"La musica è il nostro modo d'essere" : intervista ai CELEB CAR CRASH

Abbiamo contattato i Celeb Car Crash con cui abbiamo parlato del loro ultimo disco dal titolo "Ambush", dei loro progetti futuri, dei loro gusti musicali e molto altro. Buona lettura!!!

 

celebcover1. Chi sono i Celeb car crash secondo i Celeb for crash?
L’incidente stradale della celebrità, Siamo quattro musicisti che si sono incontrati per fortuna e selezione naturale nella realtà dei gruppi che galleggiano nell’underground della musica italiana. I Celeb Car Crash sono una rock band o meglio siamo quattro ragazzi che amano il rock, il tipo di rock che comprende l’ampio spettro dagli anni novanta ai duemila oppure siamo quattro pazzi che ancora credono nel voler comunicare qualcosa e dire qualcosa. Nicola-voce chitarra (Klogr, Lena's baedream) Carlo Alberto –cori- chitarra (Lena's baedream) e Michelangelo- batteria (Violet Gibson, Waiting for Titor, Convergence) e Simone - basso (Octave, Opposite Sides).


2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Pura, diretta, vera

 

3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Rappresenta tutto quello con cui siamo cresciuti, da teenager che registravano le puntate di super rock su Mtv (ancora totalmente in inglese e su reteA) ai chilometri percorsi, suonando, in lungo ed in largo  per la nostra penisola ed in America ed Europa. E’ il nostro modo d’essere, la nostra colonna sonora di una vita.


4. Ascoltando il vostro nuovo album “Ambush”, ci si imbatte in un rock passionale molto intenso. Innanzitutto: come mai il titolo “Ambush”? Come è nato questo disco? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Siamo felici che questo possa trasparire dall’ascolto che avete fatto, in effetti l’obiettivo era proprio quello di un album passionale, per chi ama il rock fatto da chi ama il rock;
Ambush! È l’agguato mentale, l’imboscata, la possibilità di esprimere concetti forti anche impopolari, gridarli e scuotere il sistema politically correct anche attraverso tematiche personali e posizioni che all’interno del gruppo condividiamo nella totalità. La possibilità di vedere con altri occhi e da un altro punto di vista quello che concretamente viviamo nella vita di tutti i giorni. Non è politica è realtà. Siamo quello che siamo imperfetti, testardi e ancora vivi.....ossa rotte sangue e sudore.
“Dead poets society”, “Blinded by the light” e “Dorothy” su tutti sono tre brani molto particolari del disco. Ce ne volete parlare? Dead Poets Society è il singolo di imminente uscita è la prima canzone scritta, in una mia fase ( Nicola) di grandi domande e quesiti sulla vita, non tanto il fine ultimo, ma il come vogliamo finire, con quali regole e se possiamo essere noi a determinare come andarcene di qui. Senza entrare nelle mie vicende personali se avete visto “l’attimo fuggente” potete intuire parte della tematica di base.
Blinded by the light è un blues nulla di più semplice, un weird blues, senza le 12 battute, ma essenzialmente .... se per ogni volta che ci disinteressiamo delle problematiche comuni la nostra amata madre terra tenesse il conto e ce la facesse pagare? Troviamo un modo per non essere focalizzati su noi stessi e apriamo gli occhi, L’illuminismo, creiamo il “nostro” futuro non solo il futuro per alcuni.

Dorothy- troppo facile cavarsela solo dicendo che è ispirato parzialmente al mago di Oz, per il nome Dorothy lascio il piacere di googlare ai lettori e cercare tutte le accezioni ed i significati del caso. Il voler evadere da situazioni orribilied apatiche, chiedersi se è possibile tornare a casa verso un’innocenza perduta, sbattere i tacchi e volar via dalle brutture, un viaggio reale, mentale, chimico....
Sono tre canzoni rock diverse se dovessimo riassumere direi, un brano solido, psicotico e martellante, un brano in crescendo di ampio respiro e un brano di puro rock alternative slegato da qualsiasi logica radiofonica.

 

5. Come mai avete scelto di fare una cover di “I am the walrus” dei Beatles? Cosa rappresenta per voi questo brano?ccarcr
Perché i Beatles erano dei maledetti Freaks e dei maledetti geni in quella loro determinata fase artistica ed ognuno di noi ha la loro discografia completa, la canzone Lennoniana eterea e comunque catchy per eccellenza, tante immagini e scrittura solo apparentemente slegata dalla relatà, ma in realtà tanta sostanza e critica sociale. E’ un nostro piccolo azzardo, speriamo un omaggio gradito.


6. Quali sono i vostri progetti futuri?
Tour Tour Tour, Italia, Francia Germania Inghilterra e speriamo il Prossimo anno di completare la promozione con USA , Ex Unione Sovieta ed est Europa. Già da questa Estate inizieremo inoltre la stesura di nuovo materiale per un prossimo cd. Per tutte le info del caso sulle date e gli aggiornamenti http://www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/CelebCarCrash


7. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?

Aver la possibilità di far conoscere la nostra musica a più persone possibili e poter condividere lunghi tour con tanti artisti e band che ci hanno ispirato. Diciamo che un Loolapalooza per iniziare non andrebbe male eehehehe.


8. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
In Italia “Ministri”estere , Foo Fighters e una band a caso tra Alice in Chains, Soundgarden, Queens of the stone age . Ma son troppe le band da dover/poter ascoltare, ascoltate buona musica se poi è rock.... meglio.

 

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"Il nostro rock non scende a compromessi" : intervista agli IPNOTICA

Abbiamo contattato gli IPNOTICA, rock band di Potenza che ha all'attivo un disco dal titolo "IL MONDO STRANO" e due nuovi brani già pronti per un nuovo ep. Abbiamo parlato con loro dell' album, dei testi, dei loro gusti musicali, dei nuovi brani "Odiami, demone" e "Animale" e dei progetti futuri... Buona lettura!


ipnoChi sono gli IPNOTICA secondo gli IPNOTICA?
BAND: Sono una band indie-rock agguerrita e con tanta voglia di esprimere le proprie idee senza paura, ma anche tanta voglia di aggregare le persone e divertirsi!


Da dove deriva il nome della band?
ENZO [voce-testi]: Il nome prende spunto da un vecchio brano della band che si chiama appunto IPNOTICA, mi è piaciuto da subito questo nome evocativo, qualcosa che somiglia all’”onirica realtà che non c’è”.


Come si è formata la band?
CARLO [basso]: Gli “IPNOTICA” nascono nel 2004 a Potenza, in Basilicata, dalla volontà di creare un progetto musicale particolare, a partire dalla comune radice rock. Negli anni la line-up è cambiata, ma è rimasto ben saldo il cuore compositivo della band nelle mani dei suoi fondatori: Enzo Restaino (voce & testi), Alessandro Biscione (chitarre). Completano il combo lucano Mario Ciardiello (chitarre), Piero Santoro (batteria). Nell'estate 2012 entro a far parte della band come bassista ufficiale, e poi rientra in pianta stabile Rocco Vicenza come collaboratore alle tastiere e nelle fasi compositive, prezioso anche il suo contributo.


Avete all'attivo un disco ufficiale dal titolo “Il mondo strano”. Quali erano gli ingredienti di questo disco? Come sono nate le canzoni (sia da un punto di vista testuale che per quanto riguarda gli arrangiamenti)?
MARIO [chitarra]: Sicuramente un pizzico di incoscienza e di inesperienza che però si è rivelata utile per capire bene cosa voler fare con la nostra musica; un sound rock di stampo britannico con arrangiamenti curati davvero in maniera importante. Poi ovviamente IL MONDO STRANO è il nostro punto di vista sulla società italiana di oggi piena di contraddizioni e di problemi.
ENZO [voce-testi]: Infatti come diceva Mario, i testi nascono dall’analisi di tali difficoltà: la mancanza del lavoro e la fuga dei cervelli (in "MARGOT") oppure la malattia del gioco d’azzardo che rovina una marea di persone e di famiglie (in "CATTIVO"), la politica ed i suoi giochi ("MANGIAFUOCO") ma anche tematiche più leggere come l’amore ("AL CHIARO DELLA LUNA") oppure l’amore che spezza i cuori ("ESISTENZIALE").


Avete da poco ultimato la registrazione di due nuovi brani che andranno nel nuovo ep di prossima pubblicazione. Perchè avete deciso di pubblicare questo nuovo ep?ipnot
ALESSANDRO [chitarra]: Perché siamo già cambiati (si spera in meglio :D) rispetto al vecchio disco, abbiamo definito meglio il nostro stile musicale e ci sentiamo forse più maturi dal punto di vista compositivo.


Quali sono le novità che proponete rispetto a “Il mondo strano”? Potete anticiparci il titolo ed eventualmente la tracklist? Cosa vi ha ispirato nella scrittura dei nuovi brani?
ENZO [voce-testi]: Le novità sono un sound più orientato alla dance-rock, dei suoni moderni e ricercati, poco digitale e tutto in analogico per dare più corpo ed anima al nostro rock!


Se doveste dare tre aggettivi per definire la vostra musica, quali scegliereste?
ROCCO [tastiere]: Aggressiva, impegnata, ipnotica.


Quali sono i vostri impegni futuri?
PIERO [batteria]: Sicuramente la realizzazione di un nuovo EP per metà anno con l’inclusione dei due brani nuovi "Odiami, demone" e "Animale". Abbiamo tanto poi da suonare per tutta l’estate in giro per i locali e le piazze del Sud e non solo!


Se doveste consigliare tre artisti contemporanei (band, cantanti, scrittori, pittori, attori...) quali sono i primi tre nomi che vi vengono in mente?
MARIO [chitarra]: Sicuramente dai nostri ascolti e dal nostro vissuto piazziamo in questo momento i black keys, i the sounds ed i placebo…in panchina pronti i Franz Ferdinand.


Cosa ne pensate del trattamento riservato oggi alla musica in Italia, dalla possibilità di emergere alle difficoltà nel trovare date per potersi esprimere?
ALESSANDRO [chitarra]: La musica rappresenta da sempre un luogo ameno dove rifugiarsi quando si ha bisogno di cercare la propria identità. La si ascolta ovunque.
Se a questa matrice intramontabile si aggiunge anche la determinante storica, allora si comprende meglio lo scenario complessivo e il peso che riveste all'interno della società.
Oggi la musica assume la veste di bene marginale a cui si aggiunge uno status clandestino. Calano le vendite di album, aumentano le condivisioni su internet e il mestiere del musicista non assicura più un futuro florido.
Nel panorama nazionale le cose non vanno meglio. I maggiori eventi in campo musicale sono noti a tutti ma scarseggiano i talenti che poi si affermano davvero. Chi emerge condivide terra bruciata.
Il nostro rock non scende a compromessi e di fronte alla possibilità di essere sempre presente sceglie la via della sensibilità artistica. Piacere a pochi, ma piacere davvero! Non costituisce cruccio esibirsi poco quando il macro/micro ambiente è sostanzialmente malato, ma lo costituirebbe qualora travisassimo il messaggio dei grandi padri del rock (Hendrix, Morrison, Joplin…) contribuendo al tracollo generale.

 

Ascolta gratis "Animale"

Guarda "Gitana" live

Ascolta gratis "Cattivo" https://soundcloud.com/ipnotica/ipnotica-5-cattivo

Ascolta gratis "Mangiafuoco" https://soundcloud.com/ipnotica/ipnotica-4-mangiafuoco

Ascolta gratis "Odiami, demone" https://soundcloud.com/ipnotica/ipnotica-odiami-demone

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INTERVISTA DOPPIA : Julie's Haircut VS Cut

juliescutÈ uscito lo scorso 8 marzo 2013 il vinile split "Downtown Love Tragedies" firmato Julie's Haircut e Cut. Abbiamo contattato le due band e abbiamo chiesto loro di raccontarci un pò come è nata quest'idea di questo split...

 

Chi sono i Julie's Haircut per i Cut?  // Chi sono i Cut per i Julie's Haircut?

LUCA (JULIE'S HAIRCUT): I Cut sono la migliore band italiana di rock'n'roll attualmente in attività.
FERRUCCIO (CUT): Conosciamo i Julie's dalla metà degli anni '90. Abbiamo sempre (o quasi) collaborato in varie forme dal condividere il palco, furgoni fino alle collaborazioni che ci hanno visti suonare gli uni nei dischi degli altri  Oltre ad essere persone fantastiche li riteniamo uno dei gruppi più coraggiosi e musicalmente imprevedibili. E' un privilegio per noi essere loro amici ed essere ispirati dalle loro visioni.

 

È da poco uscito il vinile split "Downtown Love Tragedies". Quali sono gli ingredienti di questo lavoro?

FERRUCCIO (CUT): Direi la nostra passione per la black music e per il suono noise dell'underground di NY degli anni 70. Abbiamo cercato di coniugare questi due aspetti attraverso questo brano.

 

Come mai la scelta di rivisitare i due brani “Emma” degli Hot Chocolate e “Who is he and what is he to you” di Bill Whiters? Cosa vi ha colpito di questi due brani tanto da spingervi a farne delle cover? Su cosa avete deciso di lavorare per 'personalizzarle'?

Ci siamo imbattuti in Emma casualmente anche perché, nonostante siamo grandi amanti della black music specie quella dei 50/60 e 70 conoscevamo poco degli Hot Chocolate a parte il loto hot single "You Sexy Thing". Invece il loro primo album Ciciero Park è un gran disco. Questo brano, contenuto proprio in quel disco, ci ha subito ammaliato, per il testo, l'atmosfera, il minimalismo dell'arrangiamento e nello stesso tempo la tragicità larger than life del testo. E' una tragica storia urbana in stile "Pigmalione" di Shaw o “Madame Bovary”: una storia di legami morbosi, Bohème, talento incompreso, sogni infranti e morte. Ci ha fatto pensare a un brano dei Walker Brothers suonato dai Velvet Underground. Nella nostra versione il brano poi è miscelato a "Dream, Baby, Dream" dei Suicide, una band a cui sia noi che Gamma Pop dobbiamo tantissimo. Il testo e il pathos dei due pezzi si sposano molto bene secondo noi e "Dream Baby Dream" ci dava l'occasione di rendere omaggio New York visto che il brano è stato registrato proprio a NY durante le session di "Annihilation Road". Matt Verta-Ray (Speedball Baby/Heavy Trash) che ha registrato l'album ha poi mixato il brano, arricchendolo di sfumature e registrando una traccia di hammond.

 

Come definireste il vostro rapporto con la musica (sia quella che eseguite, sia quella che ascoltate)?cut111

SCARFO (JULIE'S HAIRCUT): Quotidiano. Se non suono, ascolto continuamente musica. La sveglia è connessa con un iPod che ho caricato con brani adatti al risveglio, anche in macchina ho un iPod in random sempre acceso, in ufficio la prima applicazione che apro e l’ultima che chiudo è iTunes, mentre in poltrona la sera l’ascolto è un rito, quindi esclusivamente in vinile.

FERRUCCIO (CUT): Diciamo che la musica che faccio e che ascolto è l'unico motivo per cui da ormai trent'anni mi alzo dal letto ogni mattina. Può bastare?

 

Se doveste consigliare tre artisti contemporanei (band, cantanti, scrittori, pittori, attori...) quali sono i primi tre nomi che vi vengono in mente?

SCARFO (JULIE'S HAIRCUT): Stian Westerhus – Robert Aiki Aubrey Lowe – Daniel O’Sullivan
LUCA (JULIE'S HAIRCUT): Nicolas Winding Refn - Alan Moore - Rick Rubin
FERRUCCIO (CUT): In linea di massima non me ne frega molto di "abbracciare la contemporaneità" ma comunque- Takashi Miike (regista) - The Oh Sees (band) - Harry Crews (scrittore) quest'ultimo è morto da poco quindi tecnicamente non è un contemporaneo ma la sua opera letteraria appartiene, decisamente, alla contemporaneità ed è ancora misconosciuto, specie in Italia.

 

julies1111Cosa ne pensate del trattamento riservato oggi alla musica in Italia, dalla possibilità di emergere alle difficoltà nel trovare date per potersi esprimere?

LUCA (JULIE'S HAIRCUT): Il trattamento riservato alla musica è figlio di una più ampia situazione sociale e culturale. Anche se da musicista soffro per lo stato non idilliaco in cui versa la scena musicale, da uomo sono ben più preoccupato da questo stato generale delle cose.

FERRUCCIO (CUT): condivido quello che ha scritto Luca. L'Italia è un paese in cui si leggono meno libri, si va meno al cinema, si vendono meno quotidiani. Il fatto che la scena musicale sia da sempre in difficoltà è solo una conseguenza di questo. Gli ultimi 30 anni e la spinta all'omologazione (verso il basso) che hanno rappresentato non possono che aver aggravato la situazione. Nel nostro piccolissimo cercheremo di non farci schiacciare da tutto questo e di andare avanti per la nostra strada in Italia e all'estero. Non nutro molte speranze di miglioramento per quanto riguarda la situazione italiana. E' bene che i gruppi nostrani inizino a pensare  da subito che il loro "playground" è il mondo intero non solo l'Italia: in questo senso le nuove tecnologie (per altri versi distruttive) possono tornare molto utili. Questo potrebbe portare a una "sprovincializzazione" della nostra scena, la più autarchica d'Europa, sicuramente, sia dal punto di vista musicale che organizzativo e strutturale. Staremo a vedere.

 

Guarda il videoclip di "Emma"

Guarda il videoclip di "Who is he and what is he to you"

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VIDEOINTERVISTA ai WHAT, REALLY?

phpOiLykyPMAbbiamo contattato i WHAT, REALLY?, band a cavallo tra le montagne di Trento e la pianeggiante Bologna. I tre ragazzi ci hanno concesso un'intervista video in cui ci hanno raccontato il loro primo ep, i loro gusti musicali, ci hanno parlato della tournée in arrivo e ci hanno regalato una bellissima versione acustica di "Ninja expert" tra passanti occasionali e ciclisti titubanti. Buona visione.

 

Ascolta gratuitamente l'ep dei WHAT, REALLY?

 

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

 

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"Lapubblicaquiete" è l'apripista del nostro prossimo album" : INTERVISTA a STANLEY RUBIK

lapubblicaquiete coverChi sono Stanley Rubik secondo Stanley Rubik?

Una band romana che ha deciso di porsi tra uno dei registi più visionari e uno dei rompicapi più insoluti degli ultimi anni! Ma siamo anche quattro lavoratori che di sera decidono di incontrarsi massonicamente in uno scantinato per definire piani di azione attraverso sintetizzatori e pedaliere taglia XL.

 

Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?

Crediamo si tratti di una linea non nettamente definita tra alternative rock ed electro . Se dovessimo dare tre aggettivi : "Indietronica", "Cinematica" e come ci definì una recensione divertentissima dopo uno dei primi live "Contemporanea Futuribile".

 

Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?

Crediamo sia un formidabile mezzo di comunicazione che ha anche un valore fortemente terapeutico, questo vale sia per l’ascolto che per la composizione. Fare e ascoltare musica come forma d’arte è  forse l’ultima manifestazione “pura” dell’intimità e del subconscio più radicato in ogni individuo. Si è nudi mentre si compone e mentre si è sul palco!

 

Ascoltando il vostro nuovo ep “Lapubblicaquiete”, si possono ascoltare brani carichi di tensione, di ossessioni e di paure. Innanzitutto: come mai il titolo “Lapubblicaquiete”? Come è nato questo disco? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?

Nasce un po' da sé, l'esigenza di cercare chiarimenti, la voglia di voler comunicare.
Paradossalmente parla di tutto tranne che della quiete, questo è vero, descrive tensioni di tutti, probabilmente, tensioni che cercano un punto di svolta, tensioni che vanno sciolte.
L'EP descrive sì la fragilità umana, ma cerca allo stesso tempo di dare anche delle risposte in ogni brano, non è una semplice descrizione passiva, che vede l'essere umano come spettatore di se stesso! Tutto l'EP è un percorso, anzi è l'incipit di un cammino che infatti chiude con Vademcum, che ufficializza con il suo titolo lo scopo di questo lavoro "lapubblicaquiete" e soprattutto fa da ariete aprendo le porte a quello che sarà il nostro album, probabilmente.Stanley Rubik 00 bjpg

 

“Abuso”, “Pornografia” e “Vademecum”: ciascun brano ha una vita a sè. Ce ne volete parlare?

I nostri brani godono di un collante e ci auguriamo che qualunque gesto faremo lo sia.
"Abuso" descrive una situazione precaria, un eccesso di instabilità, che sia sociale o affettiva, un perdersi completamente per poi ritrovarsi e riscoprirsi in tutta la nostra fragilità, per poi esplodere in una fuga compulsiva.
"Pornografia" descrive infatti questa fuga servendosi della morbosità sessuale portata agli eccessi, rende ciò che è più naturale al mondo un qualcosa di patologico... mette il soggetto in un doppio ruolo, il carnefice e la vittima. Usa come attaccamento al malessere il piacere fisico trasformandolo in negativo e non per quello che realmente è. L'abuso e l'eccesso diventano così un veicolo per la fuga.
E  chiudiamo appunto con "Vademecum" che come accennavamo non è altro che il formulario che indica quelli che secondo noi sono gli equilibri per il mantenimento di ciò che si avvicina di più al benessere.
 

Quali sono i vostri progetti futuri?

Oltre a suonare live il più possibile, ovviamente, ci piacerebbe riuscire a girare a breve un nuovo video dopo quello del primo singolo “Pornografia”, disponibile sul nostro canale Youtube. Siamo una band molto legata alle immagini e alla dimensione visiva e crediamo quindi che i video siano un corredo molto importante per la musica che facciamo. Il prossimo passo a medio termine sarà provare a registrare un album intero probabilmente, dopo aver rotto il ghiaccio con questo primo Ep. Da lì sarà breve il passo al nostro obiettivo finale, cioè la conquista dell’Universo. ;-)

 

Stanley Rubik 03 b-mediaMusicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?

Banalmente potremmo dirti che riuscire a vivere della nostra musica sarebbe già un punto di arrivo importante, ma in realtà nessuno di noi è troppo legato alla dimensione “successo” in senso puramente economico o d’immagine.. diciamo che il modo migliore di ripagare i nostri sforzi sarebbe più che altro quello di lasciare un segno nell’immaginario di un certo tipo di ascoltatore, cioè creare della musica che resti nel tempo, che ispiri persone a creare musica, a seguire in qualche modo i nostri passi.

 

Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?

Vogliamo citare delle band dell’underground romano che è molto fertile, abbiamo visto delle band pazzesche lottare come noi per emergere.. quindi senz’altro Kutso, La Parola Persa e Il Nido sono band su cui puntare per il futuro prossimo!

 

GUARDA IL VIDEOCLIP DI "PORNOGRAFIA" 

 

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