Drammatico duo: il gioco divertente di Luca ed Emilia

Abbiamo contattato via mail Luca Giovanardi dei Julie's Haircut che, con sua figlia Emilia, ha dato vita a una non-idea chiamata Drammatico Duo con cui si divertono tra aggeggi elettronici e simili...Luca ci ha spiegato i perchè, i per come, i quando...

 

drammaticoduo1. Sul Soundcloud di Drammatico Duo si legge testualmente "Il Drammatico Duo sono Luca e Emilia Giovanardi (39 anni in due, con un forte sbilanciamento dalla parte di Luca). Si applicano alla rilettura di classici musicali per l'infanzia in chiave elettronica (più qualche brano originale, occasionalmente)". Ecco, la domanda è: perchè? quando e dove nasce questa bizzarra idea?

Luca: Senti, ecco, non vorrei che la facessimo neppure passare per una "idea". Semplicemente giocare con mia figlia mi piace molto, ma a volte mi stanco di puzzle, libri pop-up e pupazzetti e quindi le ho insegnato a giocare con i sintetizzatori. A lei è piaciuto molto da subito, per cui spesso è lei che quando mi vede salire nel mio studiolo mi chiede se può accompagnarmi. Quando questo succedeva le prime volte e magari io stavo andando a lavorare su qualcosa di "serio" un po' mi seccava pure, perché sapevo che ovviamente non avrei potuto concludere nulla. Ma poi mi sono detto: "Cavolo, è divertente", e mi sono reso conto che in queste occasioni era meglio coinvolgerla appieno piuttosto che cercare di lavorare alle mie cose con una mano mentre con l'altra dovevo tenere a bada lei. La musica è musica, chi se ne frega se a volte devo ritardare i miei lavori "ufficiali" per potermi divertire con lei. D'altra parte in molte lingue il verbo "giocare" e "suonare" coincidono, no?

 

2. La domanda può essere un pò indiscreta ma ti chiedo: cosa cerchi di trasmettere (musicalmente e non) a tua figlia, considerato il periodo storico che stiamo vivendo? Ha già dei suoi artisti preferiti?

Luca: Mah, il mestiere del padre credo che non te lo insegni proprio nessuno, al massimo puoi fare riferimento (nel bene e nel male) a quello che è stato il tuo rapporto con i tuoi genitori. Il momento che attraversiamo è difficile, lo sappiamo tutti e quasi mi annoia ripeterlo. Ma cosa puoi mai trasmettere a una mente nuova che si affaccia al mondo? Se ti fermi a pensarci ti rendi conto che è una responsabilità troppo grossa per chiunque. Ecco, sicuramente mi piacerebbe che potesse imparare che la felicità è un ideale cui tendere concretamente giorno dopo giorno, e che è impossibile raggiungerlo se non in comunione con gli altri, che il suo stare bene dipende in maniera determinante da quanto stanno bene le altre persone che le capiterà di incontrare ogni giorno e che quindi ognuno dovrebbe fare tutto il possibile per fare stare bene gli altri. Non per un ideale cristiano di carità, ma per un laicissimo e pragmatico discorso di condivisione dello spazio e del tempo che abbiamo a disposizione.  Una cosa che cerco di trasmetterle (anche se io per primo non ho mai imparato) è cercare di combattere l'egocentrismo ogni giorno, cercare di vedere ogni cosa da diversi punti di vista, essere aperta e ricettiva, il che è un ottimo insegnamento anche nella musica. Vorrei solo che non diventasse un'arrogante, una di quelle persone che ti urtano sul marciapiede e non ti chiedono scusa, una di quelle  che ti passano davanti in fila al supermercato, che cercano di fregarti non appena ti distrai un attimo. Vorrei che avesse un atteggiamento gentile e disponibile nei confronti degli altri, che rispettasse ciò che è diverso. Vorrei che fosse un piccolissimo tassello di un'Italia differente. Musicalmente le piacciono tutte le cose ritmate. Balla ogni sera come una matta quando parte la sigla di "Otto e Mezzo" su La7, "Rebellion (Lies)" degli Arcade Fire. Le piacciono molto le canzoni per bambini di Sergio Endrigo, le ho preparato un cd che vuole ascoltare di continuo. Che poi sono in effetti canzoni splendide, pensa solo a una coppia di versi come "Certa gente non lo sa, non ci pensa e non si cruccia: la vita la butta via e mangia soltanto la buccia". Da lacrime. Va matta per il pezzo "Witch Doctor" di David Seville. Però, in generale, le piace tutto ciò che ha ritmo. La primissime cose che ha mostrato di apprezzare molto sono state Harry Belafonte e Lightning Hopkins. Sai, i bambini non hanno il cervello pieno di preconcetti come gli adulti, per cui va bene Miles Davis come Rihanna, basta che sia ritmicamente vivace. Poi da quando facciamo musica insieme è stata presa dal narcisismo tipico dell'artista alle prime armi e vuole spesso riascoltare la nostra versione di "Fra' Martino". Che tra parentesi è andata benone anche all'asilo.

 

3. Come sono stati i due approcci (quello tuo e quello di tua figlia) al "progetto"?

Luca: Funziona così: prima di tutto io preparo un "set" su Ableton Live, con tutte le tracce pronte. Qualche loop di drum machine, un paio di synth, a volte altri sintetizzatori o strumenti vari collegati via scheda audio. Preparo qualche arpeggiatore che vada a ritmo sul bpm della sessione e una catena di effetti, il tutto assegnato a un mixer/controller Akai APC40, in modo che loop, filtri, ecc possano essere del tutto governati manualmente. Questo è quello che faccio io preliminarmente, è ovvio che questa è la parte che lei reputerebbe estremamente noiosa e perderebbe immediatamente interesse se dovesse affrontare con me questo lavoro. Una volta che il nostro set è pronto possiamo iniziare. La metto a sedere davanti alle tastiere, io lancio i pattern ritmici e mi occupo di suonare la melodia principale. Lei suona sulle tastiere le linee dei sintetizzatori. Spesso le faccio usare dei synth con arpeggiatori in sincrono sulla sessione, in modo che comunque lei spinga i tasti ritmicamente non può sbagliare. Inoltre si diverte molto con le manopole, le preparo sempre due o tre effetti che lei può attivare o disattivare tramite un knob del mixer. La session viene registrata improvvisando con questi elementi in un'unica take dal vivo. In rarissimi casi abbiamo poi effettuato delle sovraincisioni, come il Furby modificato che "canta" su "Fra' Martino".

 

4. Come scegliete i 'classici musicali' da reinterpretare?

Luca: Le chiedo semplicemente che canzone vuole fare sul momento, le propongo due o tre titoli di canzoni per bambini che conosce e lei mi dice quale preferisce e quindi partiamo.

 

5. Da un punto di vista degli inediti quanta imprevedibilità e quanta fantasia riserva la piccola Emilia?

Luca: Per ora abbiamo realizzato un solo inedito, "Drammi della vita". Il metodo è assolutamente lo stesso che per le cover, tranne che io non ho una melodia prestabilita da suonare. L'imprevedibilità è ovviamente alta, soprattutto dal punto di vista armonico, ma proprio sotto questo aspetto a volte vengono fuori cose che per me sono pazzesche e che mai e poi mai potrebbero scaturire dal mio cervello troppo ingabbiato.

 

6. Come prevedi si possa evolvere l'idea Drammatico Duo?

Luca: Non prevedo nulla. Quando abbiamo voglia di fare questo gioco lo facciamo, altrimenti i puzzle e la cucina giocattolo vanno bene uguale. Per quello che ne so tra un anno Emilia non ne vorrà sapere nulla di musica e vorrà solo giocare a basket o andare a caccia di balene.

 

7. Ci fai fare un urlo dalla piccola Emilia?

Emilia: Nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnno!

Luca: Abbi pazienza, da quando va all'asilo risponde sempre così...

 

ascolta i drammatico duo 

 

 

  • Visite: 2711

Una voce sublime tra l'Italia e l'America: Laura Loriga

Abbiamo Incontrato via mail Laura Loriga, cantante dei Mimes of Wine e voce unica nel panorama musicale italiano. Ci ha parlato di tante cose interessanti, a partire proprio dalla sua ugola...

laura loriga

1. In un'intervista di qualche anno fa venivi descritta come «Una voce sorprendente», « Una Pj Harvey italiana» o ancora «Una Diamanda Galas narcotizzata» (testuali parole). Ecco, Laura, io ho avuto la fortuna di vederti dal vivo più di una volta e sinceramente sono rimasto molto sorpreso dalla tua voce. La domanda è: come fai?

 

Laura: Mi hanno fatto molto piacere queste parole quando sono state scritte, e mi aiutano anche a darti una riposta: non ti so assolutamente dire che cos'e' che succede quando canto, ma ti posso dire che quello che sto cercando di fare e' di maturare col tempo una consapevolezza di quello che una voce puo'e vuole trasmettere, cosa che Pj Harvey e Diamanda Galas hanno entrambe ad un livello livello altissimo, sperimentando sempre e rimanendo pero' fedeli a se stesse.

 

 

2. Parlando di te: California, Parigi, Bologna. Dove sei adesso, in questo momento? 

Laura: In questo attimo sono a Los Angeles, al lavoro sull' ultima parte di un nuovo disco per Mimes of Wine.

 

3. Cosa resta dell'esperienza Mimes of Wine? Ci sarà un seguito a "Apocalypse sets in"? 

Laura: Si', Mimes of Wine resistono! Ora siamo in cinque, io e i musicisti che mi hanno accompagnato ovunque negli ultimi due anni ; Stefano Michelotti (poli-strumentista), Luca Guglielmino (chitarra), Riccardo Frisari (batteria), e Matteo Zucconi (contrabbasso). L'esperienza del tour del 2010 e' stata importantissima, sia per unire noi che per fare capire a me quale direzione questo nuovo lavoro potesse prendere.

 

4. Come crei i tuoi brani? Prima la scrittura dei testi? Prima la composizione delle musiche? 

Laura: L'unica cosa che rimane costante e' che prima di mettermi al lavoro su una cosa, l'idea di base mi deve convincere, altrimenti non sono in grado di portarla a termine. Per partire ci puo' essere una frase che mi viene in mente e che resta, o un 'idea di piano che mi faccia pensare a delle parole; insomma piccoli spunti che possono potenzialmente diventare cose diversissime. Poi ognuno diventa quello che e', e capisco che sono soddisfatta di un brano quando mi accorgo che ho smesso di chiedermi come potrebbe essere diverso.

 

5. Dato che sei stata in giro un bel pò e puoi avere dunque un punto di vista privilegiato, come definiresti la musica oggi in Italia? Ci sono band o artisti italiani che ti piacciono?

Laura: Io credo che in Italia ci sia moltissimo. Si fa sicuramente fatica, magari piu' che in altri luoghi, pero' questo non cambia il valore di quello che c'e'. Vedere dal vivo musicisti come i Mariposa, i Toys Orchestra, Cesare Basile, i Calibro 35, i Ronin, Comaneci, i Blake/e/e/e, i Buzz Aldrin.. e ancora, Musica da Cucina, Filippo Giuffre', Diego Cofone, Luther Blisset... e potrei continuare, me ne convince da molto tempo, e continua a farlo.

 

6. Con chi ti piacerebbe collaborare? 

Laura: Con gli artisti che ho nominato, e anche con altre persone qui a Los Angeles, anche se in questo momento, essendo concentrata su quello che sto facendo ora, faccio fatica a rispondere a questa domanda. Sicuramente un produttore che ammiro moltissimo e' Michael Gira, insieme alla musica degli artisti con lui collabora; sarebbe bellissimo poter un giorno mandargli qualcosa. 

 

7. Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai preparando qualcosa con la tua band americana? 

Laura: Al momento, qui sto lavorando con Helen Belangie (violoncello) per il nuovo album, e mettendo su un progetto parallelo, che si chiama Celacanto, con il chitarrista Jonathan Tehel.

 

8. Ti ho vista suonare il pianoforte e la chitarra (in due momenti distinti), quale strumento ti attrae maggiormente e quale ti rilassa di più?

Laura: Il mio strumento rimane sicuramente il pianoforte. Ci sono legata da sempre, ed e' un elemento chiave di quello che scrivo, insieme alla voce. Con la chitarra sono come una bimba di cinque anni pero' mi ci diverto davvero, e mi aiuta anche a pensare al piano in maniera diversa, piu' funzionale alla voce.

 

Guarda il videoclip di "K" dei Mimes of Wine

  • Visite: 3947

Parto per poi ripartire. E di nuovo tornare

 

Chitarra, ampli, carrello, corde, asta, microfono, cavi, plettri, fermatasto, muovitasto, corde, custodia, custodia vecchia butta cassonetto. Batterie, celofan, locandina, voce, acqua, voce, pane, vino e fantasia. Strada, treno, stazione, partenza, ritorno, orario, barbone, libro, storie, penna, taccuino, borsa, borsa, borsa, pesante, spread, alberi, fiumi, ponti, sotto, sopra, ponti, letti, comodo, scomodo, cuscino.

fabio-de-matteis

Vincenzo, spazzolino, dentifricio, deodorante, calzini, mutande, maglie, felpa, pantaloni, parto, scale, metro, traffico, smog, pesante, donne, uomini, corsa, veloce, rotto, rotta, sudato, stanco, felice. Colazione, caffè, cornetto, corretto, sbagliato, barista, seducente, vecchia, giovane, santa, prostituta, don giovanni, san giovanni, maiale, vecchio, strappato, rattoppato, cellulare, chiamata, ciao, come, stai, grazie, sto, bene, abbastanza.Accendi sigaretta, cartina, tabacco, filtro, accendino, cazzo il vento, giro, mi fermo, rollo, lecco, chiudo, accendo...tiro, finalmente.

Fratello, sorella, nero, bianco, rosso, verdone, mutandine, minigonna, primavera, ormone, pazzo, impegno, amore, fiore, cuore, la, fine, di, valeria, rossi. Scopa, spazza, lava, cammina, saluta, bacia, lacrime, sorrisi, abbracci, arrivederci, io, tu, noi, esserci, bene, quando, volentieri, chissà. Musica, persone, parole, sul, niente, di, una, foglia, non, è, la, mia, non, ti, fidare. Acido, latta, sigillata, internet, scrivere, diario, raffaele, antonio gi, viva, low, cost. Foto, foto, foto, giapponesi, gambe, storte, flash, code, infinite, code, san pietrini, marciapiedi, panchine, chilometri, freddo, caldo, insieme, solo.

Emozioni, sensazioni, pensieri, immagini, ciabatte, autorizzazioni, sedici, euro, e, ottanta, Francesco, Garito, artista, di, strada, guerra, tra, poveri. Divieto, concedo, polizia, municipale, documenti, prego, tenga, grazie, complimenti. Piazza, notte, piazza, mattina, piazza, pomeriggio, insomma, piazza. Macchina, passaggio, ti, chiedo, salvatore, figlio, ironia, piacere, dolcezza, mamma, padre, nipote, pensiero. Panino, panino, panino, basta, voglio, pasta, voglio, carne, voglio, riposo. La, pasqua, la, pace, un, cristo, sangue, muoio, risorgo, speranza. Due, aprile, auguri, grazie, in, bocca, al, lupo, buon, tour.

Parto, parto, parto, torno, torno, torno. Parto, per, poi, ritornare, torno, per poi, ripartire. Io, Fabio, Tu, Mondo. 

Arrivederci.

  • Visite: 2150

Chillè codesto bischero? Piacere, sono Fabio De Matteis

 

Machiavelli mi guarda, mi fissa, mi sento agitato, inizialmente. Dove mi trovo? Immerso nella storia, con Francesco Redi alle spalle. Oggi sono fortunato, questo è il mio pubblico.

Mano nella_mano

Mi dico, L'Italia poggia ancora il suo splendore sulle imprese di questi uomini, ed io, oggi canto e suono per loro, con loro. Chiudo gli occhi e mentre la melodia si diffonde sotto i portici degli Uffizi, rivedo il tempo in cui l'arte e gli artisti rendevano questo nostro bel paese, immortale, eterno. Poi ripenso agli attentati di Firenze e a quanto l'essere umano sia preda di un sistema fondato sul Potere. A questo punto, potrebbero sostituire il primo articolo della costituzione "L’Italia è una Repubblica apparentemente democratica, fondata sul Potere".

e ancora: "La sovranità appartiene al popolo, che si illude di poterla esercitare nelle forme e nei limiti della Costituzione».

E poi i pittori, quelli che da sempre sono qui, su queste pietre, giorno dopo giorno, anno dopo anno. I pittori di Firenze, Ah, Firenze..

E puntuale arriva il senso di libertà che continuo a provare ogni volta che accendo l'ampli e suono, e canto, e grido, e sono follemente io, un anonimo al centro dell'universo. In tanti si fermano, guardano la locandina, mi sorridono. Un'intera famiglia con due bambini balla, si diverte e lascia che i pargoli vengano all'espressione, senza bloccare il libero processo creativo...Una donna fa per andare, poi, come rapita da non so cosa, torna indietro e mi chiede di dedicarle una canzone di De Andrè. E io sono felice perchè ora so che non posso essere nient'altro di quel che sono e non voglio essere in nessun altro posto, se non qui...

Poi una voce: 

"Chillè codesto bischero?"

"Uhmmmm...Io, Fabio De Matteis"

"Ah, piacere, Dante Alighieri"........

Ci vediamo, stasera alle 21.30 in piazza della Repubblica... apparentemente democratica...

Fabio

  • Visite: 2006

E con me percorrerete le vie delle barriere architettoniche

Oggi mi sento un disabile, passatemi il termine, passatemi l'esagerazione, passatemi delle pinze con le quali voglio fare questa affermazione.

firenze ponte_vecchio

E voglio dirlo, si, perchè il mio busker tour non è fatto solo di musica, è fatto di cammino, di viaggi, di incontri, di scale mobili rotte, di marciapiedi senza scivoli, è fatto di osservazioni, di ore fermo a guardare cosa mi circonda, fermo a farmi un'idea di questa nostra penisola, il bel paese, che nel complesso poi, tanto bello a me non pare...

Le mie affermazioni sono vissute, posso prendervi per mano uno alla volta e con me percorrerete le vie delle barriere architettoniche.. E' da tempo che ci faccio caso, ma questa volta, in questi giorni sto facendo esperienza di quanto sia difficile camminare con una "carrozzella" da bologna al sud. Io fortunatamente cammino con le mie gambe, e al posto di quattro ruote ho un carrello sul quale porto il mio apli di diciassette chili. Che fatica. Mi dico: "tanto ci sono le scale mobili", si peccato che sono rotte. Poi mi dico: "tanto ci sono gli scivoli sui marciapiedi", Si ma sono bloccati dai tavoli e dalle sedie dei bar.

Ecco, e allora torno con la mente al mio piccolo paese, Lesina. Allo stesso modo, si parla, si parla, si parla, ma non si fa e non si fa perchè io amministratore non posso mica andare dal conoscente e dire: "per piacere non puoi tenere i tavoli e le sedie ostacolando il passaggio eventuale di un disabile"... E allora tutto resta uguale, tutto resta senza via d'uscita. Per fortuna che c'è il rinascimento, ed è lì che mi fermo. Mi si inebriano gli occhi. Percorro Firenze, tutto il centro e il fuori centro. Rivedo gli amici di sempre, le persone con le quali tolgo e rimetto la maschera, sorrido e dico: "sono felice di vederti, mi sei mancato e va bene così"..Rivedo Ibou che mi parla della difficoltà sempre maggiore a costruirsi una vita con la famiglia qui in Italia, rivedo Vincenzo che mi parla delle difficoltà a lavorare tutto il giorno guadagnando 800 euro. Rivedo il David, ma lui problemi non ne ha, se non i flash incessanti dei giapponesi.. Tra qualche ora suonerò all'eskimo, questa è la cosa importante, perchè poi, fondamentalmente... riapro gli occhi e continuo a credere, fingendo, che sia tutto perfetto...

  • Visite: 1842