesso spero di poter abbracciare gli amici che nel tempo ho incontrato, perso e ritrovato...Vi lascio così, con dei versi che molto tempo fa scrissi, passeggiando per Firenze...

Piazza del duomo, vuota come mai
I pochi passanti hanno ali per volare
Il venditore ambulante resta solo con il freddo
Un pittore sconosciuto muove il suo pennello
E l'uomo, che regala portafortuna, fortuna non ne ha...

Continuo a camminare verso il vecchio ponte
La gente di strada mostra a noi la sua anima
Ci sono statute, giocolieri, un quartetto blues
Mani di orientali a terra a partorire grilli
E l'uomo, che regala portafortuna, fortuna non ne ha...

Le vetrine si accendono quando il sole si spegne
Gli abeti covano i regali per la festa
Fiaccole di fuoco oggi voleggiano nell'aria
Si affollano le strade in tarda serata
E l'uomo, che regala portafortuna, fortuna non ne ha...

Un cappotto rattoppato chiede solo qualche spiccio
La pelliccia di una donna ha paura di essere derubata
Non sa che lui fa della sua povertà una ricchezza
E' felice perchè nessuno mai potrà portagli via, la sua povertà
E l'uomo, che regala portafortuna, fortuna non ne ha...

Ormai la luna è alta
David è solo in piazza signoria
Un dolce russare da un cartone sale su nel cielo
Un dolce sognare nasconde la verità
E l'uomo che regalava portafortuna, fortuna non ne ha...

Fabio

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Se vi disturbo, ditemelo, stacco e me ne vado

 

La prima data del "busker tour" in puglia è andata. Domenica 18 marzo, ventuno gradi, chitarra, ampli e tre cari amici ad accompagnarmi.

fabio_de_matteis

Arrivo sul lungomare a Trani alle 11, mi guardo attorno e vedo una città vestita di bianco, pietra, barche, una città calda e al tempo stessa fredda. Inizio ad informarmi, parlo con la polizia municipale e mi dicono che per suonare in strada bisogna fare un'autocertificazione qualche giorno prima. La cosa non mi convince per un semplice fatto: non ne sono sicuri nemmeno loro; in più una delibera regionale non parla di alcun permesso per chi decide di esibirsi in strada.

Saluto e continuo il mio cammino. Tante persone, tutte imbellettate, etichette che scintillano sotto il sole cocente, sembra quasi di assistere ad una sfilata di moda. Mi sento un pò a disagio e al tempo stesso decido di suonare. Per non incorrere in eventuali multe, chiedo ad alcuni ragazzi che avevano un gazebo per la raccolta firme contro i privilegi della casta, la possibilità di allietare il loro lavoro. Accettano, e via con la musica. Mi stavo quasi annoiando, le persone passano e quasi quasi si vergognano di guardare, qualcuno canticchia, qualcuno, appunto. E mentre continuo a ripetermi, non mi piace questa situazione, al termine del primo brano mi si avvicina un uomo trasandato, con un solo dente in bocca. Mi sorride e dice: "mi piace quello che fai, io sono stato uno dei primi artisti di strada in italia. Eravamo un gruppo di dieci persone, presi l'idea ad Ischia e la portai a Trani. Sappi però che questa non è una città per l'arte di strada". Beh, la penso allo stesso modo, non per la città, ma per gli interessi di chi ci vive.

Nel pomeriggio, scopro un'isola di piacere, in un mare di griffe patetiche e navi con quattro ruote. L'isola di cui parlo è un piccolissimo locale, il souvenir, ambiente vintage, zollette di zucchero, caffè di moca. I ragazzi che gestiscono il posto vedono la mia chitarra e mi chiedono da dove arrivo. Ci parlo, alla fine mi ritrovo a suonare per loro e per tutti i ragazzi che alle quattro di un pomeriggio primaverile sorseggiano il loro drink... Tutto sommato sono soddisfatto, anche Trani mi ha ricevuto. Ringrazio la compagnia di Alberto, Lucia e Enzo.

Io sono Fabio De Matteis, sto portando in giro la mia musica per le città italiane.. A breve uscirà il mio primo album. Oggi vi presento alcuni brani scritti nel tempo. Se vi disturbo, ditemelo, stacco e me ne vado...

 

Fabio

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