INTERVISTA CON FABIO CURTO

Abbiamo intervistato FABIO CURTO che ci ha raccontato il suo nuovo disco dal titolo “RIVE VOLUME 1”; ci ha parlato dell nuove canzoni, del suo universo musicale, dei progetti futuri e molto altro.
Buona lettura.

fabio curto1.Chi è FABIO CURTO secondo FABIO CURTO?
Fabio Curto è un ragazzo verace dal cuore tenero, non sopporta le prese in giro e non ama le chiccherie, parla tanto e pensa il doppio, non rompe le scatole a nessuno e mal sopporta chi lo fa agli altri. Animo melanconico dorme poco e scrive musica coi denti, si affida alle sensazioni e dalla musica cerca consolazione. Ha bisogno vitale di sport ama il buon vino e non ha bisogno di molto per divertirsi.

2.Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Vera, necessaria, solitaria.

3.Qual è la canzone che canteresti da mattina a sera, la canzone che ogni volta ti fa innamorare della musica?
Dipende dai periodi...ad occhio direi la versione di highway petrolman di Springsteen

4.Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “RIVE VOLUME 1”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
rive volume uno rappresenta concettualmente per me l’idea che la nostra vita è fatta di arrivi e partenze le sponde di questo fiume o le rive di questo mare rappresentano inevitabilmente un luogo di conoscenza e di incontro. L’album è nato da una selezione molto rigida di circa 30 brani rovinati e che avevo già nel cassetto da un po’ di tempo. A questo punto grazie del Rico Capalbo sono riuscito ad accettare l’idea che non avrei potuto pubblicare un album di 30 canzoni ragion per cui abbiamo selezionato quelle più simili per sound e atmosfere. Nonostante ci sia una prevalente attenzione sui suoni anche delle stesse parole le tematiche di questo album vertono inevitabilmente su separazione, solitudine e fame di vita. Molti sono gli spunti autobiografici di quest’album.

5.Quali sono i tuoi progetti futuri?
I prossimi volumi e tanti live.

6.Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Vivere di musica e togliermi qualche sfizio come l’orchestra, la formazione mista , il quartetto d’archi etc...ho molte idee dal punto di vista delle performance.

7.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Alt j, white buffalo, Florence and The Machine

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INTERVISTA CON I RADIOLONDRA

Abbiamo intervistato i RADIOLONDRA che ci ha raccontato le canzoni del suo nuovo disco dal titolo "SLURP", ci ha parlato del suo universo musicale, delle influenze musicali, dei progetti futuri e molto altro.
Buona lettura.

radiolondra1.Chi sono i RADIOLONDRA secondo i RADIOLONDRA?
I RadioLondra sono una band nata a Bologna. Come dice una canzone del nostro Album "Siamo in onda" noi raccontiamo "le vite perdute che nessuno sa..." cioè cantiamo la nostra vita, quello che ci succede, le nostre paure, i sogni, cantiamo quello che vediamo succedere intorno.

2.Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Al primo ascolto bella, al secondo molto bella, al terzo bellissima :)

3.Il vostro progetto discografico ha quasi 10 anni di vita: ci raccontate il momento più bello e quello più difficile della vostra band?
E' difficile dirlo: perché ogni vittoria e ogni sconfitta in sé hanno la stessa possibilità, che è quella di migliorarsi, di andare avanti, di diventare più bravi, più sinceri. Ogni giorno è bello e difficile, la fatica e la difficoltà io penso siano la "stoffa" di cui è intessuta la realtà, senza difficoltà non c'è vittoria.  

4.Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “SLURP” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
SLURP. perché speriamo che chi ascolta il disco se lo possa godere come quella mosca che, trionfante, si posa sul cono gelato. Il lavoro è nato come esigenza di espressione di sé... senza scrivere e comporre non siamo felici. Ci sono poi tante cose che vedi intorno a te che non sai raccontare, e allora le canti. Le canzoni raccontano storie, non c'è una idea precisa alla base. Qualcuno le ha definite "scariche di sincerità" ...è una bella definizione. Sono canzoni che nascono per cercare di capirci qualcosa in più, di sé (di quello che si prova), e degli altri (di quello che sta intorno e che hai vissuto, nel bene o nel male).

5.Quali sono i vostri progetti futuri?
Noi speriamo che il disco continui a essere ascoltato e apprezzato come stiamo vedendo, vedere la nostra musica diffondersi regala molto in termini di emozione e gratificazione. Come diceva Jova mille anni fa "Voglio di più (non mi basta mai)". Inoltre, abbiamo in programma diversi live promozionali del disco.

6.Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Italiane e contemporanee? I Baustelle, i Canova e ...i RadioLondra.

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INTERVISTA CON FRANCESS

Abbiamo contattato FRANCESS che ci ha raccontato il suo nuovo disco dal titolo "SUBMERGE"; ci ha parlato dei nuovi brani, delle influenze artistiche, dei progetti futuri e molto altro.
Buona lettura.


francess subm1.Chi è FRANCESS secondo FRANCESS?
Francess è una persona semplice, autocritica e alla continua ricerca del linguaggio artistico che più la rappresenti. Non si prende troppo sul serio ma quello che fa cerca di farlo al meglio delle sue capacità. Cantare per Francess è sempre stata una valvola di sfogo che, col passare del tempo, è diventata un’occasione per dire la sua.

2.Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?ù
La musica per me è esplorazione, è un modo per capire il mondo e me stessa. I testi che scrivo sono sempre molto personali e nascono da esperienze e sensazioni. Dovessi scegliere tre aggettivi direi intima, istintiva e calda.

3.Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “SUBMERGE”, si percepiscono good vibrations: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Submerge (in italiano Immergersi) è il mio terzo disco di inediti. Il titolo lo lega concettualmente ad Apnea, album uscito nel 2015. L’immersione totale nella musica è la sensazione portante del lavoro che facciamo. Submerge è un progetto a cui abbiamo lavorato parallelamente alla produzione e promozione dell’ultimo disco (A Bit of Italiano) le cui sonorità hanno sicuramente influenzato la creazione di questi nuovi brani originali. Con il singolo Follow Me ho avuto la possibilità di sperimentare ulteriormente la fusione culturale e linguistica nata nel disco precedente.

5.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Per il momento i nostri pensieri stanno nel presente, le nostre energie sono concentrate ancora su questo disco. I concerti live sono la vetrina più importante, e nel frattempo continuiamo a coltivare importanti collaborazioni come quella con il teatro Carlo Felice di Genova. Il futuro è un mistero.

6.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Alabama Shakes, LCD Sound System e una cantante inglese che si chiama Nao.

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INTERVISTA CON FRANCESCO CAMIN

Abbiamo intervistato FRANCESCO CAMIN che ha da poco pubblicato il suo nuovo disco dal titolo “PALINDROMI”; ci ha parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri, delle influenze musicali e molto altro.

Buona lettura


VnCvdazw1.Chi è FRANCESCO CAMIN secondo FRANCESCO CAMIN?
Francesco Camin secondo Francesco Camin è Francesco Camin! E con questo abbiamo appurato la mia centratura e la mancanza di crisi d'identità. In questa vita mi chiamo così, sono un ragazzo che ama scrivere canzoni e sente una profonda connessione con tutto il mondo verde che ci sta intorno, e che nello specifico prova un forte attaccamento verso gli alberi. Per questo ho deciso di mettere la mia musica al servizio della natura, piantando nuovi alberi nelle zone desertiche della nostra Terra e soprattutto cercando di raccontare quello che vedo e quello che provo quando mi accorgo dei miracoli silenziosi che ogni giorno ci accompagnano.

2.Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Noiosa, brutta, autoreferenziale. No dai, scherzo! Però devo essere sincero: non riesco a descrivere le mie cose. Lascio che sia chi le ascolta a descrivere, se avrà voglia di farlo.

3.Se non avessi scelto la carriera musicale, cosa ti sarebbe piaciuto fare?
Il mio percorso di studi dalle scuole superiori all'università mi ha visto immerso nel campo agrario e soprattutto in quello forestale /ambientale. Avrei potuto lanciarmi nel lavoro come tecnico forestale, ad esempio, ma la cosa non mi ha mai attirato un granchè. Oppure cominciare un percorso nel mondo accademico come ricercatore scientifico, ma anche questa idea non mi ha mai entusiasmato.
Restava la musica, che tra l'altro è l'attività che mi accompagna da più tempo in assoluto, quindi diciamo che non ho mai avuto molti dubbi sulla strada da percorrere. O meglio, non ho mai avuto dubbi sull'idea della strada da percorrere, perchè di dubbi lungo il percorso se ne trovano parecchi, tipo ogni giorno!

4.Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
La musica è la forma d'arte in assoluto più immediata. Ascolti una canzone, una melodia, una composizione classica, e le vibrazioni dell'aria fanno risuonare delle corde dentro di te, delle corde della tua anima nel senso meno melenso che si possa trovare. Si tratta proprio di un avvenimento fisico che poi scatena il corpo emotivo che c'è dentro di noi, per questo credo che per me (come per tutti suppongo) la musica sia qualcosa di magico, talvolta un toccasana che riporta il sorriso, talvolta un qualcosa che ti stringe lo stomaco.
Io scrivo la mia musica e i miei testi perchè non potrei fare altrimenti, nessuno mi obbliga e nessuno me lo vieta, è proprio una cosa che faccio perchè mi riempie il cuore farla, un vero momento di libertà che mi fa sentire leggero.
Ecco diciamo che il momento di stesura di una canzone è proprio un momento di gioia profonda per me.

5.Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “PALINDROMI”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Beh intanto vi ringrazio per queste belle parole riguardo le melodie delle canzoni del disco... :-)
Il titolo, che poi è anche il nome di una traccia all'interno dell'album, mi è stato suggerito da Anna, una persona con cui ho condiviso momenti importanti in questi ultimi due anni. Il concetto è questo: quando due persone (o anche non per forza due persone) sono connesse profondamente, unite da un amore e da una condivisione che possiamo dire “animica”, si fondono dando luce ad una cosa nuova, un nuovo soggetto unico formato da quelle due unità. E questa nuova forma può essere vista come un vero e proprio palindromo, cioè un qualcosa leggibile sia da una parte che dall'altra.
I primi lavori a questo disco sono iniziati ormai più di due anni fa, è stato un percorso creativo abbastanza lungo e articolato! L'anima di tutto il progetto, come ho accennato prima, è la connessione con la natura, infatti parte dei proventi derivati dalla vendita del disco, del merchandising, dei concerti dal vivo, andrà a sostenere la riforestazione di alcune aree desertiche del nostro pianeta. All'interno del packaging poi ci sarà, oltre al disco che suona, il disco che germoglia, cioè un disco di carta intrisa di semi che, se sotterrato in un vaso o in un prato, germoglierà!
Le canzoni di questo lavoro raccontano eventi vissuti direttamente, storie fantasiose, visioni, situazioni ipotetiche... insomma diciamo che provano a raccontare a tutto tondo quello che mi è successo e le emozioni che ho provato nelle mie esperienze vissute finora.

6.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Stiamo finendo di fissare le prime date live in cui presenterò Palindromi e alcune canzoni del vecchio disco, quindi non vedo l'ora di cantare queste nuove storie dal vivo.
Contemporaneamente sto portando avanti la mia attività puramente autorale scrivendo canzoni assieme a Martina Vinci (autrice di Edizioni Curci Music Publishing).

7.Con quale artista ti piacerebbe duettare?
Un artista italiano con cui sogno un duetto o una collaborazione attualmente è Franco Battiato. Se dovessi scegliere invece un artista internazionale direi Justin Vernon (Bon Iver).

8.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
M83, Bon Iver, Alt-J

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INTERVISTA CON I BUD SPENCER BLUES EXPLOSION

Abbiamo contattato Adriano Viterbini, voce e chitarra dei BUD SPENCER BLUES EXPLOSION. Ci ha raccontato il nuovo disco del duo, ci ha parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri, delle influenze e molto altro..
Buona lettura.


04bud magliocchetti web preview1.Chi sono i BUD SPENCER BLUES EXPLOSION secondo i BUD SPENCER BLUES EXPLOSION?
Two guys, one band. Uno della provincia di Roma e l’altro della provincia di Taranto. Siamo gente semplice, che ha voglia di salire su un palco e fare il meglio, per noi stessi e per chi ci viene ad ascoltare. Siamo cresciuti con i Nirvana, e siamo curiosi verso ogni genere musicale. Abbiamo sempre cercato di fare musica con cura, e ogni disco è figlio di una piccola evoluzione.

2. Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
cinetica-calda-potente.

3. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “VIVI MUORI BLUES RIPETI”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il disco nasce un po' a caso, non abbiamo fatto altro che appuntare le jam fatte in sala prove, i brani che abbiamo registrato sono apparsi da se.. avremmo potuto usare anche altre canzoni, ma Marco Fasolo che ha prodotto questo album, ha pensato che queste raccontassero al meglio la nostra anima. Il titolo nasce in Australia, insieme a Tommaso Colliva ero su un palco a guardare un concerto, e sul case di un tecnico vedo questo adesivo “eat sleep blues repeat” da li l’idea di coniugarlo in chiave bud. Abbiamo semplicemente registrato la musica che avremmo voluto ascoltare.

4. Avete un sound molto potente, la cura e lo studio del suono dei vostri brani si percepisce nettamente, i vostri live sono sempre affollatissimi. Come immaginate la vostra band tra dieci anni? Quanto importante è la componente live nella vostra carriera?
Tra 10 anni non ho la piu pallida idea di cosa saremo, spero che suoneremo in posti piu grandi con ancora piu gente ad ascoltarci, sarebbe emozionante! La carriera, il lavoro e’ una cosa importante in termini di realizzazione personale, quello che facciamo come musicisti ha un valore profondo per noi e significa tanto.

5. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Unknown Mortal Orchestra/ Shongoi blues/ Anderson Paak

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