INTERVISTA CON ANDREA GIOE'

Abbiamo intervistato Andrea Gioè che ci ha raccontato il suo nuovo disco dal titolo “L’ottimista!”, ci ha portato nel suo universo musicale, ci ha parlato dei progetti futuri e molto altro.

Buona lettura.

artworks 000383528421 ilvkvb t500x5001.Chi è ANDREA GIOE’ secondo ANDREA GIOE’?
Andrea Gioè è un solare 34 enne di Palermo che nonostante nella vita ha avuto miliardi di batoste, continua imperterrito come un treno verso il suo pianeta unico del domani.

2.Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Ottimista, fresca e croccante!

3.Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “L’ottimista!”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Ho scelto l’Ottimista ovvero la mia canzone più breve mai composta su 252 brani dal 1994 ad oggi; (2 minuti e 19 secondi) perché volevo fosse il miglior vestito per rappresentare questo disco. La positività, l’ottimismo rispecchiano il mio Io. Insieme al mio produttore Marco Bianchetti abbiamo scelto le 12 canzoni più adatte su 25 pronte per essere pubblicate. Ho iniziato ad incidere le prime canzoni in Francia da Marzo 2017 fino a completare il disco a Palermo ad Agosto 2018. Le idee vengono fuori da un 90% di vissuto personale mio ed anche di Marco Bianchetti, oltre a ritagli di vita comune ed anche cronaca. Ad esempio “La Coerenza” è il tentativo non fatto dalla ex di Marco di ritornare a lui, dimostrando di criticare l’incoerenza degli altri non badando alla sua.

4.Perchè la scelta di riprendere nel disco anche delle ferite aperte della recente cronaca nazionale (i casi Yara e Sara Scazzi)?
Ho composto Yara & Sara nel 2011, ne pubblicai una prima versione ukulele e voce nel 2013 ma avevo il forte desiderio di riportarla alla luce proprio in questo disco per stare a dire che si siamo sempre ottimisti nonostante non sottovalutiamo l’orrore quotidiano che ci avvolge. La scelta è dettata dal cuore perché voglio che la gente non dimentichi queste due vicende e possa far riflettere un po’ tutti.

5.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sperare di arrivare dopo cinque anni a Sanremo Giovani. Abbiamo fatto l’iscrizione Proprio due giorni fa. Continuare a portare in giro la mia musica facendo sognare ad occhi aperti me e la gente che mi segue.
Di certo salvo sorprese faremo uscire buona parte delle 13 canzoni che non abbiamo pubblicato adesso su l’ottimista.

6.Qual è la canzone che canticchi più spesso durante la giornata?
Andrea!(...sto rinascendo) il mio brano preferito tra le mie canzoni. La mia autobiografia assoluta.
Tamburi lontani di Claudio Baglioni, mia canzone preferita da vent’anni. (Versione preferita A-live 1998).

7.Sei un artista palermitano: quanta Sicilia c’è in questo disco?
Di Sicilianità c’è ne sta parecchia anche se non sembra e si delinea proprio dal calore del mio cantato e dalla mia passione nell’interpretare questi nuovi pezzi.
Anche se poi alla fine per il momento l’abbiamo Riservata per la seconda tranche ma tra le 25 canzoni pronte c’è ne sta una scritta interamente in Palermitano, vi ho anticipato una chicca!

8.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Moses (Sergio Moschetto), Umberto Maria Giardini (ex Moltheni), Simona Molinari ed un originalissima ed eburnea Roberta Giallo, tutti artisti che stimo sia musicalmente che umanamente più di altre possibili band in giro che apprezzo ma non mi fanno impazzire.

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Intervista con la Municipale Balcanica

Abbiamo intervistato la Municipale Balcanica che ci ha condotto nel suo mondo musicale, ci ha parlato dell'ultimo disco dal titolo “NIGHT RIDE”; si sono toccati diversi argomenti dai progetti futuri ai 15 anni di carriera...
Buona lettura

municbal1.Chi è LA MUNICIPALE BALCANICA secondo LA MUNICIPALE BALCANICA?
Ci vediamo come un gruppo di vecchi amici che ha voglia di raccontare, in musica, delle belle storie ad altri amici. Conserviamo l'ambizione di portare chi ci ascolta in una dimensione in cui ci si raccoglie, ci si stringe, ci si libera senza sentirsi più soli.

2.Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Siamo partiti dalla voglia di fare musica di festa in mezzo alla gente e ci siamo ritrovati a raccontare tanto di noi, scoprendoci sempre di più, con sempre maggiore confidenza e intimità. Per noi la musica è al servizio dell'incontro collettivo e un concerto è un rito, uno scambio umano e magico di energie. Quindi tre aggettivi potrebbero essere "cangiante", "libera" e "totalizzante".

3.Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Siamo in tanti e tutti avremmo risposte diverse. Ad esempio per qualcuno la musica è il luogo della liberazione e dell'emotività mentre per qualcun altro è quello della dedizione e della disciplina, per qualcuno la musica è il mezzo per esprimere le proprie ambizioni ampliando sempre gli scenari, mentre per i più timidi di noi è il luogo in cui può incontrare gli altri senza maschere e senza remore, svelandosi nella propria vera natura. Poi come ascoltatori siamo assolutamente "cannibali". Ci piace andare in cerca di ogni novità, difficilmente vogliamo riascoltare vecchi classici, anzi, preferiamo arrischiarci nell'ascolto di cose nuove dai generi più estremi fino al pop radiofonico in cui, ormai da veterani del settore, troviamo sempre spunti interessanti riguardanti la composizione e la produzione.

4.Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “NIGHT RIDE” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: A cosa si riferisce il titolo del disco? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il titolo "Night ride" lo abbiamo scelto perché davvero i pezzi hanno finito per descrivere varie scene "notturne". Non abbiamo deciso a priori che avremmo scritto pezzi "più oscuri", semplicemente sono nati già con queste sfumature anche se composti in tempi e luoghi diversi. Rivedendoli nell'insieme ci siamo resi conto che è, inconsapevolmente, affiorata la voglia di raccontare atmosfere in cui non ci eravamo mai addentrati troppo. In verità anche negli altri album c'erano brani molto seri, finanche drammatici ma non avevano a quanto pare mai inciso sulla nostra immagine di gruppo "festoso" e un po' guascone, forse per i nostri live sempre energici e pieni di allegria ed entusiasmo. La gestazione dell'album è stata lunga e, non lo nascondiamo, piena di incertezze proprio perché i brani ci apparivano molto diversi dal passato e ciò da un lato ci ha spiazzato dall'altro ci ha dato stimoli e desiderio di rischiare. Abbiamo alla fine rotto gli indugi per pubblicare questo materiale che, in totale onestà, ci rappresenta a questo punto della nostra storia. Nel disco parliamo di libertà che può diventare solitudine, di appartenenza alla propria terra e di esilio, di stereotipi e pregiudizi, di amore eterno e passione fugace, vicinanza e lontananza. Con l'età riusciamo a cogliere più sfumature dietro ogni idea ecco perché l'album è meno diretto e anche una stessa canzone può essere tragica e comica oppure malinconica e speranzosa insieme.

5.Quali sono i vostri progetti futuri?
La priorità è fare tanti concerti in giro per l'Italia e l'Europa sviluppando un live rinnovato che unisca la nostra classica energia a una maggiore intensità emotiva. Poi vorremmo accompagnare alla promozione di "Night ride" tante collaborazioni ed eventi speciali e, perché no, tanti remix visto che la nostra musica ha sempre ispirato parecchi artisti di musica elettronica. Inoltre abbiamo sempre avuto repertori alternativi e continueremo a portarli avanti perché rispecchiano la nostra anima più "orchestrale", ad esempio il nostro spettacolo "Nino - tributo a Nino Rota" o altri.

6.Siete una band con 15 anni di carriera: qual è il segreto della vostra unione?
Il segreto è affrontare i tanti conflitti visualizzando un remoto futuro in cui ancora siamo inevitabilmente insieme sul palco a suonare perché la MB è una parte irrinunciabile di noi. Per giunta viviamo in un piccolo paese pugliese e non c'è abbastanza spazio per evitarsi a lungo quando litighiamo!

7.Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Siamo in tanti per decidere e la sintesi può arrivare da ciò che ascoltiamo in furgone durante gli spostamenti e scegliamo anche dei solisti. Ci piace Beirut per la capacità di unire che influenze anche etniche molto diverse, poi ascoltiamo con molto interesse Mannarino che, specie nei pezzi più recenti, ha allargato tantissimo i suoi orizzonti sonori e nel furgone ascoltiamo spesso Clementino del quale abbiamo un aneddoto: Eravamo invitati a Molfetta(Ba) ad aprire il concerto di Manu Chao, chiaramente da fan abbiamo subito detto di si. Anche se ci saremmo visti nel backstage uno di noi(Nico) ha preferito andare dalla mattina per assistere anche al sound check, subito dopo il sound check mentre parlava con Manu Chao è arrivato Clementino a lasciare i suoi dischi. Bellissimo.

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Intervista con Marco Negri

Abbiamo intervistato MARCO NEGRI che ci ha introdotti nel suo universo musicale parlandoci del nuovo disco dal titolo “Il mondo secondo Marco”, ci ha parlato delle sue nuove creature, dei progetti futuri e di molto altro...
Buona lettura

marconegri1.Chi è MARCO NEGRI secondo MARCO NEGRI?
Marco Negri secondo se stesso è una persona molto contradditoria come ripeto sempre, molto cocciuta anche quando ha torto, con un bisogno disperato di comunicazione.

2.Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Morbida, sottile e arrogante.

3.Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
La mia musica mi fa stare bene quando la ascolto con le cuffie ben piantate nelle orecchie, senza troppo inquinamento esterno; la mia musica (se intendi composta da me) rappresenta un punto di inizio per arrivare a più gente possibile.
Ascolto molta musica alla radio mattino e giorno, molta musica straniera che mi aiuta a rilassarmi (soprattutto se ha una bella melodia e un arrangiamento interessante); mentre per quanto riguarda il panorama italiano l’ascolto è molto impegnativo in quanto ogni pezzo moderno o degli Anni '60 mi riporta indietro di anni e mi fa rivivere emozioni e atmosfere che ho vissuto da ragazzino.

4.Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “IL MONDO SECONDO MARCO”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il titolo è nato per scherzo: mi avevano regalato anni fa un portachiavi con la scritta “Il mondo secondo Marco”, mi è piaciuto subito dall’inizio il suono e ho deciso di tenerlo buono per l’album.
Il lavoro è stato lungo, molto lungo perchè sia io che l’arrangiatore Cantini avevamo in sospeso altri progetti di conseguenza ho impiegato parecchio per la realizzazione. A mente lucida ora farei diversamente.
Siamo partiti dall’idea di partenza, ovvero: pezzo già finito con voce e chitarra, o voce e piano per poi lavorare sull’arrangiamento e correggere eventuali testi poco incisivi o musicali.
Idee molto spontanee che hanno preso vita proprio grazie al lavoro di Carlo (Cantini) che mi ha affiancato nella produzione e nell’arrangiamento puntando molto sull’elettronica, il resto lo ha fatto il mio istinto che è stato un buon 80%!

5.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Vorrei avere la possibilità di presentare dal vivo i brani di quest'album togliendomi un po’ di polvere dalla pelle e dai vestiti, scatenandomi un po’!

6.Hai partecipato in passato ad X FACTOR; cosa ne pensi dei talent e del loro ruolo all’interno della carriera di un artista?
A me non è servito praticamente a nulla tranne la felicità di essere un po’ riconosciuto per strada come quello “di X Factor”, ma per il resto zero assoluto. Non so nemmeno se sia una vetrina sicura per un artista.
Un Sanremo o un Premio Tenco sono sicuramente più remunerativi.

7.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Non vedo band che reggono il passo ad artisti più longevi, non so nemmeno quali nomi fare… sono sincero.

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INTERVISTA CON I TRE TERZI

Abbiamo intervistato i TRE TERZI che ci hanno introdotto nel loro universo musicale, ci hanno parlato del loro nuovo lavoro discografico dal titolo "ANDATA E RITORNO", ci hanno parlato delle loro influenze musicali, dei progetti futuri e molto altro.

Buona lettura

Cover Andata e Ritorno TRE TERZI1. Chi sono i TRE TERZI secondo i TRE TERZI?
Un gruppo di amici che ha sempre voglia di trovarsi sui palchi per suonare insieme alla continua ricerca di energia da parte del pubblico.

2. Come mai avete scelto questo nome ad identificare il vostro progetto?
Il nome nasce per gioco circa 12 anni fa fuori da un locale, prima di iniziare a suonare, ci guardammo e io (Claudio Terzo) dissi “ma perchè non ci chiamiamo tre terzi che del resto in matematica fa un intero?” Trovando consensi da parte degli altri (all'epoca due) musicisti. Successivamente, dopo un paio d'anni, si aggiunge a Claudio Terzo (chitarra e voce) Ferdinando Moncada (chitarra e voce) e Nicola Liuzzo (batteria e voce) anche Diego Tarantino (basso e voce).

3. Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Penetrante, travolgente, senza filtri.

4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “ANDATA E RITORNO” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il lavoro nasce da un insieme di idee che ci portavamo dietro da un po' ma che hanno trovato la perfetta sincronizzazione in quel di Scopello (tra  Palermo e Trapani), borgo medioevale dove ci siamo rinchiusi per 2 settimane apposta per sviluppare al meglio le idee che avevamo partorito negli anni precedenti. Alla base un filo conduttore che lega ogni traccia e quel filo conduttore è il mare, inteso come momento di ricerca e di riflessione.

5. Quali sono i vostri progetti futuri?
Continuare a cercare energia e ispirazione sia in fase compositiva che durante i nostri concerti. Vogliamo uscire con un terzo disco che sarà anticipato da un singolo su cui stiamo già lavorando.

6. Qual è il rapporto tra la vostra musica e la Sicilia, il mare, il viaggio?
Il viaggio e il mare sono due temi fondamentali come dicevamo prima, un binomio dal è impossibile distaccarsi e sui inconsapevolmente costruiamo tutte le nostre emozioni.

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INTERVISTA CON SEM

Abbiamo intervistato SEM che ha da poco pubblicato il singolo "ANCHE SE", ci ha parlato di questa nuova creatura e ci ha introdotti nel suo universo musicale.
Buona lettura.


N0p9eYDA1. Chi è SEM secondo SEM?
SEM è un ragazzo di vent'anni che sta mettendo tutte le sue forze nella musica.

2. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Positiva, semplice al primo ascolto, fresca..? Non è facile darsi dei giudizi!

3. Ascoltando il tuo nuovo singolo “ANCHE SE”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo singolo? Quali sono le idee alla base della composizione?
“Anche Se” mi piaceva come titolo, mi aveva già convinto prima ancora di finire il testo. È breve e facile da ricordare! La canzone è nata ad inizio anno in camera mia, è stata la prima in italiano e anche quella che mi ha portato verso questa nuova strada. Avevo in mente i giri di accordi sia della strofa che del ritornello, li ho messi insieme e ci ho girato intorno per un po'. Il resto è venuto di getto!

4. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ad inizio autunno uscirà un nuovo singolo. Per il resto non voglio svelare molto (forse perché non lo sappiamo neanche noi...).

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