PAZ, il nuovo disco dei BABIL ON SUITE

Paz copertina

I BABIL ON SUITE sono una band di otto elementi (Caterina Anastasi: Vocal and Choir / Manola Micalizzi: Vocal, Choir, Percussion / Geo Johnson: Vocal and Choir / Manuele Doca: Drum / Giuseppe Di Stefano: Piano, Organ / Elisa Messina: Guitar / Marina Latorraca: Trumpet and Trombone / Salvo Dub: Bass, Synth, Keyboard and Elettronic Drum programming) che ha pubblicato a gennaio il disco dal titolo "PAZ".

"PAZ" é un riferimento alla pace in portoghese ed un rimando poetico alla figura di Andrea Pazienza, disegnatore e fumettista foggiano prematuramente scomparso nel 1988. Le dieci canzoni che compongono il disco sono altrettanti tasselli in un excursus emozionale che farà viaggiare l'ascoltatore tra galassie pop in una tempesta di drum machine e campionatori.

Di "PAZ" colpiscono la freschezza e la genuinità, l'immediatezza e la spontaneità, il suo saper incuriosire l'ascoltatore senza svelargli subito i segreti nelle venature melodiche. I Babil on suite hanno lavorato bene ed hanno realizzato un disco di senso compiuto.

É variegato l'universo tematico toccato dai Babil on suite: dalle paure di "2 loose 2 loose" all'apertura alla novità del futuro in "Boa BABIL on" passando per il caos e la delusione in "Little lamb". Uno dei momenti più alti del disco é "You can be free", il mondo visto attraverso gli occhi inconsapevoli di un bambino.

La band siciliana ha realizzato un affresco bellissimo, utilizzando alla,perfezione tutt'e le,capacità che aveva a disposizione senza tralasciare i particolari. "PAZ" brilla di luce propria ed é una luce che può arrivare molto lontano...

TRACCE

2 LOOSE 2 LOOSE

CALL ANOTHER BOY

BOA BABIL ON

LITTLE LAMB

FROM THE DISTANCE

YOU CAN BE FREE

IN MY CINEMA

PAZ

AGORA

SING IT BACK

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BASTASSE IL CIELO, il nuovo disco di PACIFICO

Cover Bastasse il cielo Pacifico bPACIFICO, uno tra i più affascinanti e talentuosi artisti della musica leggera italiana, delizia i palati dei fans e degli appassionati di musica con il suo nuovo disco dal titolo "BASTASSE IL CIELO", in uscita domani 8 marzo. Si tratta di un disco dalle atmosfere rarefatte, dalle melodie che catturano l'ascoltatore e caratterizzato da storie piene di emozionalità.

"BASTASSE IL CIELO" è il diretto discendente di “Una voce non basta”, uscito sette anni fa. I dieci brani che compongono il disco pensato, scritto e realizzato a Parigi (dove vive il cantautore), raccontano il Pacifico del 2019 con la voglia di raccontare la musica a modo suo, senza subire le influenze del momento, con la sua voce delicata raffinata ed il suo modo elegante di descrivere il mondo contemporaneo.PACIFICO K9W6300 hr bn bassa foto di Daniele Coricciati

Il disco è prodotto da Alberto Fabris ed è "un disco rimbalzato da una parte all’altra del pianeta – come racconta lo stesso Pacifico – catapultato da un fuso orario all’altro grazie a una semplice pressione sul tasto Invio. Un disco transitato nei Cloud, dove ha fatto anticamera nell’attesa di essere ascoltato. È partito da Parigi, ha atteso sopra India, Turchia, Inghilterra, Stati Uniti, Italia. È un disco di attenzioni e gentilezza dovrei aggiungere “oserei dire”, perché sono parole che bisogna osare dire, tanto sembrano svenevoli".

TRACCE

1.Bastasse il cielo
2.Sarà come abbracciarsi
3.Canzone fragile
4.A casa
5.Semplicemente
6.Il destino di tutti
7.Electropo
8.Molecole
9.Salto all'indietro
10.Quello che so dell'amore

 

 

Queste le prime date di “BASTASSE IL CIELO TOUR”, a cura di Ponderosa Music&Art Srl:

8 MARZO a Piove di Sacco (PADOVA) - Teatro Filarmonico
21 MARZO a BOLOGNA - Teatro San Leonardo
22 MARZO a TORINO - Off Topic
30 MARZO a FIRENZE - Sala Vanni
5 APRILE a MILANO - Santeria Social Club
17 MAGGIO a BARI - Officina degli esordi
18 MAGGIO a ROMA - Auditorium Parco della Musica

Inoltre, da sabato 9 marzo Pacifico incontrerà il suo pubblico in 4 APPUNTAMENTI INSTORE nelle città di Firenze, Milano, Roma e Bologna. Sabato 9 MARZO sarà a FIRENZE, al Caffè Letterario Le Murate - in collaborazione con Galleria del Disco (Piazza delle Murate – inizio ore 17.00); lunedì 11 MARZO sarà a MILANO alla Rizzoli Galleria (Galleria Vittorio Emanuele II – inizio ore 18.30); martedì 12 MARZO sarà a ROMA, a La Feltrinelli Red (Via Tomacelli, 26 – inizio ore 18.30) e giovedì 14 MARZO sarà a BOLOGNA a La Feltrinelli (Piazza di Porta Ravegnana – ore 18.00).

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STAGES OF A GROWING FLOWER: un esordio sorprendente per MIZA MAYI

49769558 2236256886643469 1758994836645478400 nUn debutto sorprendente che ha tutte le premesse di una splendida rivelazione: già dal primo ascolto “STAGES OF A GROWING FLOWER” suona come un progetto maturo in cui gli arrangiamenti raffinati e coinvolgenti vengono esaltati da una voce che sa come scaldare il cuore. Nata da padre italiano e madre congolese, Miza Mayi si dedica negli anni ad una carriera artistica a tutto tondo, spaziando tra danza, recitazione e canto.

Le contaminazioni di stili e generi hanno un forte imprinting anche nella realizzazione dell’album: si va dal jazz all’RNB, dall’elettro pop al funky. Sarebbe arduo e riduttivo ingabbiare la tracklist in un unico schema di sonorità e l’interpretazione maiuscola di Miza alza il livello di gradimento nell’ascolto e riascolto di ogni singola sfumatura dei brani.

I primi due singoli estratti “Burn down my soul” e “Flowers” sono un ottimo compendio per un progetto dal respiro internazionale che merita di farsi ascoltare al di fuori dai nostri confini.

TRACCE
1.Golden
2.Burn Down My Soul
3.Walk Away
4.The Third Way
5.In My Dreams
6.Jazz That Funk
7.Waters
8.Kundalini Love
9.Assurdité
10.Flowers
11.Tom Tom Town
12.Jazz That Funk (Funk Remixed)
13.Tom Tom Town (Electric Jazz Remixed)

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C'È QUI QUALCOSA CHE TI RIGUARDA: il ritorno di Patrizia Laquidara

copertina patrizia laquidara Un omaggio di una donna per le donne, un manifesto appassionato sul coraggio e le fragilità dell’universo femminile nelle sue più svariate sfumature: “C’è qui qualcosa che ti riguarda” è il nuovo disco di Patrizia Laquidara, un progetto musicale indipendente di quattordici tracce, frutto del crowdfunding, che sa prendere il meglio della canzone d’autore italiana e shakerarlo con arrangiamenti dalle sonorità contemporanee.

“Io sono caduta da mille marciapiedi pensando fossero abissi” canta così Patrizia Laquidara nel singolo “Marciapiedi” ed è un verso delicato e ironico che condensa al meglio lo spirito dell’album, la lucidità amara di chi sa ancora concedersi la leggerezza di sognare. La voce di Patrizia Laquidara impreziosisce ogni traccia, estensione e interpretazione della cantautrice danno forma sonora alle emozioni di una vita in continuo mutamento: “Sono la stessa di una volta, non sono più quella di prima” canta ne “Il resto di tutto” scritta da Joe Barbieri.

Nella sua carriera Patrizia Laquidara ha scelto la sperimentazione come costante motore della propria creatività, senza mai cadere nella tentazione di ripetersi, la cantautrice ha indagato linguaggi e sonorità regalandoci in ogni album un crescendo di rara bellezza.

TRACCE

1.C'è qui qualcosa
2.Marciapiedi
3.Sopravvissuti
4.Bello Mondo (Ti ho vista ieri)
5.Amanti di passaggio
6.Acciaio
7.Preziosa
8.Il cigno
9.C'è qui qualcosa che ti riguarda
10.Nordestereofonico
11.L'altra parte dell’altra
12.Pesci muti
13.La luna
14.Il resto di tutto

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Different Times: il nuovo disco dei Giardini di Miro'

rsz gdm differenttimes coverhrQuando uscì "Rise and fall of academic drifting" era il 2001, non avevo mai ascoltato nulla dei Giardini di Mirò, non sapevo cosa fosse il post-rock e associavo la musica strumentale alla noia totale. Amo i Giardini di Mirò dal 2001, quando quell'ora scarsa di musica deflagrò prepotentemente tra i miei ascolti. Fu tutto casuale ed oggi benedico quella scelta. Ma facciamo un passo in avanti...

I Giardini di Mirò hanno pubblicato lo scorso 30 novembre 2018 per 42 Records il nuovo disco dal titolo "Different times". Si tratta di nove brani inediti che ripagano la lunga attesa (sono passati 6 anni da "Good luck"). Innanzitutto il nuovo disco vede la collaborazione di Giacomo Fiorenza che ha prodotto il sopracitato “Rise and Fall of Academic Drifting” e lo straordinario ”Punk... Non Diet!”. Il viaggio della band emiliana è una rapsodia sonica che non lascia spazio a supposizioni, dubbi o frasi a metà. I Giardini di Mirò sono tornati alla grande.

I tempi non sono nè migliori nè peggiori rispetto al passato, sono diversi (come suggerisce il titolo). Il tempo ha fatto il suo corso ed ha consegnato nelle mani di Jukka Reverberi, Corrado Nuccini, Luca Di Mira, Mirko Venturelli, Emanuele Reverberi, Lorenzo Cattalani la consapevolezza che la musica può ancora smuovere emozioni e rinnovare la magia di una melodia: "Different times" che dà il titolo al disco è la prova che il post-rock non è morto. In molti forse si chiedevano dove fossero finite le ispirazioni di brani come "Pet life saver" o "Trompso is ok"; ecco, il brano che apre il nuovo disco darà a tutti la risposta.

Il nuovo disco è anche un labirinto di collaborazioni: dalla bellissima voce di Any Other in "Don't lie" a Robin Proper-Sheppard dei Sophia in “Hold On” passando per Glen Johnson dei Piano Magic in “Failed to Chart” e Daniel O’Sullivan nella finale “Fieldnotes”. Se questo disco fosse una squadra di calcio potremmo dire che ha espresso qualità e quantità in egual misura, cercando l'equilibrio tra le parti e spingendo al massimo allo scopo di raggiungere l'obiettivo.

I Giardini di Mirò è un meraviglioso incantrsimo che si rinnova ad ogni disco e ad ogni concerto. La loro grandezza sta nel non dare punti di riferimento rassicuranti, generare nell'ascoltatore il brio dell'imprevedibilità suscitando stupore ed ammirazione. "Different times" è l'ennesima prova che i Giardini di Mirò sono dei fuoriclasse, una band che porta avanti con coraggio un discorso artistico iniziato più di 20 anni fa. C'è solo da applaudire.

TRACCE
01. Different Times
02. Don’t Lie (w/ Adele Nigro – Any Other)
03. Hold On (w/ Robin Proper-Sheppard – Sophia)
04. Pity the Nation
05. Failed to Chart (w. Glen Johnson – Piano Magic)
06. Void Slip
07. Landfall
08. Under
09. Fieldnotes (w/ Daniel O’Sullivan)

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